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Grosseto: benedetta la prima pietra della chiesa del monastero di Siloe

Grosseto, 11/07/2021

"Accolga, questa chiesa, chi cerca e spinga chi la frequenterà, ad andare a dire agli altri con la propria vita, quello che qui ascolterà nella Parola di Dio, nell'incontro con chi abita questo luogo e nell'intimo del segreto, in cui Dio conosce ognuno. Che questa chiesa faccia spazio al tempo di Dio, all'essere di Dio tra noi; che nutra e disseti, proprio con la vita che vi sarà vissuta, la vita di noi con Dio e quella di Dio con noi. Ringraziamo il Signore perché Benedetto e questa chiesa sono ricchezze per cui tutti abbiamo da rendere lode per arrivare al culmine del nostro cammino verso Colui cui sarà dedicato questo edificio: Dio, nostro Padre, creatore".
Lo ha auspicato il vescovo Rodolfo, amministratore apostolico della diocesi di Grosseto, nell'omelia della Messa celebrata domenica 11 luglio al monastero di Siloe, nella quale ha ricevuto la professione religiosa di un nuovo monaco e ha benedetto la prima pietra della chiesa del monastero, che sarà intitolata a Dio Padre Creatore.

Nella cerimonia di posa della prima pietra, il priore della comunità, padre Mario Parente, ha dato lettura della pergamena - scritta e donata da Ettore La Torre - posta al centro della pietra all'interno di un cilindro di acciaio forgiato, donato da Luciano Maggio. Assieme alla pergamena alcune reliquie: la pietra bianca proveniente dalla cappella della Madonna del Latte di Betlemme, una pietra lavica proveniente dal lago di Tiberiade, una piccola ampolla di acqua del fiume Giordano, una piccola giara proveniente da Cana di Galilea, una medaglia raffigurante san Lorenzo e la Madonna delle Grazie, patroni della Diocesi ed infine i nomi dei monaci di Siloe e dei loro genitori.
Il vescovo ha benedetto l'intero terreno su cui sorgerà la chiesa e ha incensato la pietra, poi interrata, mentre a fare corona al momento oltre una settantina di persone.

Alla cerimonia sono intervenuti, fra gli altri, il progettista, l'architetto Edoardo Milesi; don Roberto Tagliaferri, liturgista che ha sostenuto l'architetto nella parte artistica, spirituale e liturgica; il sindaco di Cinigiano Romina Sani.
Un momento atteso e che arriva nel 25° dell'arrivo di monaci in Maremma. Il primo nucleo della comunità venne, infatti, accolto nel settembre del 1996 dal vescovo Giacomo Babini.
"C'è tanta gratitudine in questo giorno così memorabile per quello che abbiamo celebrato e vissuto insieme", ha detto il priore padre Parente, che voluto dire grazie "al vescovo Rodolfo, che ha fatto il possibile e quasi l'impossibile per arrivare a questa giornata; la Cei; Claudio e Maria Tipa, della Fondazione Bertarelli "che stanno sostenendo con un grande contributo anche la costruzione della nuova chiesa"; il Comune di Cinigiano e a tutta la Chiesa di Grosseto "che in questi venticinque anni ha accolti, accompagnati, nutriti, è stata con noi".

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