Parte integrante della villa padronale Crescentini-Curina, la chiesa si sviluppa ortogonalmente rispetto alla villa che affaccia nella piazza del paese. Dall'esterno si vede la parte sommitale della facciata, con la finestra rettangolare e la croce apicale in ferro. La villa ha tre accessi con archi a tutto sesto. Quello centrale conduce alla chiesa dopo un breve corridoio. La parte retrostante della chiesa invece è di più facile individuazione. L'abside curva e il campanile a vela sorgono su un campo aperto.
L'interno è organizzato su pianta rettangolare ad aula, con abside curva occupata parzialmente dalla sacrestia, cui si accede tramite due porte ai lati dell'altare. Quattro paraste tinteggiate rosa individuano tre campate. La prima e la terza sono decorate con archi a tutto sesto con ghiere fregiate in stucco. Sotto gli archi sono tre altari e il fonte battesimale. Nella seconda campata, in alto, sono due nicchie con statue di santi. Sopra l'ingresso insiste la cantoria con profilo convesso sostenuta da pilastri quadrati. Il presbiterio, sollevato sulla navata, conserva l'altare originale in muratura decorata con gesso dorato.

• Struttura
  • Parte di un edificio costruito posteriormente, la chiesa ha una struttura muraria indipendente. I muri in mattoni pieni proseguono perpendicolarmente rispetto ai muri della villa. La parte alta dell'abside presenta un intervento posteriore eseguito con mattoni recenti. Altro intervento di consolidamento sono i contrafforti a scarpata che sostengono l'abside.
• Coperture
  • La navata è coperta con tetto a padiglione, la cui sezione trasversale è riconducibile ad un arco a sesto ribassato. L'abside è voltata con cupola semisferica, a sesto ribassato. La volta principale e la volta sopra l'abside sono decorate con tempere raffiguranti angeli, cherubini e la santa patrona.

• 1290 ‐ 1290 (preesistenze intero bene)
  • La citazione della chiesa di Santa Barbara avviene nel 1290 quando nelle Rationes Decimarum viene incorporata alla Pieve di San Pancrazio di Monteguiduccio.
• XVIII ‐ 1789  (ricostruzione intero bene)
  • Nel secolo XVIII la chiesa viene ricostruita dal parroco don Antonio Carloni, e nel 1789 i lavori sono conclusi. Successivamente viene ampliata la villa che ingloba oggi l'edificio di culto.
• 1925 ‐ 1925 (restauro intero bene)
  • Nel 1925, in occasione dell'Anno Giubilare, don Oreste Romani restaura e decora la chiesa con tempere sui soffitti e suppellettili.
• 1996 ‐ 1996 (restauro intero bene)
  • Nel 1996 sotto il parroco Alceo Volteggi, la chiesa viene restaurata per il passaggio della Madonna del Giro.

• presbiterio ‐ intervento strutturale (1980-89)
  • Durante gli anni '80 del '900 è stato realizzato l'altare in muratura con sostegni provenienti dalla balaustra precedentemente rimossa.