Edificios de culto
- Bedonia (PR)
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Parrocchia di Santa Giustina Vergine e Martire
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Diócesis
Piacenza - Bobbio
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Región eclesiástica
Emilia Romagna
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Tipología
chiesa
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Cualificación
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire
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La chiesa di Santa Giustina vergine e martire sorge in località Scopolo, all'interno del centro abitato, preceduta da un ampio sagrato, chiuso, cui si accede da una scalinata di sette gradini in pietra, con orientamento Est-Ovest. La facciata è a capanna, in conci di pietra a vista, su due ordini, separati da una trabeazione in aggetto. La facciata è tripartita e rinserrata agli angoli da lesene doriche su basamento in quello inferiore, ioniche in quello superiore. Al centro dell'ordine inferiore si apre il portale rettangolare in pietra, in quello superiore si trova una bifora a sesto acuto con pilastrino centrale. La bifora è sormontata da un arco a tutto sesto al cui centro si trova un piccolo rosone circolare cieco. Al centro del timpano di coronamento si trova la data 1887 scolpita. Ai lati si addossano i volumi delle cappelle, senza soluzione di continuità, i cui fronti, leggermente arretrati rispetto al piano facciata, sono chiusi agli angoli da lesene doriche con trabeazione e si raccordano alla facciata con rampanti curvilinei a volute. I fronti sono forati da quattro finestroni rettangolari per lato, nella parte alta. Al fronte sinistro si addossa La Canonica. Sul retro l'abside semicircolare è forato da due finestroni rettangolari sui lati e un rosone cruciforme al centro in alto. La torre campanaria sorge isolata sulla destra della chiesa. A pianta quadrata su quattro ordini, separati da cornici marcapiano, con cantonali in pietra a vista e fronti decorati con specchi cruciformi, termina con una cella campanaria aperta sui quattro lati da monofore a tutto sesto. La cella presenta lesene sugli angoli che reggono una cornice modanata in aggetto con frontoni curvilinei. La cella è sormontata da un tamburo circolare, scandito da otto lesene, coperto con cupola con manto in rame.
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- Pianta
- Schema planimetrico basilicale a navata unica di quattro campate, scandite da lesene con capitelli in gesso speudo-ionici, al di sopra delle quali corre una trabeazione in aggetto lungo la navata ,il presbiterio e l'abside. La navata è voltata a botte, con la volta percorsa dagli archi trasversali a tutto sesto tra le campate e forata dalle unghie delle lunette e dei finestroni del claristerio. In corrispondenza delle prime tre campate si aprono sulla navata, con archi a tutto sesto, tre cappelle votive per lato. A pianta rettangolare sono voltate a botte e dedicate rispettivamente, quelle di sinistra alla Madonna di Lourdes, a San Giovanni Bosco, alla Madonna della cintura, quelle di destra al Battistero, al Bambino di Praga, al Crocifisso. Il presbiterio, rialzato di tre gradini in marmo di Verona, sul piano della chiesa, chiuso da balaustra in marmo di Carrara, si apre sulla navata con un arco a tutto sesto su pilastri murali corinzi. A pianta rettangolare, a unica campata, è voltato a crociera. L'abside semicircolare è tripartita da lesene corinzie e voltata a vele.
- Coperture
- Tetto a due falde sulla navata e il presbiterio e l'abside. Manto di copertura in tegole marsigliesi sulla navata sul presbiterio e l'abside.
- Pavimenti e pavimentazioni
- In marmo, alla veneziana, lungo la navata e il presbiterio.
- Elementi decorativi
- Le volte della navata, del presbiterio e delle cappelle sono affrescate a motivi geometrici e soggetto religioso.
- Impianto strutturale
- Strutture verticali in muratura di pietra portante.
- Pianta
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- IX ‐ IX (origine intero bene)
- La parrocchia di Scopolo ha origini molto antiche. L'edificio venne ceduto da Carlo III al monastero di Sant'Ambrogio di Milano con un diploma imperiale dell'881. In seguito passò sotto il controllo del monastero benedettino di San Sisto di Piacenza. Anticamente Scopolo dipendeva dalla Pieve di Pione poi appartenne al monastero di San Sisto da circa il 1155. L'appartenenza a San Sisto perdurava ancora nel 1579 così com'è testimoniato da una visita pastorale. La parrocchia era ancora unita a quella di Sant'Ambrogio a Sidolo.
- XIX ‐ XIX (costruzione intero bene)
- Un primo accenno sulla volontà di costruire una nuova chiesa si trova in una delibera del Consiglio dell'opera parrocchiale del 3 luglio 1881. Il promotore della nuova costruzione fu Don Antonio Chiappa. I lavori furono seguiti dal perito Andrea Mazzocchi. L'edificio quindi sorse ex novo nell' Ottocento. La facciata è opera di Michele Castagnoli di Borgotaro. La prima pietra fu posta il 27 giugno 1885 da Mons. Scalabrini e l'edificio venne consacrato il 13 giugno 1894. Nella facciata, datata al 1887, così come nel campanile, permangono reminescenze settecentesche.
- 2009 ‐ 2009 (restauro cripta)
- Al 2009 risale l'intervento di restauro conservativo e di risanamento della cripta.
- IX ‐ IX (origine intero bene)
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- ambone ‐ aggiunta arredo (2001)
- Marmo bianco con bassorilievi (Cristo e quattro Evangelisti)
- fonte battesimale ‐ aggiunta arredo (2001)
- Marmo bianco con bassorilievi (Ressurrezione di Lazzaro)
- ambone ‐ aggiunta arredo (2001)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Piacenza - Bobbio)