CATTEDRALE DI SAN LORENZO DIACONO E MARTIRE Quando, nel V secolo, cessò il culto pagano di Ercole Vincitore, la comunità cristiana di Tivoli, con il favore di papa Simplicio (468-483), prese possesso della basilica del Foro Tiburtino e la trasformò in chiesa, intitolandola a San Lorenzo Martire. Tra il VII e il X secolo, l’edificio crebbe sempre più di importanza fino a divenire cattedrale e oggetto di donazioni, come quella di papa Leone III (795-816) riportata nel Liber Pontificalis. Tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo i vescovi di Tivoli diedero inizio a una sistematica campagna di rinnovo delle chiese della città, con la completa ricostruzione della cattedrale. Il nuovo edificio, secondo le descrizioni delle visite apostoliche e pastorali della fine del XVI secolo, era di tipo basilicale a tre navate, con ampio presbiterio sopraelevato e con altare coronato da un ciborio. L’interno era scandito da due file di dieci pilastri a sezione quadrata che racchiudevano le colonne del primo impianto; due amboni e la schola, di fronte all’altare, erano incorniciati da plutei marmorei, cosmateschi come la pavimentazione. Nell’abside campeggiava un grande affresco raffigurante la Madonna incoronata da Cristo, fra i santi Pietro e Paolo, Lorenzo e Alessandro, che richiamava i mosaici di Santa Maria in Trastevere e di Santa Maria Maggiore. A metà della navata di sinistra si trovava una vasca battesimale ottagonale alimentata dal Canale della Forma. Nel corso dei secoli le navate laterali furono arricchite da cicli di affreschi sulla vita di Cristo e dei Santi e dalla costruzione di numerose cappelle devozionali, la più pregevole delle quali era quella del Santissimo Salvatore, che custodiva il celebre trittico di Cristo (1224) ancora venerato. L’avvento della Controriforma stimolò nel cardinale Giulio Roma (1634-1652) nuove idee sull’assetto della cattedrale; dall’ipotesi radicale e pubblicamente osteggiata di una sua traslazione, si passò alla decisione della demolizione parziale del presbiterio, per poi giungere alla nuova ricostruzione dell’edificio sacro. La rinata cattedrale fu dedicata al culto divino il 1° febbraio 1641, mentre il fronte venne completato nel 1650 con la costruzione del portico. La chiesa è a navata unica absidata con sei cappelle laterali comunicanti; nel presbiterio, appena rialzato, campeggia l’altare maggiore con alle spalle il coro. Una settima cappella, che conserva il celebre gruppo ligneo medievale della Deposizione, si trova subito alla destra del presbiterio di fronte al ricetto ovale della sagrestia, progettata da Gian Lorenzo Bernini su incarico del vescovo Santacroce (1652-1674) e decorata da Giovanni Francesco Grimaldi (1606-1680). Nel 1817, in sostituzione di tele secentesche, per volontà di Pio VII, che era stato vescovo tiburtino, Carlo Lebruzzi (1765-1818) e collaboratori eseguirono gli affreschi absidali con Storie dei martiri tiburtini che affiancano la pala con il Martirio di san Lorenzo, nel catino l’Apoteosi dei santi tiburtini nella gloria del Paradiso, e nella volta della navata San Lorenzo in gloria. Nel 2010 l’arch. Giancarlo Busato ha curato i restauri della copertura, delle facciate e degli interni.

LITURGICAL ADEQUACY

L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Lorenzo

FESTIVITIES AND PARTICULAR DEVOTIONS

15 agosto:
Festa dell’Inchinata: due processioni si incontrano in P.za S. Maria Maggiore portando una l’immagine di Cristo, l’altra della Vergine, le due icone vengono fatte inchinare per tre volte l’una all’altra, in ricordo del saluto che, secondo la leggenda, Gesù fece alla madre morente.

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