La diocesi di Livorno venne fondata il 25 settembre 1806 con la bolla Militantis Ecclesiae promulgata da papa Pio VII. Per tutta l’Antichità e il Medioevo il piccolo borgo, sito all’ingresso del Porto Pisano, legò le sue sorti a quelle della più antica e più importante diocesi (e poi arcidiocesi) di Pisa. Quando nel 1421 Livorno passò sotto il dominio fiorentino crebbe d’importanza, sino a che, verso la fine del XVI sec., fu elevata al rango di città, titolo conferitole ufficialmente nel 1606. In tale occasione il vescovo di Brescia donò alcune reliquie di santa Giulia, là sepolta ma venerata anche nella città labronica ormai da più di otto secoli. Nel 1629 la chiesa di San Francesco d’Assisi divenne collegiata. Pochi decenni dopo, nel 1666, giunse a Livorno il luterano Niels Stensen (Niccolò Stenone), nato a Copenaghen l’11 gennaio 1638, scienziato e filosofo di fama. Assistendo alla processione del Corpus Domini, rimase talmente impressionato che si convertì al cattolicesimo e fu ordinato sacerdote a Firenze nel 1675 e vescovo con incarichi per l’Europa settentrionale nel 1677. Morì ad Amburgo il 5 dicembre 1686. Il 23 ottobre 1988 papa Giovanni Paolo II lo ha elevato alla gloria degli altari. Rimasto sempre affezionato alla città toscana, è qui ricordato nel calendario liturgico. Un’altra figura di santa legata a Livorno è Elisabetta Anna Bailey Seton: nata a New York il 28 agosto 1774, protestante, sposata e madre di cinque figli, di fervente spirito religioso si dedicava a opere di carità e di pietà. Nel 1803 giunse a Livorno con il marito, affetto da malattia polmonare, che cercava beneficio nel clima marittimo. Dopo la morte del marito, Elisabetta rimase circa due anni in città, ospite di una ricca famiglia, e si convertì al cattolicesimo. Tornata negli Usa fondò ad Emmitsburg, nel 1809, l’istituto religioso «Figlie della Carità di san Giuseppe». Morì il 4 gennaio 1821. Beatificata da Giovanni XXIII il 18 dicembre 1959, fu canonizzata da Paolo VI il 14 settembre 1975. Nel 1806 Livorno venne eretta in diocesi e il primo vescovo a insediarvisi fu Filippo Ganucci, che tenne la cattedra episcopale sino al 1813. Per problemi giuridici legati all’interpretazione di alcuni passi della bolla di Pio VII, i confini della diocesi non vennero definiti e, per alcuni anni, la giurisdizione del nuovo vescovo si estese soltanto a tredici delle trentuno parrocchie inizialmente previste. Successivamente i confini furono riconsiderati e a oggi la diocesi si estende sui comuni di Livorno, Collesalvetti, Rosignano Marittimo e, dal 1975, dell’isola di Capraia. Tra i vescovi più importanti, oltre al citato monsignor Ganucci, si ricordano Girolamo Gavi (1840-1869), Giovanni Piccioni (1921-1959), Emilio Guano (1962- 1970) e Alberto Ablondi (1970-2001). Si attende la conclusione del processo di beatificazione di Giovanni Battista Quilici (1791-1844), promotore della fondazione del seminario diocesano (1850) e della Congregazione dei padri di famiglia, e di Pio Alberto Del Corona (1837-1912), domenicano, livornese di nascita e vescovo di San Miniato (Fi). Nel territorio diocesano è situato il santuario della Madonna di Montenero, dichiarata patrona di tutta la Toscana da Pio XII nel 1947. Nella diocesi si stampa dal 1923, per iniziativa del vescovo Piccioni, il «Bollettino Diocesano Livornese»; mensile dal 1935 e poi bimestrale, dal 2004 è confluito nel «Bollettino Regionale». «La Settimana », fondata da Roberto Angeli nel 1966, che è ora unita al settimanale «Toscana Oggi». Si ricorda infine «L’Eco del Santuario», mensile dei vallombrosani custodi del santuario della Madonna di Montenero.
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