Municipio romano posto lungo la via Traiana, in Terra di Bari, Bituntinus ebbe il suo primo vescovo nell’XI sec., Arnolfo (1087-1095), quando la diocesi, composta dalla sola città, risulta suffraganea di Bari. Recentemente è stata rinvenuta una basilica paleocristiana posta al di sotto dell’attuale cattedrale, databile attorno al VI-VII . e proponibile come sede episcopale. Tra l’XI e il XII sec., l’ordine benedettino si stabilisce nel territorio con due monasteri, incidendo notevolmente nella vita religiosa, sociale ed economica della città. Un cospicuo numero di chiese, edificate già nel basso Medioevo, testimonia la ricchezza di Bitonto; tra queste la cattedrale, iniziata nella seconda metà del XII sec., è di pregevole fattura architettonica. Divenuta feudo tardivamente, tra il XV e il XVI . appartenne alle famiglie dei Caldora, degli Orsini, dei Ventimiglia e degli Acquaviva, mentre la sede vescovile ebbe come titolari i cardinali Orsini, de’ Medici, e Alessandro Farnese, divenuto poi papa Paolo III. Un alto numero di parrocchie caratterizza la conformazione ecclesiastica della diocesi, differenziandola da quelle vicine. Sorte nel basso Medioevo come chiese familiari, legate al diritto di patronato dei fondatori, solo nel 1554 furono riorganizzate in parrocchie per distretto e fissate nel numero di dodici; la riforma fu operata dal vescovo Cornelio Musso (1544- 1574), figura pastorale insigne, fine oratore e teologo del concilio di Trento. Lo stesso vescovo inizierà la riforma della Chiesa bitontina secondo l’indirizzo tridentino, operazione non semplice, nonostante la presenza nella piccola diocesi di dodici ordini religiosi maschili e tre femminili. Il seminario sarà istituito solamente nel 1745, mentre notevole sarà il fenomeno delle confraternite; luoghi di pietà e di carità, queste definiscono la struttura devozionale del popolo, raggiungendo a metà del XX . il numero di ventiquattro sodalizi. Di riflesso è molto alto il numero dei santi ritenuti protettori della cittadinanza, tra i quali sono considerati patroni san Chirico, san Francesco d’Assisi, san Francesco da Paola, e dal 1703 Maria Santissima Immacolata. Il 27 giugno 1818 Pio VII unisce Bitonto aeque principaliter alla sede episcopale di Ruvo. L’organizzazione pastorale dell’età contemporanea si espliciterà nelle forme dell’azione sociale cristiana, particolarmente con il vescovo Pasquale Berardi (1898- 1921), fondatore del settimanale diocesano «Democrazia Cristiana». Di rilievo i primi decenni dell’Azione cattolica, luogo di formazione di un nutrito gruppo di intellettuali, tra i quali vanno menzionati Giovanni Modugno, insigne pedagogista, e Anna de Renzio, fondatrice nel 1924 dell’Istituto secolare delle Figlie dei Sacri Cuori. Durante l’episcopato di Aurelio Marena (1950-1978), le parrocchie sono state portate a quindici, è stato valorizzato il patrimonio artistico e culturale locale, con l’istituzione della pinacoteca vescovile, del museo diocesano, della biblioteca e dell’archivio storico; infine è stato edificato il nuovo santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano, il cui antico culto, e il richiamo di devozione, oltrepassa oggi i confini regionali. Il 30 settembre 1982 la diocesi è stata separata dalla Chiesa di Ruvo, e dal 30 settembre 1986 è unita alla sede di Bari.