Diocesi di Città della Pieve

Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio

Sorge a due passi dalla casa del Perugino, tra Piazza Plebiscito e Piazza Gramsci, sul luogo della primitiva Pieve fondata nell’VIII secolo. Nella prima metà del Duecento fu significativamente ampliata, e risale forse allo stesso periodo la poderosa cripta a impianto poligonale posta al di sotto dell’abside, attualmente ritenuta parte dell’antico Palazzo dei Consoli, distrutto intorno al 1250. A testimonianza delle complesse vicende storiche, l’edificio presenta due diversi materiali costruttivi: pietra arenaria per le strutture più antiche e laterizio per quelle posteriori. Consacrata nuovamente nel 1584, nel 1600 fu elevata al titolo di Cattedrale da Clemente VII Aldobrandini. Negli anni successivi fu sottoposta ad ampie trasformazioni interne, protrattesi sino al secolo XVIII e indirizzate, in primo luogo, a trasformare l’edificio in una sontuosa cattedrale barocca. Le decorazioni a stucco, condotte dai fratelli Cremoni e estese anche alla sacrestia, furono portate a termine intorno al 1708. Il campanile, da non confondere con la torre civica addossata al lato destro della facciata, fu invece aggiunto nel 1738 su progetto dell’architetto Andrea Angelelli (Fratel Benedetto di San Nicolò di Manduria secondo V. Bittarello). L’edificio, elevato di alcuni gradini rispetto alla piazza, è provvisto anche di un ingresso secondario, inserito tra il fronte e la prima cappella sinistra e protetto da un portico in laterizio ad unica campata. L’interno, vivacemente decorato a finto marmo, è a croce latina con navata centrale fiancheggiata da cappelle dotate di altare. Massicci pilastri sostengono archi a tutto sesto, al di sopra dei quali corre ininterrotta un’articolata trabeazione. L’aula è coperta da quattro oblunghe crociere; i due corti bracci del transetto da volte a botte; il presbiterio da una botte unghiata conclusa dal catino absidale, nel quale campeggia l’affresco della Gloria celeste di A. Circignani (1598 ca.). La bicroma pavimentazione in marmo, realizzata nel 1895, attraverso fantasiosi motivi geometrici contribuisce a sottolineare la gerarchia degli spazi. Ampie finestre, sebbene schermate a protezione delle preziose tele custodite all’interno, illuminano generosamente l’intero invaso spaziale. Sul lato destro dell’aula, in corrispondenza della terza campata, si apre la Cappella del SS. Sacramento, resa sontuosa dalla cupola affrescata e particolarmente ricca di raffinati stucchi. Accanto alla sagrestia, dotata di arredi seicenteschi, è custodita la Raccolta d’Arte della Cattedrale, che include materiale archeologico, cospicue testimonianze della storia dell’edificio e la celebre Bolla di Clemente VII istitutiva della Diocesi.

1 BENI STORICI E ARTISTICI DELLA CATTEDRALE DEI SANTI GERVASIO E PROTASIOVEDI TUTTI

Fedeli Aldebrando (1826), Organo a nove registri

Pianta

1. altare celebrato

2. cattedra vescovile

3. ambone

4. fonte battesimale

5. cappella del Santissimo Sacramento

6. confessionale

I. Frammenti decorativi del IX e X secolo

II. Crocifisso ligneo di P. Tacca

III. Battesimo di Cristo del Perugino

IV. Madonna in Gloria con Bambino e Santi del Perugino

V. Sposalizio della Vergine e Madonna del Carmine di A. Circignani

VI. Reliquie dei Santi Gervasio e Protasio

Data del rilievo: 2015

FONTE

Le Chiese delle Diocesi Italiane - Diocesi di Perugia - Citta' della Pieve

ULTIMA MODIFICA

30/06/2017

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