La facciata della cattedrale di Santa Maria Assunta a Lodi
Veduta dell’aula dal presbiterio
Veduta dell’aula dall’ingresso
Poco tempo dopo la sua elezione a vescovo della città di Lodi, san Bassiano pensò di erigere una basilica fuori le mura della città. Fu così che negli anni ottanta del IV secolo cominciò la costruzione della prima cattedrale di Lodi. La dedicazione venne fatta in onore dei dodici apostoli. Quando però, nel V secolo, cominciarono le scorrerie barbariche, la posizione della cattedrale si rivelò troppo vulnerabile e se ne decise il trasferimento all’interno delle mura cittadine, nel centro della città. Il nuovo edificio fu dedicato alla Vergine. Di esso, distrutto insieme alla città nel 1158, non è stata tramandata alcuna descrizione.
Soltanto nel 1163 cominciarono i lavori per la cattedrale, nella piazza principale della città, parallela al Palazzo Civico. Per l’edificazione della nuova chiesa fu importantissimo il contributo delle Corporazioni, di cui rimane memoria nei pilastri che dividono l’interno. Il 4 novembre vennero traslati nella cripta i resti di san Bassiano e, nel 1174, anche il presbiterio fu ultimato. I lavori possono dirsi conclusi nel 1218 quando venne eretto anche il campanile.
Durante la sua storia secolare, la cattedrale è stata oggetto di trasformazioni ancora oggi riconoscibili: il protiro gotico, la statua in rame di san Bassiano del 1284, l’apertura delle quattro cappelle sulla navata destra nel XIV secolo.
Nel XVI secolo si aprirono in facciata il rosone e due grandi bifore. Tra il 1539 e il 1555, venne realizzata la nuova torre campanaria. L’interno è riccamente decorato, soprattutto nella parte absidale.
Una radicale trasformazione dell’edificio si ebbe nel XVIII secolo, quando gravi cedimenti statici obbligarono le autorità a intervenire, affidando all’architetto Francesco Croce il compito di restaurarlo. Conformandosi al gusto dell’epoca egli diede alla cattedrale una nuova vesta di stile tardo barocco. L’edificio fu riconsacrato nel 1764.
Nel 1958 si rese necessario un nuovo restauro e l’incarico fu affidato all’architetto Alessandro Degani. Si aprì così un vivace dibattito sull’oppurtunità di ripristinare le antiche forme romaniche. In accordo con la Soprintendenza si optò per questa soluzione completando le antiche strutture superstiti con integrazioni stilistiche. Oggi la cattedrale è caratterizzata da una facciata a capanna che denuncia le stratificazioni del tempo. La lunetta che sovrasta il portale di rovere reca un bassorilievo di gusto antelamico con Cristo fra la Verigine e san Bassiano, di raffinata fattura. Di grande interesse anche le due statue di Adamo ed Eva che sono poste all’ingresso del portale, come ad accompagnare il visitatore. L’interno presenta un impianto planimetrico basilicale a tre navate divise da pilastri a sezione circolare. Sul fianco destro si aprono le cappelle devozionali e quella del Santissimo Sacramento. Dalla navata centrale si scende in cripta dove, entro un arca ottocentesca, si conservano le reliquie di San Bassiano. Dalle navi laterali si accede invece al presbiterio triabsidato e fortemente rialzato che ospita l’altare maggiore settecentesco e il coro ligneo con gli intarsi di Fra’ Giovanni da Verona eseguiti fra il 1523 e 1525.
La cattedrale di Lodi è stata adeguata alle nuove disposizioni liturgiche del Concilio Vaticano II nel 1987, su progetto dell’architetto Ferruccio Rozza. La nuova area presbiteriale occupa l’ultima campata della navata centrale a ridosso del muro di tamponamento della cripta. La mensa è stata ricavata da un sarcofago romanico proveniente dalla cripta. Cattedra e ambone in bronzo sono opera dello scultore Mario Rudelli.