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Firenze e la vera storia dello "Scoppio del Carro"

Pubblicato un volume di Roberto Gulino nella collana dell'Archivio dell'Arcidiocesi di Firenze

Gubbio

Una proposta di piacevole lettura per l'estate. È stato pubblicato dall'Editore Pagnini nella collana dell'Archivio dell'Arcidiocesi di Firenze diretto da mons. Gilberto Aranci, il volume di Roberto Gulino "Il rito dello Scoppio del Carro della Chiesa Fiorentina nella solennità di Pasqua".  

Sicuramente il testo catturerà l'attenzione degli studiosi e degli amanti delle tradizioni popolari, perché parla di un appuntamento che ogni anno richiama nella Città del Giglio migliaia di turisti dall'Italia e da tutto il mondo. È una ricostruzione storico-antropologico-teologico-rituale approfondita, dettagliata in ogni particolare, che ripercorre questo evento dalle sue radici - cioè ai tempi della Prima Crociata - attualizzandolo però in una più marcata dimensione religiosa, proprio come era alle origini. 

Quando, nel 1097, i cavalieri cristiani al comando di Goffredo di Buglione espugnarono Gerusalemme, secondo la tradizione fu il fiorentino Pazzino de' Pazzi a salire per primo sulle mura della Città Santa, ricevendo in dono tre pietre focaie provenienti dal Sacro Sepolcro, tuttora conservate in una cripta della chiesa fiorentina dei Santissimi Apostoli. È proprio da queste tre pietre che si crea ancora oggi il fuoco benedetto che viene acceso durante la veglia pasquale e che l'indomani - nel giorno della Risurrezione - attiva, con la colombina-razzo che parte dall'altare maggiore, il pirotecnico Scoppio del Carro tra il Battistero e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Don Roberto Gulino (direttore dell'Ufficio liturgico, cerimoniere arcivescovile e segretario particolare dello stesso arcivescovo) ha raccolto in questo libro gli studi compiuti prima nella tesi di licenza e poi nella tesi per il dottorato in Sacra Liturgia conseguito presso il Pontificio Istituto Liturgico dell'Ateneo Sant'Anselmo di Roma.

Sono ben inquadrate le varie trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, soprattutto le novità inserite nell'ultima revisione del 2012 voluta dal card. Giuseppe Betori proprio per valorizzare - come alle origini - l'aspetto religioso spesso oscurato da quello folcloristico. La passione e la competenza supportano don Roberto nel lanciare "fuori onda" anche un'idea, che dovrà essere vagliata dall'Arcivescovo e dal Comune: quella di riportare lo Scoppio del Carro nel contesto celebrativo della Veglia pasquale del sabato sera, come avveniva pure negli Anni Cinquanta dell'ultimo secolo. La Colombina di notte? Ci sarebbero problemi organizzativi e logistici (per non parlare della sicurezza) ancora tutti da valutare, ma il Rito unificato sicuramente diventerebbe ancor più suggestivo.

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