Diocesi di Udine

Chiesa di Santa Maria Annunziata

Nel 1257 il patriarca Gregorio di Montelongo (1251-1269) fece erigere a Udine, divenuta sede parrocchiale nel 1246, una nuova grande chiesa che di fatto definiva l’impianto planimetrico dell’attuale cattedrale. Tipologicamente si trattava di un edificio di derivazione monastica cistercense con pianta a croce latina, abside quadrato,transetto sporgente rispetto all’aula, tre navate divise in altrettante campate da pilastri poligonali. Nell’angolo nord-ovest del transetto si tovava un piccolo battistero esterno a pianta quadrata. In precedenza lo stesso sito era stato occupato dalla chiesetta di san Girolamo, una piccola aula rettangolare absidata del XII secolo corrispondente allo spazio dell’attuale incrocio fra navata e transetto, e da un successivo ampliamento di questa, voluto nel 1225 dal patriarca Bertoldo di Andechs (1218-1251), che, mantenendo l’originaria abside, vi aggiunse il transetto e tre navatelle. La fabbrica del Duomo fu completata e consacrata, con la dedicazione a Santa Maria Maggiore, nel 1335. Pochi anni dopo, nel 1348, benchè un disastroso terremoto avesse gravemente danneggiato l’edificio, ebbe inizio la costruzione di un nuovo grande battistero esterno a pianta ottagonale (8 metri di larghezza) e copertura a volta, poggiante con uno spigolo al prospetto nord del transetto. Solo nei decenni successivi, sotto la direzione del maestro veneziano Pietro Paolo, si avviarono i lavori di restauro, ed in particolare quelli della facciata principale che, persa la sua originale impronta tardo romanica, acquisì i caratteri gotici che tutt’ora conserva. All’abside del coro si erano nel frattempo affiancate delle nuove cappelle (aperte, due per lato, sui bracci del transetto) e nel 1383 si stabilì di realizzarne anche lungo le navate laterali. Nel 1441 il maestro Cristoforo da Milano venne incaricato della redazione del progetto per il nuovo campanile: nel maggio dello stesso anno il Consiglio ne deliberò la costruzione sopra il battistero ottagonale. Temendosi cedimenti statici nella struttura trecentesca, la poderosa fabbrica fu interrotta nel 1469, all’altezza di 48 metri. Il battistero mantenne comunque la sua funzione accogliendo nel 1480 il nuovo fonte realizzato da Giovanni di Biagio da Zuglio. All’inizio del XVI secolo si completano le cappelle delle navate laterali prolungandone il volume fino al filo della facciata principale e modificando definitivamente il profilo di questa in senso orizzontale. Passarono oltre due secoli prima che il Duomo fosse oggetto di nuovi importanti interventi di ristrutturazione: nel 1709 iniziarono i lavori di riforma, in stile barocco, del coro e del presbiterio, promossi dalla famiglia Manin e affidati all’architetto A. Stazio. Con la chiusura dell’antico coro e delle 4 cappelle ad esso adiacenti il presbiterio assumeva una dimensione fortemente trasversale accentuata dalla collocazione della cattedra patriarcale e dal seggio destinato all’autorità civile ai due estremi del transetto, rialzato di 4 gradini rispetto alle navate e separato da queste da tre doppie balaustre. Quattro anni dopo l’architetto D. Rossi, attivo a Venezia, venne incaricato di progettare la riforma dell’aula realizzata, sotto la direzione del maestro muratore L. Andrioli protopatriarcale, a partire dal 1717, portando la fabbrica del Duomo alla configurazione attuale. Nel 1734, anno di riconsacrazione dell’edificio (patriarca D. Delfino) con intitolazione a Maria Annunciata, si realizzò il nuovo altare maggiore opera di G. Torretto cui si deve, due anni dopo, anche l’esecuzione del pulpito monumentale attualmente posto nella navata laterale destra, nei pressi della cappella del Santissimo. Nel 1753, soppresso il Patriarcato di Aquileia, Udine, come Gorizia, divenne sede di un’arcidiosesi, ma già dai tempi di Bertoldo (prima metà del XIII sec.) la sede patriarcale era stata trasferita da Cividale a Udine, nuovo centro politico dell’area friulana. Nella prima metà del XX secolo si realizzarono discutibili interventi di ripristino delle facciate della cattedrale mentre nel 1953, a seguito dell’abbassamento della quota stradale, si rese necessario mettere in opera la grande scalinata d’ingresso. Le ultime opere risalgono agli anni 90, in cui furono eseguiti la sistemazione della struttura di copertura, il riordino impiantistico e, per ultimo, il consolidamento strutturale del campanile, da poco ultimato. Santa Maria Annunziata di Udine sviluppa un ingombro planimetrico pari a 68 metri di lunghezza per 41 di larghezza (in navata).

Pianta

1. Altare

2. Altare maggiore non utilizzato

3. Ambone

4. Cattedra

5. Cattedra settecentesca non utilizzata

6. Sede

7. Battistero - museo

8. Confessionali

9. Penitenzieria

10. Custodia eucaristica

11. Crocefisso

12. Coro

13. Consolle organo

14. Organo

15. Organo e cantoria monumentali

16. Cappella feriale

17. Sagrestia

18. Pulpito

19. Sede settecentesca dell’autorità civile

Data del rilievo: 2002

FONTE

G. della Longa, A. Marchesi, M. Valdinoci, Antichi spazi per la nuova liturgia. Lo stato di adeguamento delle cattedrali della Regione Ecclesiastica Triveneto alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, Rovereto 2002

ULTIMA MODIFICA

30/06/2017

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