Aménagement liturgique
L'indagine sugli spazi celebrativi della cattedrale di Sorrento riveniva che fino a oggi non è stato ancora elaborato un organico programma di adeguamento liturgico. L'attuale assetto delinea un quadro generale in cui alla secolare permanenza di alcuni luoghi liturgici si affiancano soluzioni più recenti, realizzate, talvolta, in notevole anticipo rispetto alle indicazioni del Concilio Vaticano II. E’ il caso della trasformazione del presbiterio, avvenuta fra il 1936 e il1938 su progetto dell'ingegner Luigi Fiorentino, per l'inserimento del nuovo coro ligneo. Fino al 1936- come emerge da fotografie storiche relative al periodo precedente all'intervento- il presbiterio conservava un assetto sostanzialmente riconducibile all'ammodernamento barocco compiuto fra la fine del Seicento e gli inizi del secolo successivo, con il fondale occupato dall'altare maggiore settecentesco, elevato sui gradini e coronato dalla pala secentesca raffigurante I santi Filippo e Giacomo di autore anonimo. L'altare, staccato dalla parete e spostato al centro della crociera in modo da consentire la celebrazione rivolta verso l'assemblea, costituì pertanto la mensa che dal 1938 non ha subito ulteriori trasformazioni. Sulla parete terminale del presbiterio e lungo le altre due laterali fu inserito il nuovo coro ligneo in noce del Caucaso, ornata da pregevoli intarsi e realizzato da maestranze locali. Riguardo agli altri luoghi eminenti del presbiterio, si segnala la permanenza della cattedra episcopale e del pulpito, realizzati nel 1573 su commissione rispettivamente del vescovo Lelia Brancaccio e dell'arcidiacono Giovanni Ammone. L'antica cattedra, articolata sui tre lati aperti con archi a tutto sesto sorretti da colonne in marmo giallo e sormontata da una cupola ornata dalle insegne episcopali, occupa l'ultimo intercolumnio sinistro della navata centrale in una posizione in diretta comunicazione con l'assemblea e favorisce la celebrazione. Di rilevante valore artistico, per l'utilizzo di elementi marmorei romani integrati ad altri di fattura cinquecentesca, risulta opportunamente utilizzata. Per gli altri ministri liturgici è stata prevista una sede del celebrante al centro del coro, nella parete terminale del presbitero.
L'antico pulpito marmoreo, una tribuna elevala ornata da pannelli scolpiti e retta da due colonne di marmo grigio che, a livello della navata, inquadrano un altare con un dipinto di Silvestro Buono (1580) raffigurante La Vergine con il Bambino tra san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista, risulta molta meno utilizzato. ln luogo del pulpito cinquecentesco, posta nella navata centrale di fronte alla cattedra vescovile, per il luogo deputato alla proclamazione della Parola di Cristo è stato realizzato un nuovo ambone (1988) dagli artisti locali Giuseppe Centro e Mario D'Alesio, inserito a destra dell'altare maggiore.
La cappella feriale, utilizzata anche come sede per la custodia eucaristica, occupa, presumibilmente dalla fine degli anni Trenta, la cappella del Santissimo Sacramento, a destra del presbiterio. Non vi si registrano recenti trasformazioni liturgiche, e l'assetto risale al1938,quando tu decorata da cornici in stucco dorato e delimitata da una balaustrata in ottone; sui pregevole altare secentesco in marmi policromi, tu collocate il prezioso crocifisso ligneo quattrocentesco, oggetto di particolare devozione. II battistero è nella prima cappella della navata destra, anticamente appartenente alla famiglia Brancia; al centro del piccolo invaso campeggia il fonte battesimale in marmo, di età romana, sui quale, agli inizi del Settecento, fu montata la cuspide in marmi policromi. Anche riguardo alla penitenzieria, articolata su confessionali mobili inseriti nelle navate laterali, non si registrano programmi di adeguamento. Oggetto di costante manutenzione è invece l'apparato iconografico, che trova nella tela sul fondale del presbiterio (Gli apostoli Filippo e Diacono), nei dipinti del soffitto del transetto (Gloria dell'Assunta e i santi Filippo e Giacomo) e nel crocifisso ligneo nella cappella del Santissimo Sacramento gli elementi più significativi.
L'ultimo rilevante intervento ha interessato l'ingresso principale, comunicante con l'antistante ampio sagrato libero delimitate da cancello, che è stato arricchito nel1989 da un tamburo ligneo ornata da dodici riquadri intarsiati, realizzati dagli artisti locali Giuseppe Rocco, Vincenzo Stinga, Giuseppe Centro e Mario d'Alesio, raffiguranti episodi legati alla storia millenaria della Chiesa e della comunità di Sorrento.