Città dei sabini nel cuore della catena appenninica, fu conquistata dai romani nel 290 a.C. Il territorio fu evangelizzato da san Feliciano, vescovo di Forum Flaminii, teste la Passio Sancti Feliciani, da cui inoltre si apprende che vi risiedeva una colonia ebraica. Il primo vescovo documentato è Stefano, fine V . Intorno al 603 la sede era vacante e da due lettere pontificie si apprende che la cura di questa comunità fu affidata a Crisanto, vescovo di Spoleto.
II - Età contemporanea
L’antico vescovato fu ricostituito il 6 gennaio 1821, smembrando da Spoleto un territorio costituito da oltre cento parrocchie, e fu sottoposto immediate alla Santa Sede. La cattedrale divenne Santa Maria Argentea, titolo che fu della pieve altomedievale. Il primo vescovo fu Gaetano Bonanni (1821- 1843). L’ultimo vescovo residente è stato Alberto Scola (1960-1972), poi la diocesi fu unita a Spoleto nella persona dell’arcivescovo, mentre l’unione piena a Spoleto è stata decretata il 30 settembre 1986. Contestualmente tutta la zona del Vissano, dal 1927 unita alla provincia di Macerata, fu trasferita alla diocesi di Camerino. Il monumento più insigne della città è la basilica di San Benedetto eretta, secondo la tradizione, su quella che fu la casa paterna del santo (480-547/548), patriarca del cenobitismo occidentale, la cui vita è narrata da Gregorio Magno, mentre sull’abitazione materna in età comunale fu eretto un santuario della religione civica, intitolato a santa Scolastica, sorella gemella di Benedetto, e affidato ai celestini. I francescani si insediarono in città nel 1265. Si devono ai frati minori dell’osservanza, insediati all’Annunziata, il monte di pietà (1466) e il monte frumentario i cui statuti risalgono al 1490. Vi eressero inoltre propri conventi gli eremitani di sant’Agostino (1281), i domenicani (metà XV sec., alla Madonna del Rosario) e i cappuccini (nel 1538, alle falde del monte Capregnola; quindi alla Madonna delle Grazie). Agli inizi del Seicento il piccolo centro contava sei monasteri femminili: tuttora attivi sono Sant’Antonio e Santa Maria della Pace, con regola benedettina. Santuario mariano cittadino è l’Addolorata. In val Castoriana, territorio della diocesi, sorgeva l’abbazia fondata, verso la fine del V sec., dal monaco siriano Eutizio e ricostruita nell’XI . Cascia è la patria di santa Rita (†1457), agostiniana stigmatizzata; il santuario, dove è esposto il corpo della santa, è famoso nel mondo. Tra le glorie nursine, il cardinale Pietro Gasparri, il cui nome è legato ai patti Lateranensi del 1929.
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