Édifices du culte
- Crespano del Grappa (TV)
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Parrocchia dei Santi Marco e Pancrazio
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Diocèse
Padova
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Région ecclésiastique
Triveneto
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Ambito culturale
- maestranze venete (costruzione)
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Type
chiesa
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Qualification
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa dei Santi Marco e Pancrazio
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L’impianto architettonico della chiesa di Crespano non si discosta molto dalla tipologia massariana. La caratteristica che distingue il Duomo di Crespano dalle chiese settecentesche presenti nell’area veneta rurale, è la sua notevole mole, resa più imponente dalle vaste gradinate frontali e laterali.
La pianta rettangolare ad un’unica navata misura 34,50x16,20 metri; il presbiterio lievemente rialzato misura 12,50x9,30 metri; ai lati della navata si trovano sei cappelle laterali, di cui le due mediane più grandi rispetto alle altre
Le pareti esterne dell’edificio sono movimentate dai volumi aggettanti delle cappelle e delle due sacrestie, dalle finestre e dai marcapiani in pietra, mantenendo una stretta aderenza e corrispondenza tra interno ed esterno.
Internamente la pianta rettangolare perde ogni linearità per le aperture delle cappelle laterali e del presbiterio. Le facciate ripropongono la suddivisione in tre riparti con al centro di ognuno di essi una cappella, delle quali la centrale supera la trabeazione.
Le aperture concave delle cappelle, il gioco delle lesene, ora accoppiate ora singole, i capitelli corinzi, la trabeazione a modiglioni, unite alle aperture di luce creano un gioco chiaroscurale di movimento.
Il soffitto a padiglione con l’incrocio delle vele appena sottolineato è scandito da cornici che accolgono gli affreschi del Guarana, è un ‘apertura di cielo luminoso dove si svolgono scene di grande significato religioso, la luminosità costruita negli affreschi è accentuata nella parte alta dalle grandi finestre ed entra materialmente riflettendosi nella successione di specchi a marmorino verso il basso fino al pavimento.
I grandi riquadri bianchi e rossi del pavimento dell’aula centrale, i marmi verdi, neri, azzurri e rossi degli altari, delle predelle, dei palliotti, i giochi otticamente vari del pavimento del presbiterio e degli spazi antistanti gli altari laterali sono gli unici elementi cromatici che il Massari si concede.
Due sono state le variazioni apportate all’interno del duomo dalla consacrazione ad oggi, che hanno maggiormente modificato l’idea originale del Massari.
Il primo intervento, risale alla metà dell’ottocento, quando il De Min realizzò gli affreschi che cambiarono radicalmente l’effetto di luce presente nella chiesa; l’altra grande modifica si ha nel 1929, quando, su progetto dell’architetto Scudo, dietro l’altar maggiore viene ricavata una serliana formata da un’apertura centrale ad arco e due minori laterali, per dar luogo alla cantoria e la rimozione del primitivo pergamo ligneo che conteneva l’organo del Nachini.
Altri interventi minori sono stati la collocazione sopra l’altare maggiore di una corona ovale ottocentesca di legno dorato, che nasconde l’affresco monocromatico del Guarana della parete di fondo del presbiterio, e l’asportazione delle cimase dei pergami laterali. -
- Facciata
- La facciata rivolta ad ovest non è una facciata piatta che svolge solo la funzione di rivestimento, ma è un volume scandito da quattro alte semicolonne di ordine corinzio, che sorreggono il timpano triangolare e che la movimentano. La grande porta di ingresso è decorata da due colonne di ordine ionico sormontate da un arco ribassato. Un rosone con la scritta di dedicazione della chiesa, vari riquadri a specchio in marmorino e due nicchie con i santi titolari riempiono gli intercolunni. Anche il grande timpano triangolare, ritmato a modiglioni, che sovrasta l’intera facciata, è arricchito da un emblema sacro dorato; sopra il culmine del timpano si staglia una croce marmorea a braccia latine. Gli elementi architettonici decorativi assieme a leggere note di colore che ritroviamo sottolineare i volumi laterali della costruzione sono quanto di cromatismo il Massari si concede.
- Elementi decorativi
- Il Massari, in tutte le costruzioni da lui ideate, era solito progettare minuziosamente l’arredamento e tutte le parti decorative e complementari, affidandone poi l’esecuzione a maestranze e artisti specializzati di sua fiducia. L’altare maggiore, che ricorda l’altare del Santissimo del Duomo di Padova, pure progettato dal Massari, è stato lavorato da Ludovico Torresini, e fu il primo ad essere collocato nella chiesa al momento della consacrazione, nel 1762. Al centro il tabernacolo, lavorato in marmo policromo verde e rosso, appare come un tempietto in miniatura sovrastato da una cupoletta a bulbo di gusto barocco. Ai lati i due angeli marmorei del Bernardi Torretto di Pagnano (1694 – 1774). La stessa influenza barocca notiamo nel disegno degli altari laterali articolati su due piani, alla ricerca di un maggiore effetto di profondità, che si realizza nelle due coppie di colonne e nei due timpani di forma diversa e sfalsati; quello superiore ad arco ribassato e il più basso triangolare. Una testa d’angelo fa da chiave di volta all’arco che racchiude la pala di ogni altare. Delicate sono le cromie marmoree degli altari, bianco e azzurro nei due mediani, rosso nei quattro minori. Tutto l’arredamento ligneo del duomo, pur se realizzato successivamente alla consacrazione, fu ideato e progettato dal Massari, che ne studiò anche la collocazione, predisponendo lungo le pareti numerosi riquadri di superficie libera ai quali poter addossare gli arredi. I confessionali in legno scuro e dalla tinta uniforme presentano una struttura classica che viene movimentata dalla forma barocca del prospetto anteriore, e dalla soluzione curvilinea della copertura. Particolarmente importante è il battistero, che ripete nelle sue linee mosse il tabernacolo dell’altar maggiore e ripropone nel sapiente gioco luminoso della radica il variare della luce dei marmi. Lo stesso gioco di venature lo ritroviamo negli stalli del coro che si allineano ai lati del presbiterio, riproponendo la struttura classica dei confessionali. La realizzazione degli arredi lignei è opera dei fratelli Domenico e Zuane Zardo Fantolin, capaci esponenti di una bottega di ebanisteria di alta qualità attiva a Crespano fino alla fine del’800.
- Facciata
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- '800 ‐ '800 (sostituzione pavimentazione)
- Alle fine dell’800 venne sostituito il pavimento
- X ‐ XII (preesistenze torre campanaria)
- Il campanile è quanto rimane della vecchia Chiesa Parrocchiale di San Marco, la cui costruzione può essere collocata tra il X e il XII secolo.
- 1735 ‐ 1762 (costruzione intero bene)
- Il Duomo dei SS. Marco e Pancrazio è stato costruito su progetto dell’architetto veneziano Giorgio Massari, i lavori sono iniziati con la posa della prima pietra il 3 ottobre 1735. Il 25 aprile 1762 si potè cominciare ad ufficiare nella nuova chiesa e il 22 giugno 1766 fu solennemente consacrata da Mons. Razzolini Vescovo di Santorino, su autorizzazione del vescovo di Padova.
- 1869 ‐ 1900 (costruzione torre campanaria)
- Progetto del campanile realizzato nel 1869, i lavori sono iniziati nel febbraio 1869, sospesi nel 1873, ricominciati nel 1896 e terminati nel 1900.
- 1929 ‐ 1929 (ampliamento abside)
- Nel 1929, su progetto dell’architetto Crespanese Fausto Scudo, venne realizzato l’ampliamento della parte absidale, con il ricavo di una vasta cantoria e di locali accessori.
- 1975 ‐ 1975 (elevazione duomo)
- Nel 1975, con decreto del Vescovo di Padova, la chiesa è stata elevata alla dignità di Duomo.
- '800 ‐ '800 (sostituzione pavimentazione)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (1970-1980)
- Presenti altare e ambone fissi
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1970-1980)
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Data di pubblicazione
23/03/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Padova)