Diocesi di Frosinone - Veroli - Ferentino

Chiesa Santa Maria Assunta

CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA Sul colle di Santa Maria, la cattedrale dell’Assunta si eleva nell’area dell’antico tempio pagano dedicato al dio Marte, nel cuore del borgo medievale di Frosinone. Anche se non supportata da documenti specifici, possiamo ipotizzare la presenza di una sede vescovile a Frosinone nei primi secoli del cristianesimo; è nota una bolla di Urbano II del 1097 nella quale il papa unisce alla diocesi verolana il territorio di Frosinone. Risalgono poi al 1147 i primi riferimenti documentali della chiesa di Santa Maria, mentre atti risalenti ai papi Urbano IV (1261-64) e Bonifacio VIII (1294-1303) attestano la presenza di canonici. Risalgono all’anno 1674 notizie riguardanti la riparazione del campanile. Agli inizi del Settecento, il vescovo di Veroli Lorenzo Tartagni (1715-1751), in visita pastorale presso la chiesa di Santa Maria, trovandola ridotta in pessimo stato, esortò il popolo e il clero a restaurarla e a partire dal 1717, grazie a stanziamenti comunali, la chiesa venne ampliata con l’acquisizione di alcune case attigue e con la demolizione e la ricostruzione del campanile in posizione adiacente alla chiesa. La costruzione, terminata nel 1743, prese a modello la chiesa di Sant’Andrea della Valle in Roma. Notizie circostanziate dei lavori sono descritte in un manoscritto conservato nell’Archivio di Santa Maria, dal titolo Posizione della Comune 1834, dove, grazie alla polemica tra il Capitolo e il Comune in merito alle spettanze delle economie legate all’esecuzione dei lavori e all’acquisizione delle aree necessarie all’ampliamento, possiamo rileggere con facilità la storia della fabbrica. Altre notizie sono riferite all’ampliamento della cappella di San Silverio, che, a causa dell’occupazione napoleonica, venne interrotto e successivamente realizzato nel 1814. Ai secoli XVII-XIX risalgono i dipinti che ornavano gli altari, come il tondo con la Vergine col Bambino, attribuito a Giacomo Sementi (e da alcuni al suo maestro Guido Reni) acquisito nel 1641, un tempo sull’altare maggiore e oggi sulla parete sopra l’ingresso della sacrestia. Il 15 luglio 1755, con la bolla di papa Benedetto XIV (1740-1758), la chiesa matrice di Santa Maria fu elevata a Collegiata Insigne, con la concessione del titolo di arcidiacono (solitamente riservato al membro di un capitolo cattedrale) al parroco reggente. Si ricordano la visita di papa Gregorio XVI (1831-1846) il 3 maggio 1843 e le due visite di Pio IX (1846-1878), in occasione della prima delle quali, l’8 aprile 1850, il papa lasciò il trono papale a uso di cattedra episcopale, creando alcune polemiche fra il capitolo dei canonici veliterni e quello frusinate. Nel 1944 i bombardamenti alleati danneggiarono gravemente le strutture dell’edificio, che venne riaperto al culto solo nel 1950, dopo i lavori di ricostruzione che avevano ricalcato lo schema architettonico settecentesco. L’interno, con pianta a croce latina a tre navate, è scandito da pilastri collegati da archi a tutto sesto. La facciata, anticipata da un’ampia scalinata, è scandita da tre portali. Nel lato sinistro si inserisce il campanile romanico. Il 29 febbraio 1956 un decreto della Sacra Congregazione Concistoriale chiese alla diocesi di Veroli di considerare la città di Frosinone con l’attenzione che meritava, in considerazione della posizione geografica e dell’incremento demografico. Il cardinale Carlo Confalonieri, l’11 aprile 1965, con decreto della medesima Congregazione, conferiva alla chiesa di Santa Maria il titolo di concattedrale della diocesi di Veroli-Frosinone. Infine, il 27 febbraio 1987, configurata la nuova diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, il primo vescovo mons. Angelo Cella (1986-1999) ha dichiarato Santa Maria Assunta cattedrale della nuova entità diocesana.

ADEGUAMENTO LITURGICO

L'adeguamento liturgico della Chiesa Santa Maria Assunta

FESTE E DEVOZIONI PARTICOLARI

18 giugno:
Festa della dedicazione della Cattedrale
20 giugno:
Festa dei Santi Silvierio e Ormisda papi

CULTO DEI SANTI

Reliquiario a busto di S. Silvero, esposto soltanto il 20 giugno
Reliquie di Santa Ornisda

Pianta

1. Altare

2. Ambone

3. Cattedra

4. Fonte battesimale

5. Assemblea

6. Cappella del Ss. Sacramento

7. Confessionale

8. Sede

9. Concelebranti

10. Coro

11. Schola cantorum

12. Consolle dell’organo

13. Cantoria e organo a canne

14. Cero pasquale

15. Croce Astile

16. Cappella

17. Sepoltura del Vescovo Boccaccio

18. Accesso alla sagrestia

19. Cappella di San Giuseppe

Data del rilievo: 2015

FONTE

Fabrizio Capanni, Giampero Lilli, Le cattedrali del Lazio. L'adeguamento liturgico delle chiese madri nelle regioni ecclesiastiche del Lazio. Milano, 2015

ULTIMA MODIFICA

30/06/2017

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