La lettera di Gelasio I (492-496) al vescovo Celestino attesta inequivocabilmente l’esistenza nella città di Vasto, nel V sec., di una comunità cristiana ben organizzata e strutturata intorno alla chiesa di Sant’Eleuterio. Il pontefice, infatti, inviò Celestino come visitatore nella civitas Histoniensium perché, dopo i doverosi accertamenti di idoneità, promuovesse il diacono Giuliano al presbiterato e Felicissimo al ministero diaconale. Se Vasto fosse, allo stesso tempo, anche sede episcopale, è questione di controversa interpretazione. Agli inizi del IX . la diocesi di Chieti ingloba il territorio dell’antica diocesi di Ortona e il territorio di Vasto e la sua Chiesa. La città di Vasto, pur appartenendo al territorio della diocesi di Chieti fino alla metà del 1800, in verità dall’XI al XVII . passò sotto la giurisdizione spirituale del monastero di San Giovanni in Venere (abbazia nullius direttamente dipendente dalla Santa Sede, fondata da Trasmondo II, conte di Chieti, nel 1004), cui la donò nel 1047 l’imperatore Enrico III. Agli inizi del XIX sec., l’organizzazione ecclesiastica della città di Vasto, da secoli incentrata sulle due chiese parrocchiali di Santa Maria Maggiore e San Pietro, subì un radicale stravolgimento. Nel 1808 le due chiese parrocchiali furono soppresse e unite all’unica nuova parrocchia, la chiesa di San Giuseppe, così dedicata in omaggio al re Giuseppe Napoleone, che, di pari tempo, fu elevata a unica collegiata cittadina. A metà dell’Ottocento Pio IX, con la bolla In apostolica omnium ecclesiarum sollecitudine del 23 luglio 1853, eresse Vasto a sede vescovile, assegnandole il «distretto di Vasto», all’uopo separandolo dalla diocesi di Chieti. Il governo della nuova diocesi, costituita da trentaquattro comuni e da trentotto parrocchie, fu dato all’arcivescovo di Chieti che prese anche il nome di «amministratore perpetuo di Vasto». Con il decreto Theatinae et Vastensis de plena diocesium unione del 30 settembre 1986, fu stabilita la piena unione delle due diocesi di Chieti e di Vasto.
Diocese
Visit diocese pages providing information on history, structure and items in the local area.
SOURCE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.