NOTIZIE STORICHE
A Vigolo Marchese, frazione di Castell'Arquato, situato sulla sponda del torrente Chiavenna, su una preesistenza romana venne costruito un battistero d’impianto circolare.
Ad oggi non è possibile risalire alla data certa della sua fondazione, è però fattibile inserirla tra il V e il VIII sec.
In un documento del IX sec., dove sono elencate le donazioni fatte al monastero di S. Sisto, viene citata una "curtem viculi cum capella", con buona probabilità potrebbe essere il battistero di Vigolo, che ha già subito una trasformazione d'uso.
Il nome Vigolo (o Vicolo) è diminutivo di vicus, villaggio; l’appellativo Marchese viene da Oberto II (975-1014), della potente famiglia Obertenga da cui derivarono gli Estensi, i Pallavicino e i Malaspina.
Oberto nel 1008 fondò il monastero benedettino di Vigolo dedicato a S. Giovanni Battista, nei pressi del preesistente battistero, con annesso una chiesa ed un “hospitale”, per i pellegrini incamminati sulla via francigena. Qualche anno dopo, per conferire al monastero maggior prestigio, Oberto donò ai monaci le reliquie di sant’Ippolito martire e riuscì a collocarlo sotto la diretta giurisdizione della Santa Sede; come è documentato in una bolla di papa Innocenzo III, del 1135, in cui la chiesa di S. Giovanni di Vigolo è citata come appartenente al Patrimonio di San Pietro.