Gli stati delle anime (status animarum) sono dei registri che contengono dati anagrafici e religiosi di una comunità parrocchiale. Ogni parroco è tenuto a compilarli già dal 1614.
Questa documentazione è redatta o aggiornata annualmente, di solito in occasione della visita compiuta dal sacerdote nelle case dei parrocchiani per la benedizione pasquale.
Sul registro sono annotati i fedeli secondo i nuclei o fuochi famigliari, intesi non come famiglia naturale, cioè composta da tutti gli individui uniti da vincoli di parentela, ma come comunità comprensiva di chi si è unito alla famiglia per altre ragioni, solitamente economiche, lavorative o per condivisione dell’abitazione.
A partire dal capofamiglia, di ciascun individuo sono riportati, generalmente, nome e cognome, età, rapporto di parentela che lo lega al nucleo famigliare, condizione rispetto ai sacramenti di cresima, confessione, comunione o eventuale soddisfazione dell’obbligo pasquale (indicati semplicemente con le sigle C oppure Ch o Chr, Con o Conf, Com a seconda delle usanze locali, più raramente con altri simboli).
Gli stati delle anime come fonte per la storia
Se la compilazione degli stati delle anime è particolarmente accurata, oltre a fissare la situazione religiosa e sacramentale dei parrocchiani, è possibile rintracciare nei registri altre annotazioni importanti quali le relazioni parentali, la condizione lavorativa del capofamiglia, le eventuali attività degli altri componenti, la presenza di domestici, i nomi delle vie e delle contrade, la proprietà o meno dell'abitazione.
Questa documentazione, dunque, può costituire una fonte importante per studi demografici, sociali, di toponomastica e per ricerche genealogiche.
Dove cercare
Gli stati delle anime sono conservati negli archivi parrocchiali di pertinenza, tra gli altri libri canonici o parrocchiali (insieme al libro dei battesimi, libro dei cresimati, libro dei matrimoni e libro dei defunti).
Nei casi di parrocchie soppresse o accorpate, la loro conservazione può essere affidata all’archivio diocesano di pertinenza.
STORIA
A differenza del libro dei battesimi e del libro dei matrimoni, la cui tenuta è istituita e regolamentata a partire dal Concilio di Trento, gli stati delle anime sono introdotti dalla costituzione Apostolicae sedi di Paolo V del 1614.
Le disposizioni contenute nel documento pontificio prescrivono al parroco di annotare tutti i componenti dei nuclei familiari della parrocchia al fine di verificarne la soddisfazione dell’obbligo del precetto pasquale.
BIBLIOGRAFIA
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