Durante l’episcopato di mons. Giulio Bianconi (1945-1969) si eseguì un primo intervento di adeguamento curato da Mario D’Erme, ricuperando ciò che non era andato distrutto. La mensa dell’altare maggiore, già isolata dal muro absidale, venne ulteriormente distaccata dalla parete di fondo e collocata in posizione più elevata e centrale, in modo da poter celebrare rivolti verso il popolo. La balaustra che delimitava il presbiterio fu in parte smembrata per realizzare due amboni di forma esagonale. La cattedra con baldacchino esistente prima del Concilio, addossata alla parete sinistra, venne sostituita con seggio ligneo su una predella. Il tabernacolo rimase al centro del vano absidale. Il luogo del Battesimo, così come descritto dall’Annovazzi, rimase nella posizione originaria, nella prima cappella di sinistra. Il fonte è realizzato in marmo di Carrara, con la statua del Buon Pastore sormontante il coperchio marmoreo.
Il successivo intervento di adeguamento, che rispecchia pressappoco la situazione odierna, fu attuato negli anni Novanta durante l’episcopato di mons. Girolamo Grillo (1983-2006), su progetto di Giulio Cesare Padoan e Pietro Scarpati, con la realizzazione di un nuovo, lunghissimo altare parallelepipedo in marmo botticino, intarsiato con specchiature rosse, posto su un semplice gradino. Fu tolto uno dei due amboni e smontata del tutto la balaustra, della quale due sezioni servirono ad affiancare la cattedra; quest’ultima, punto ancora irrisolto dall’adeguamento, fu collocata al centro dell’abside, in luogo del tabernacolo, ed era costituita da una seduta in stile barocco, di legno dorato e velluto rosso, rialzata su una pedana in legno, sostituita dal vescovo Carlo Chenis (2006-2010), all’inizio del suo episcopato, con una seduta lignea di più sobria finitura. Di conseguenza, la custodia del Santissimo Sacramento fu trasferita nella terza cappella di destra. Sempre nell’ambito dell’adeguamento voluto da mons. Grillo, per la sistemazione del luogo della Parola, si è proceduto alla rimozione del precedente ambone e alla collocazione di una stele-leggio poggiata su un capitello rovesciato, proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Maria, già cattedrale o chiesa matrice. Alcuni confessionali sono inseriti nei passaggi che mettono in comunicazione tra loro le cappelle nel lato destro. In occasione del Giubileo dell’anno 2000 fu realizzato il portone d’ingresso in bronzo, opera di Pino Schiti.