Percorso
Le Chiese moderne di Roma
Premessa
Il progetto di ricerca per la realizzazione del presente volume, è stato sviluppato presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia, in collaborazione con il professore Giorgio Muratore quale responsabile scientifico; ha ottenuto il patrocinio della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, della Conferenza Episcopale Italiana, Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e della Diocesi di Roma, Ufficio per la Provvista di Nuove Chiese.
L’ambito di studio è limitato alla Diocesi di Roma e include le realizzazioni comprese tra il secondo dopoguerra sino alle più recenti, a cavallo della Riforma liturgica.
A colmare il vuoto … provvede ora questa piccola guida con semplice intento tassonomico, mai critico, realizzata con il contributo dell'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, e dallo stesso Ufficio fortemente voluta, in concomitanza con l'iniziativa di censimento nazionale dei beni mobili e immobili di proprietà ecclesiastica e con l'analoga iniziativa di catalogazione delle chiese cattedrali d'Italia.
II taglio cronologico e l'esiguità della spazio, fanno di questa volumetto quasi un regesto, laddove altro sarebbe necessario; ma è pur sempre un inizio.
La questione cronologica
Una certa attenzione merita la questione cronologica; basterebbe dire che si auspica la pubblicazione del prima volume, dal1900 al1945, per farla franca; ma la realtà e ben altra. La guerra chiude infatti un periodo, oltre che un regime, ben definito sia da un punta di vista cronologico sia soprattutto - culturale.
…..Rimangono testimoni di questo passaggio alcuni begli edifici: la chiesa di Foschini all'E42 - incompleta al 1945 e quindi non inserita in questa volume - il Cristo Re e la Cappella piacentiniana alia Città Universitaria; testimoniano un periodo che comunque aveva vista una decisa inversione di rotta, dallo storicismo tout-court a uno sperimentalismo ante Riforma liturgica, che - soprattutto dal punta di vista della ricerca formale - ci traghettano direttamente al capolavoro di Rapisardi, a lungo biasimato, e che non a caso il curatore ha scelto per La copertina di codesto volumetto. Poi rapida si scende la china del tempo; gli anni cinquanta, i sessanta, e via via giù per gli sperimentalismi dei settanta fino alia povera scena del postmodemismo, il tutto a cavallo del Vaticano II, il tutto senza una riflessione attenta da parte dei progettisti, che non fosse quella sulla propria personale poetica.