Liturgical adequacy
Nel contesto dei lavori di ricostruzione postbellica della cattedrale -iniziati intorno al 1950 e completati soltanto nel1965 con la definitiva consacrazione della nuova chiesa- sono stati affrontati anche i temi riguardanti l'adeguamento liturgico (progetto del l'architetto Paolo Rossi de Paoli e dei liturgisti dell'arcidiocesi) proprio in relazione alle norme stabilite in quegli anni dal Concilio Vaticano II. L'opportunità ha così permesso di mettere in opera alcune idee e spunti che in quel tempo erano dibattute a livello teorico, organizzando proprio in modo particolare l'area del presbiterio.
In tal senso il nuovo impianto presenta, oltre a un'intrinseca monumentalità, elemento informatore del progetto di ricostruzione, uno spazio destinate allo svolgimento delle celebrazioni concepito in diretto rapporto con i fedeli; una scalinata conduce alla zona dell'altare senza balaustre di separazione e agli estremi sono posti due amboni (in uso prevalentemente quello destro) progettati con evidente riferimento agli antichi pulpiti rivolti generalmente verso la navata centrale.
L'altare è collocato al centro della spazio presbiteriale - rivolto verso l'aula, così come nella precedente configurazione -con una mensa (tavolo marmoreo sostenuto da colonne) coperta da un classicheggiante ciborio sostenuto da massicce colonne angolari; sopra l'altare e un crocifisso metallico pendulo caratterizzato da quadri scolpiti con elementi figurativi; la cattedra episcopale-trono marmoreo con baldacchino e parete di fondo con tessere musive a disegni geometrici con prevalente colore in oro zecchino- e sita in fondo all'abside, in posizione centrale (alle spalle dell'altare e rivolta verso i fedeli).
La sede del celebrante e sulla parete destra del presbiterio (sul lato contiguo all'ambone in uso), al limite dello spazio absidale.
La cappella feriale è stata collocata nella classicheggiante cappella del Santissimo Sacramento (spazio sull'estremità sinistra del transetto) che, tra l'altro, rappresenta nell'impianto della cattedrale una sorta di volume aggiunto perfettamente percepibile, così come nelle intenzioni del progettista, anche dall'esterno; in questa spazio sono presenti sui fondo alcune colonne di spoglio del vecchio impianto, mentre l'altare mensa (con un paliotto marmoreo scolpito raffigurante la Natività) è davanti al tabernacolo riservato alla custodia eucaristica e come spazio per l'adorazione. Durante l'inverno è usata per le celebrazioni quotidiane (più raccolta e meglio riscaldata) quella dedicata a Padre Pio (ordinato sacerdote nella chiesa), già denominate cappella invernale.
II battistero, progettato in uno spazio raccolto nei pressi dell'ingresso principale è in uso nonostante la chiesa non abbia funzioni parrocchiali; per accedere alla vasca battesimale (in marmi bicromi, con semplice colonna basamentale e basso coperchio conico di copertura) vi e un accesso (cancellata di ferro) posto sull'estremo orientale della zona del vestibolo interno, tra la porta principale e l'attuale sistemazione dell'antica porta bronzea restaurata.
La disposizione dei fedeli avviene su due file di scanni nella navata centrale con un passaggio Iibero al centro; ai lati delle ali del transetto sono rispettive file di scanni, rivolte evidentemente verso l'altare maggiore.
Non vi e spazio destinate alia penitenzieria, la cui originaria ubicazione secondo il progetto di adeguamento
liturgico doveva avvenire nell'ambiente della sacrestia vecchia (a destra dell'area presbiteriale); vi sono confessionali nelle navate laterali, ma quello in uso per il sacramento della penitenza è posto nei pressi della cappella del Santissimo Sacramento. Piuttosto ricco e maestoso risulta l'apparato iconografico realizzato nell'ambito della costruzione della nuova chiesa. La decorazione musiva della parete dell'arco trionfale che domina l'intera nave maggiore (iconostasi) è stata eseguita da Elena Schiavi ("Arte del Mosaico", Venezia) nel1960; la composizione che rappresenta prevalentemente il tema delle Apparizioni, con Maria tra angeli e santi, raffigura anche Pio IX (in basso a sinistra) e Pio XII (in basso a destra). Altri mosaici sono stati realizzati da R. Gregorini (tra il1961 e il1962), sia lungo le pareti delle navate laterali che sulla lunetta che sormonta l'ingresso in controfacciata.
I resti della Janua Maior - antica porta di bronzo, della prima meta del XIII secolo a due imposte, prima collocata nel prospetto principale, ma danneggiata nel 1943 - sono stati opportunamente restaurati e posti, soltanto da un decennio circa, nel vestibolo interno, in corrispondenza dell'ingresso e della navata principale.
Non sono stati eseguiti particolari lavori corrispondenti al sagrato e agli spazi sussidiari; il sagrato della facciata principale e libero con scale di accesso alla chiesa davanti a piazza Duomo (tangente a corso Garibaldi, asse principale del centro storico di Benevento a intenso scorrimento veicolare); la facciata e il campanile sono gli elementi struttura li restanti dell'antico impianto, ricostruito totalmente dopo il1960.
Vi è un ingresso laterale (non sempre in funzione) da piazza Orsini, lungo la facciata laterale del complesso, annesso al Museo diocesano e alla sede arcivescovile. Da circa un decennio nell'ampia piazza - gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale e su cui prospetta la facciata laterale del duomo - è stata ricollocata la settecentesca e preziosa fontana dedicata al cardinale Vincenzo Maria Orsini (poi papa Benedetto XII).