Edificios de culto
- Guiglia (MO)
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Parrocchia di San Nicolò di Bari
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Diócesis
Modena - Nonantola
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Región eclesiástica
Emilia Romagna
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Tipología
oratorio
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Cualificación
sussidiario
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Denominazione principale
Oratorio della Beata Vergine della Neve
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A breve distanza delll'insediamneto arroccato del Poggiolino sorge l'attuale Samone, cresciuto attorno al quadrivio denominato Carobbio. Il borgo, interessato da successive fasi di espansione, conserva tuttavia la caratteristica disposizione planimetrica lungo i vecchi percorsi ed elementi architettonici antichi sparsi in vari edifici.
L'oratorio della Madonna della Neve presenta in facciata un portale in cotto affiancato da due finestrelle bilobate e sovrastato da una terza quadrilobata. Agli angoli pilastri a lesena che sorreggono il timpano culminante con croce fogliata in ferro battuto, pregevolmente lavorata.
Internamente l'edificio è a pianta rettangolare, coperto da volta a botte sull'alula fino all'arcone, sorretto da colonne doriche. La zona presbiteriale, sempre a panta rettangolare, è coperta da volta a vela. -
- Coperture
- Il tetto è tradizionale a falde inclinate, con due spioventi a capanna sorretti da capriate, terzere e travicelli di legno, manto in coppi.
- Impianto strutturale
- L’impianto planimetrico è longitudinale, a pianta rettangolare, con due semplici spazi in ampliamento sul lato longitudinale a sinistra, dove sono stati ricavati un confessionale e una piccola sagrestia. L’aula è coperta da volta a botte, il presbiterio da volta a vela.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione interna dell'oratorio è in marmi policromi.
- Struttura
- Muratura portante continua sul perimetro del fabbricato e nelle due pareti longitudinali della navata centrale, realizzata con blocchi di arenaria locale nelle porzioni più antiche e con mattoni di laterizio nelle porzioni più recenti, intonacata e tinteggiata nei tre prospetti perimetrali a parte la facciata lasciata priva.
- Coperture
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- 1594 ‐ 1594 (preesistenze intero bene )
- A breve distanza delll'insediamneto arroccato del Poggiolino sorge l'attuale Samone, cresciuto attorno al quadrivio denominato Carobbio. Il borgo, interessato da successive fasi di espansione, conserva tuttavia la caratteristica disposizione planimetrica lungo i vecchi percorsi ed elementi architettonici antichi sparsi in vari edifici. Qui fu eretto l'oratorio , intitolato prima a S. Antonio e poi alla Madonna della Neve; nel 1594 don Giovanni Prandini di Gainazzo vi fondò un semplice beneficio coll'obbligo di dodici messe annue.
- 1852 ‐ 1852 (ricostruzione intero bene)
- Sospeso nel 1629 e nel 1747, per le pessime condizioni in cui si trovava, nel 1852, come attesta l'iscrizione sulla porta maggiore della facciata, fu atterrato e ricostruito più ampio da Giacomo Grilli, per volontà del rettore don Carlo Bellucci, previa autorizzazione già dal 1848 dei compratori Pietro Antonio Leonelli e Domenico Parini.
- 1948 ‐ 1948 (restauro intero bene)
- A causa dei danni riportati nella seconda guerra mondiale, venne completamente ripulito e dipinto nel 1948.
- 1594 ‐ 1594 (preesistenze intero bene )
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1970-1980)
- Il presbiterio, sopraelevato da un gradino rispetto all'aula, presenta due altari. Quello originario in muratura con mensa e tabernacolo e quello posticcio in legno per la funzione. Il celebrante trova la sede alla sua destra e il leggio alla sua sinistra.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1970-1980)
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Data di pubblicazione
05/07/2023
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Modena - Nonantola)