Il Battistero nella storia : dal rito al luogo
Il battistero a partire dalla Riforma Liturgica del Vaticano II
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L'azione rituale
La riforma liturgica promossa dal Concilio Ecumenico Vaticano II ha dato alla Chiesa due rituali differenti per celebrare il Battesimo: il rito del Battesimo dei bambini e il rito dell'iniziazione cristiana degli adulti
Dalle Premesse al Rito del Battesimo dei bambini (nn 16-19)
16. Il rito ha inizio con l'accoglienza dei bambini; essa è segno della volontà che hanno i genitori e i padrini, e dell'intenzione che ha la Chiesa di celebrare il Battesimo: espressione di tutto questo è il segno di croce, che il celebrante e i genitori tracciano sulla fronte dei bambini.
17. La celebrazione della Parola, premessa all'azione sacramentale, ha lo scopo di risvegliare la fede dei genitori, dei padrini e di tutti i presenti, e d'impetrare con la preghiera comune i frutti del sacramento.
Questa celebrazione della parola di Dio comprende la lettura di uno o più brani scritturali, l'omelia opportunamente seguita da una pausa di silenzio, la preghiera dei fedeli che si conclude con un'orazione a modo di esorcismo. Segue l'unzione con l'olio dei catecumeni.
18. La celebrazione del sacramento
1. Si prepara:
a) con la solenne preghiera del celebrante: invocando Dio e ricordando il suo disegno di salvezza, egli benedice l'acqua battesimale o fa memoria della benedizione già avvenuta;
b) con la rinuncia a satana da parte dei genitori e dei padrini e con la professione di fede, alla quale segue prima l'adesione del celebrante e della comunità poi un'ulteriore domanda rivolta ai genitori e ai padrini;
2. si compie con il lavacro dell'acqua - o per immersione o per infusione, secondo le consuetudini locali - e con l'invocazione della SS. Trinità;
3. si conclude con l'unzione crismale, che è segno del sacerdozio regale del battezzato e della sua aggregazione alla comunità del popolo di Dio; e infine con la consegna della veste bianca, del cero acceso, e con il rito dell'Effatà.
19. Infine si va all'altare, per indicare la futura partecipazione all'Eucaristia, e dopo una monizione del celebrante, si dice la preghiera del Signore (Padre nostro), con la quale i figli invocano il Padre che sta nei cicli.
Poi il celebrante benedice le mamme, i papa e i presenti, perché su tutti si effonda la grazia del Signore.
Dalle Premesse Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti (nn 27-36)
27. Questi sacramenti [di iniziazione] cioè il Battesimo, la Confermazione e l'Eucaristia, sono l'ultimo grado, compiendo il quale gli eletti, ottenuta la remissione dei peccati, sono aggregati al popolo di Dio, ricevono l'adozione a figli di Dio, sono introdotti dallo Spirito Santo nel tempo del pieno compimento delle promesse e anche pregustano il regno di Dio mediante il sacrificio e il banchetto eucaristico.
a) La celebrazione del Battesimo degli adulti
28. La celebrazione del Battesimo, il cui momento culminante è l'abluzione con l'acqua unita all'invocazione della SS. Trinità, è preparata con la benedizione dell'acqua e con la professione di fede, che sono strettamente collegate con il rito dell'acqua.
29. Nella benedizione dell'acqua, infatti, si ricordano il dono del mistero pasquale e l'elezione dell'acqua a operarlo sacramentalmente e viene invocata la SS. Trinità, e così l'acqua riceve un significato religioso e davanti a tutti è illustrato il mistero divino che ha avuto inizio.
30. Nei riti della rinunzia e della professione di fede i battezzandi esprimono con fede consapevole lo stesso mistero pasquale, che è stato rievocato nella benedizione dell'acqua e che sarà poi brevemente proclamato dal celebrante con le parole del Battesimo. Gli adulti infatti non si salvano se non vogliono accogliere nella fede il dono di Dio, accostandosi spontaneamente a esso. La fede, di cui ricevono il sacramento, non è della Chiesa soltanto, ma anche loro personale e sono tenuti a renderla ricca di frutti. Quando ricevono il Battesimo, non ricevono il sacramento solo passivamente, ma di propria volontà stabiliscono un patto col Cristo, rinunziando agli errori e aderendo sinceramente a Dio.
31. Dopo aver poi professato con fede viva il mistero pasquale del Cristo, si avvicinano al fonte e vengono a far proprio quel mistero espresso con l'abluzione dell'acqua. Quindi, dopo la loro professione di fede nella SS. Trinità, la stessa Trinità, invocata dal celebrante, agisce annoverando gli eletti fra i figli di adozione e aggregandoli al suo popolo.
32. Perciò nella celebrazione del Battesimo l'abluzione dell'acqua, significando la mistica partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo, per la quale i credenti nel suo nome muoiono al peccato e risorgono alla vita eterna, abbia riconosciuta tutta la sua importanza. Si scelga pertanto, fra rito dell'immersione o dell'infusione, quello più adatto ai singoli casi, perché, secondo le varie tradizioni e circostanze, meglio si comprenda che quell'abluzione non è un semplice rito di purificazione, ma il sacramento dell'unione con Cristo.
33. L'unzione con il crisma dopo il Battesimo significa il sacerdozio regale dei battezzati e il loro inserimento nel popolo di Dio. La veste bianca è simbolo della loro nuova dignità. Il cero acceso indica la loro vocazione a camminare come si addice ai figli della luce.
b) La celebrazione della Confermazione degli adulti
34. Secondo l'uso antichissimo conservato nella stessa Liturgia Romana, se non si oppone una grave ragione, non si battezzi un adulto senza che riceva la Confermazione subito dopo il Battesimo (cf n. 44). Questo legame significa l'unità del mistero pasquale, lo stretto rapporto fra la missione del Figlio e l'effusione dello Spirito Santo e l'unità dei sacramenti con i quali il Figlio e lo Spirito Santo vengono insieme con il Padre a prender dimora nei battezzati.
35. Perciò dopo i riti complementari del Battesimo, tralasciata l'unzione dopo il Battesimo (n. 224), si conferisce la Confermazione.
c) La prima partecipazione dei neofiti all'Eucaristia
36. Tutto si conclude con la celebrazione dell'Eucaristia, alla quale i neofiti in questo giorno partecipano per la prima volta e a pieno diritto e nella quale portano a compimento la loro iniziazione. In essa infatti i neofiti, promossi alla dignità del sacerdozio regale, hanno parte attiva alla preghiera dei fedeli e, per quanto possibile, alla presentazione delle offerte all'altare; con tutta la comunità diventano partecipi dell'azione del sacrificio e riconsegnano il "Padre nostro", preghiera con la quale manifestano lo spirito di adozione a figli, ricevuto con il Battesimo. Infine, nella comunione al Corpo immolato e al Sangue sparso, confermano i doni ricevuti e pregustano i doni eterni.
La arquitectura
A trent'anni dall'approvazione della costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum Concilium (1962-65), la costruzione di luoghi per il culto non e` piu` condizionata dall'emergenza. Le innovazioni apportate dal Concilio Vaticano II, seppur con molta lentezza, cominciano ad essere assorbite nelle diverse comunita` parrocchiali.
La Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Italiana in materia di "Progettazione di nuove Chiese" del febbraio del 1993 al numero 11 così si esprime:
Nel progetto di una chiesa parrocchiale è indispensabile prevedere il luogo del Battesimo (battistero distinto dall'aula o semplice fonte collegato all'aula). Sia decoroso e significativo, riservato esclusivamente alla celebrazione del sacramento, visibile dall'assemblea, di capienza adeguata. Il fonte sia predisposto in modo tale che vi si possa svolgere, secondo le norme liturgiche, anche la celebrazione del Battesimo per immersione. Si tenga presente che il rito del Battesimo si articola in luoghi distinti, con i relativi «percorsi» che devono essere tutti agevolmente praticabili. In ogni caso, non è possibile accettare l'identificazione dello spazio e del fonte battesimale con l'area presbiteriale o con parte di essa, né con un sito riservato ai posti dei fedeli.
La Commissione episcopale per la liturgia della Conferenza episcopale italiana è nuovamente intervenuta, nel 1996, con una nota dal titolo "L'adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica" dedicando ampio spazio all’adeguamento del fonte battesimale.
25. Valorizzazione del fonte battesimale e del battistero esistenti
Nell'ambito di una chiesa, oltre agli spazi per la celebrazione eucaristica, sono da valorizzare i "luoghi" destinati alle altre celebrazioni sacramentali, ciascuno con i propri valori simbolici, la propria carica di memoria, le proprie caratteristiche iconografiche. Fra tali "luoghi", nelle chiese cattedrali e nelle chiese parrocchiali, delle quali sono elementi qualificanti, vanno considerati il battistero e il fonte battesimale?
La valorizzazione del battistero, in sintonia con la tradizione ecclesiale, è stata confermata dalla recente riforma liturgica, che ripropone con forza come momento generatore dell'esperienza cristiana, il cammino dell'iniziazione, articolato in varie tappe catechistiche e celebrative.
In tale cammino la celebrazione del Battesimo viene riconosciuta come la "porta della fede", il cui valore essenziale può essere recuperato, lungo la vita del cristiano, anche grazie alla costante visibilità del battistero, vero "memoriale" del sacramento.
Con l'entrata in vigore del nuovo Rito del Battesimo dei bambini (29 giugno 1970), molti battisteri esistenti sono stati giudicati - a torto - non adatti alla celebrazione comunitaria. Di conseguenza, in molti casi essi sono stati accantonati e sostituiti con fonti battesimali mobili o situati in luoghi della chiesa diversi da quelli originali.
Questa situazione deve essere superata con decisione, recuperando i battisteri esistenti e quelli antichi non più in uso, senza escludere il loro eventuale adeguamento. In assenza di tale possibilità, occorre pensare a un nuovo battistero.
I battisteri e i fonti battesimali esistenti, nella maggior parte del casi, sono opere di grande importanza storica e artistica e comunque sono segni di inestimabile significato religioso e affettivo, poiché hanno contrassegnato l'esistenza di molte generazioni di cristiani. Gli eventuali interventi di adeguamento, perciò, vanno studiati ed eseguiti con grande rispetto e delicatezza, in modo da non alterare il patrimonio d'arte e storia e non comprometterne il valore memoriale e il messaggio spirituale.
In vista dell'adeguamento liturgico si prendano in attenta considerazione anche le chiese di recente costruzione, dove talvolta le soluzioni adottate per il battistero e per il fonte appaiono insufficienti o del tutto discutibili.
26. L'adeguamento del fonte e del battistero
Quando si elabora un progetto di adeguamento è da escludere il trasferimento del battistero o del fonte battesimale all'interno dell'area del presbiterio perché il battistero é un luogo dotato di fisionomia e funzione propria, del tutto distinte da quella del presbiterio. La tradizione, inoltre, lo ha generalmente collocato in prossimità dell'ingresso della chiesa, come migliore spazio per il sacramento che introduce nella comunità cristiana. Infine, il percorso della iniziazione cristiana porta dal Battesimo (fonte) verso l'Eucaristia (altare): tale percorso deve essere posto in evidenza dal progetto di adeguamento, evitando nel contempo impostazioni di tipo allegorizzante o antropomorfico.
Nella collocazione del battistero si deve evitare di conferirgli una posizione e un ruolo preminente o addirittura centrale nella chiesa, in concorrenza con l'altare.
In ogni caso la scelta di un nuovo luogo per il battistero venga compiuta in armonia con la destinazione delle diverse parti della chiesa e dell'ambiente nel suo complesso.
Per la scelta di un eventuale nuovo luogo per il battistero, si può sottolineare il rapporto che collega il Battesimo e la Penitenza: come è noto, infatti, la remissione dei peccati successiva al Battesimo rinnova la grazia iniziale di questo sacramento. Ciò può trovare un significativo riscontro (importante per la catechesi, oltre che per la celebrazione del due sacramenti) nella scelta di collocare le sedi confessionali in relazione con l'area battesimale.
27. Esigenze liturgiche
Nel progettare l'adeguamento liturgico del battistero è necessario salvaguardare alcune fondamentali esigenze liturgiche.
a) Innanzitutto si deve favorire la partecipazione comunitaria alla celebrazione del sacramento del Battesimo sia degli adulti che dei bambini.
A tale scopo tutta l'aula della chiesa deve essere attentamente presa in considerazione: per i riti di introduzione, l'atrio e la porta; per la liturgia della parola, la navata e l'ambone; per i riti di conclusione, il presbiterio. Anche se, per la concreta conformazione delle chiesa il fonte battesimale non risulta visibile a tutta l'assemblea, sarà necessario comunque che il battistero sia in comunicazione spaziale e acustica con l'assemblea riunita,
b) L'ampiezza del battistero e dell'area circostante il fonte sia tale da accogliere almeno le persone che vi si recano processionalmente, secondo le indicazioni dei libri rituali: battezzandi, padrini, genitori e ministri.
C) Il fonte battesimale consenta non solo il Battesimo per infusione ma anche il Battesimo per immersione, come gesto più significativo dell'azione sacramentale.
d) I1 battistero e il fonte siano progettati come luoghi e segni di particolare dignità, siano permanenti, evidenti, unici e costituiscano un forte richiamo per tutti, anche al di fuori della celebrazione.
28. Alcune situazioni ricorrenti e ipotesi di soluzione
Nel caso in cui il battistero consista in una cappella, un edificio o un'area distinta rispetto all'aula assembleare, esso venga regolarmente usato per la celebrazione del Battesimo.
Per altre situazioni che si presentano con maggiore frequenza, si propongono alcune ipotesi di soluzione.
a) In una chiesa a navata unica con cappelle laterali, il fonte battesimale sia collocato in una di tali cappelle, sufficientemente ampia, posta nei pressi dell'entrata, senza altra destinazione.
b) In una chiesa a navata unica senza cappelle laterali, con il fonte battesimale collocato in prossimità dell'ingresso, dotato solo di un'area molto angusta, questo si può collocare in una parte diversa della chiesa, con un più ampio spazio circostante, evidenziato in modo opportuno.
C) In una chiesa a più navate, nella quale il battistero si affaccia su una navata laterale, si continui ad usare il fonte esistente, evidenziandolo mediante opportuni interventi; la navata laterale può essere usata come aula per l'assemblea durante la celebrazione del sacramento.
d) In una chiesa nella quale il battistero esistente non può essere utilizzato né modificato si può progettare un nuovo battistero e il relativo fonte, da collocare in un luogo adatto, che si armonizzi con il complesso architettonico esistente.
29. Segni e immagini per il fonte e il battistero
Il principale segno da mettere in evidenza nell'adattamento del fonte e del battistero - ancora prima di altri elementi, come il cero Pasquale, eventuali immagini, l'arredo floreale e altri arredi - è l'acqua del fonte battesimale che dovrebbe essere preferibilmente acqua corrente e ben visibile.
Nel caso in cui si progetti un nuovo fonte battesimale, nella scelta delle immagini si faccia riferimento al ricco patrimonio iconografico della tradizione e, in particolare, si attinga ai testi biblici ed eucologici riportati nel rituale del Battesimo. La decorazione e l'arredo pittorico e scultoreo vengano affidati ad artisti di elevata capacità e, per l'esecuzione, a validi artigiani.
Al di fuori del tempo pasquale, nel battistero, accanto al fonte, venga collocato con la dovuta evidenza il cero pasquale che richiama in modo permanente l' "illuminazione" battesimale.
Per analoghe ragioni, venga dedicata una cura particolare alla progettazione della luce nel battistero, in modo da garantire una luminosità adeguata e significativa sia durante che al di fuori della celebrazione.
Nell'area del battistero, con opportuna evidenza, potrà trovar posto una nicchia per la custodia degli Oli sacri. Dove però tale custodia esiste già, la si conservi al suo posto, non la si trascuri e si continui a utilizzarla.
Eventuali arredi di cui il battistero o il fonte fossero dotati, come cancelli in ferro battuto, balaustre, ciborio ligneo, padiglione in seta e altro ancora, siano conservati con grande cura, restaurati e, se del caso, opportunamente adattati.
la iconografía
Il principale segno da mettere in evidenza nell'adattamento del fonte e del battistero - ancora prima di altri elementi, come il cero pasquale, eventuali immagini, l'arredo floreale e altri arredi - è l'acqua del fonte battesimale, che dovrebbe essere preferibilmente acqua corrente e ben visibile.
(cfr. RBB, nn. 18- 21; RICA, nn.18-21).
Nel caso in cui si progetti un nuovo fonte battesimale, nella scelta delle immagini si faccia riferimento al ricco patrimonio iconografico della tradizione e, in particolare, si attinga ai testi biblici ed eucologici riportati nel rituale del Battesimo. La decorazione e l'arredo pittorico e scultoreo vangano affidati ad artisti di elevata capacità e, per l'esecuzione, a validi artigiani.
Al di fuori del tempo pasquale, nel battistero, accanto al fonte, venga collocato con la dovuta evidenza il cero pasquale che richiama in modo permanente l'"illuminazione" battesimale
(cfr. RBB, n. 25; RICA, n. 25).