La particolare collezione di stampe tedesche del XVII e XVIII secolo del Museo Diocesano di Jesi vi accompagna in un viaggio unico tra curiosità e storia di alcune delle principali città europee.
Le stampe saranno esposte al pubblico in via straordinaria dal 15 al 22 maggio, in occasione delle giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico #visionidicomunità, con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì 9.30- 13.30 / domenica 17-20.
Inoltre domenica 15 e 22 maggio sarà possibile partecipare alla visita guidata con due orari: alle 17.30 e alle 18.30. Prenotazione consigliata. Max 25 persone.
Sono 7 gli stati che si potranno attraversare per conoscere usi e costumi, santi patroni e affinità con la città di Jesi, osservando i dettagli e le caratteristiche delle stampe che per l'occasione saranno esposte. (Costantinopoli – Turchia, Lisbona – Portogallo, Marsiglia – Francia, Praga – Repubblica Ceca, Varsavia – Polonia, Graz – Austria, Monaco – Germania).
Un momento importante di valorizzazione di quella ricca parte del patrimonio che non è esposta al pubblico e che arriva in museo direttamente dalle collezioni private di cardinali e vescovi che si sono succeduti nella nostra Diocesi.
L'occasione per aprire la visione della comunità dal locale verso quella comunità europea in cui siamo inseriti e che ci è affine per tradizioni religiose, storia e caratteristiche morfologiche.
La collezione completa consta di undici stampe e raffigurano vedute delle seguenti città: Costantinopoli, Francoforte sul Meno, Graz, Heidelberg, Ingolstadt, Lisbona, Marsiglia, Monaco, Norimberga, Praga Varsavia.
Tali manufatti sono stati ritrovati nel 1997 in un ambiente adiacente all'ex cappella del Seminario Vescovile di Jesi ubicato nel Palazzo Ripanti Nuovo, attuale sede del Museo Diocesano. Nel 2007, a causa delle precarie condizioni di conservazione in cui si trovavano, (numerose lacerazioni, lacune, macchie) le incisioni sono state interessate da un intervento di restauro e riportate ad una equilibrata condizione.
Si tratta di manufatti cartacei delle dimensioni di circa 400 mm di altezza e 1150 mm di larghezza realizzati ad acquaforte. Le incisioni si possono inserire nell'ambito tedesco della prima metà del secolo XVIII dove la pratica della «camera ottica» era ben conosciuta e utilizzata per le raffigurazioni di paesaggi e vedute di città. Ad una visione prospettica nitida e fedele della realtà del tempo si unisce quell'indagine lenticolare che fa parte della cultura e sensibilità nordica nonché tipica espressione della pittura fiamminga.
Le vedute più antiche, Gratz, Lisbona, Monaco di Baviera, Norimberga, firmate col solo nome di Jeremias Wolff, sono da collocarsi tra l'ultimo quarto del XVII secolo e il primo quarto del XVIII secolo. Per Ingolstadt, Praga, Varsavia - stampe prodotte da J. B. Probst e J. F. Probst e firmate dal pittore e disegnatore Elias Back - l'esecuzione va circoscritta tra il 1724 e il 1747. Francoforte sul Meno, Heidelberg, Marsiglia, Costantinopoli, anch'esse opere dei successori di Wolff, sono ascrivibili tra il 1724 e il 1750.
Info: museodiocesanojesi@gmail.com
Fb e IG: Museo Diocesano Jesi
Telefono 0731226749 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30