Aménagement liturgique
L'indagine sull'adeguamento liturgico della cattedrale di Castellammare rivela sistemazioni caratterizzate da una generale provvisorietà, cui soltanto un organico progetto potrà riuscire a coordinare gli interventi e a delineare una definitiva riorganizzazione degli spazi e dei luoghi liturgici. Al momento, sebbene siano state avanzate ipotesi, l'assetto degli spazi appare precario e in alcuni casi di stante dalle indicazioni conciliari. Tale provvisorietà emerge soprattutto nel presbiterio dove, nel periodo immediatamente successivo al Concilio, fu realizzata una mensa eucaristica in legno, che, posta al limite dalla balaustrata marmorea ottocentesca, centro dell'area trionfale, consentì la celebrazione rivolta verso l'assemblea. Tale localizzazione, ritenuta inadeguata poiché l'altare non era visibile dal transetto, suggerì un ulteriore avanzamento dell'altare che coincide con l'attuale posizione, tuttavia ancora del tutto provvisoria, in quanto il dislivello esistente fra l'abside e la tribuna ha determinato la realizzazione di una pedana lignea al cui centro è stata sistemata una nuova mensa in legno dorato con motivi decorativi di gusto barocco. II progetto definitivo della sistemazione del presbiterio, al momento soltanto ipotizzato, dovrebbe, secondo quanta raccolto durante l'indagine, prevedere l'eliminazione della balaustrata ottocentesca e l'avanzamento del piano dell'abside fino alla tribuna dove sarà sistemato II nuovo altare.
Il clima di incertezza e determinato proprio dall'ipotizzata rimozione della balaustrata marmorea sulla quale non concordano tutti gli enti interessati.
Altrettanto precarie appaiono le localizzazioni degli altri luoghi eminenti del presbiterio, che vedono la cattedra episcopale sistemata davanti all'altare tridentino, e pertanto troppo distante dall'assemblea, e l'ambone, in realtà un leggìo mobile in legno, a sinistra della mensa eucaristica, in posizione arretrata e in parte celata dalla balaustrata. Poco utilizzato e inoltre il pulpito ottocentesco inserito nella quinta arcata destra della navata centrale. Simmetricamente all'ambone provvisorio, ai piedi del pilastro destro dell'arco trionfale, e stata sistemata la sede del celebrante. L'ipotizzato progetto di riorganizzazione del presbiterio, cui si accennava, elaborato dagli architetti Rosa Montillo e Umberto Arpaia, prevede altresì la realizzazione di un ambone più stabile e la sistemazione di una nuova cattedra episcopale a sinistra del nuovo altare.
La diffusa precarietà degli spazi del presbiterio, determinata- come si accennava- dall'incertezza di scelte mirate a contemperare questioni liturgiche e aspetti legati alla tutela, non trova riscontro nell'organizzazione degli altri spazi liturgici. Più stabile e opportuna appare infatti la localizzazione della cappella feriale nella prima cappella a sinistra dell'ab side (cappella del Santissimo Sacramento), dove le ridotte dimensioni non hanno consentito la realizzazione di un altare rivolto all'assemblea.
L'altare tri dentino della cappella feriale accoglie anche la custodia eucaristica.
Altrettanto idonea risulta la localizzazione del battistero, inserito nella prima cappella sinistra in modo da evidenziare il percorso dell'iniziazione cristiana dal battesimo all'Eucaristia, e dei luoghi della penitenzieria articolata su due confessionali sistemati in prossimità del quarto pilastro di entrambe le navate laterali.
Utilizzato in modo conveniente e anche l'antico coro, che, trasferito nella cattedrale nel 1880 e collocato ai lati dell'altare tridentino, è stato recentemente restaurato.
Non si registrano variazioni nell'apparato iconografico, che, regolarmente restaurato, trova negli affreschi del D'Agostino (1888) raffiguranti temi mariani nella volta dell'abside e nell'affresco del Ritorno di san Catello di Vincenzo Paliotti (1893) nella volta della navata centrale gli elementi più rappresentativi. Riguardo all'accesso alia cattedrale, articolato sul l'ampio sagrato con gradinata e atrio porticato su tre arcate, si registra la realizzazione delle tre porte bronzee realizzate dallo scultore fiorentino Antonio Berti nel1985 e donate alia cattedrale dalla Banca Stabiese.