Sin dalle origini le comunità cristiane si radunavano per la preghiera comune e per la celebrazione del sacrificio nei luoghi santi, ovvero in luoghi che erano stati consacrati dal sacrificio della vita di altri credenti. Fu questo richiamo che spinse poi a custodire sotto la mensa dell'altare le reliquie di martiri e santi che avevano vissuto con il dono della vita la sequela di Cristo. E' facile intuire come spesso la raffigurazione di questi personaggi non fosse soltanto un riferimento alla intitolazione della chiesa o dell'altare ma un richiamo visivo alla storia e alla vicenda di coloro le cui reliquie erano custodite nella chiesa.
Spesso le figure erano quelle dei martiri proprio perché si voleva esprimere più chiaramente il legame fra il sacrificio di Cristo e il martirio del patrono. Fu il Concilio di Trento ad incoraggiare l'esempio dei grandi Confessori della fede e richiamare la partecipazione all'Eucaristia come reale presenza al sacrificio di Cristo.