Edificios de culto
- Ala di Stura (TO)
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Parrocchia di San Nicola Vescovo
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Diócesis
Torino
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Región eclesiástica
Piemonte
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Tipología
cappella
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Cualificación
sussidiaria
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Denominazione principale
Cappella di San Michele Arcangelo
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La cappella si colloca su una rupe massiccia che sovrasta l'abitato di Martassina, e che viene denominata rocca di San Michele. La costruzione sorge isolata, ed è raggiungibile da un sentiero che si dirama sulla destra della strada provinciale, per chi sale verso Balme. L'edificio ha pianta rettangolare, a navata unica suddivisa in tre campate; sul retro è collocata la sacrestia, a pianta rettangolare, mentre sul lato rivolto a mezzogiorno si trovano il corridoio laterale, a pianta rettangolare, e il campanile, a base quadrata. La facciata è rivolta a levante. Il fronte è riquadrato da una fascia liscia ed è coronato da un timpano triangolare. Sull'asse di simmetria è collocata la porta di ingresso affiancata da lesene ,con sovrastante timpano semicircolare, e da due finestre rettangolari. Nella parte alta del prospetto è posizionata apertura polilobata, affiancata da due affreschi: quello di sinistra raffigurante la Vergine col Bambino e quello di destra San Michele Arcangelo. La struttura portante è in muratura di pietra intonacata sia sul lato interno che su quello esterno. All'interno le prime due campate sono coperte da volta a botte unghiata, mentre la terza campata da volta a crociera. Il tetto, a doppia falda ha orditura in legno e manto in lastre di pietra, le "lose". Sullo spigolo sud-est è posizionato il campanile. Il manufatto si eleva su quattro livelli, di cui quello alla sommità costituito da cella campanaria aperta sui quattro lati con monofore. Non si riscontrano dissesti né fessurazioni, ma solamente alcuni fenomeni puntuali di degrado, causati da umidità parietale. Nel complesso l'edificio presenta un buono stato di conservazione. la cappella è officiata in occasione della festa dell'intitolazione.
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- pianta
- L'edificio ha pianta rettangolare, a navata unica suddivisa in tre campate; sul retro è collocata la sacrestia, a pianta rettangolare, mentre sul lato rivolto a mezzogiorno si trovano il corridoio laterale, a pianta rettangolare, e il campanile, a base quadrata.
- facciata
- Il fronte è riquadrato da una fascia liscia ed è coronato da un timpano triangolare. La superficie è rifinita ad intonaco liscio e tinteggiata in tonalità rosata, mentre i rilievi sono dipinti di grigio. Sull'asse di simmetria è collocata la porta di ingresso, in legno a due battenti, affiancata da lesene, con sovrastante timpano semicircolare, al cui centro è dipinta la scritta "D.O.M.". Ai lati sono poste due finestre rettangolari, in legno a doppio battente e corredate da grate in ferro. Nella parte alta del prospetto è posizionata apertura polilobata, affiancata da due affreschi: quello di sinistra raffigurante la Vergine col Bambino e quello di destra San Michele Arcangelo che sconfigge il demonio.
- prospetti laterali
- I prospetti laterali sono trattati ad intonaco grezzo, lasciando intravedere in alcuni punti la tessitura muraria sottostante. Sul lato nord non sono presenti aperture. Sul lato rivolto a mezzogiorno, invece, sono posizionate due finestre rettangolari nella parte alta del prospetto, in corrispondenza della seconda e terza campata dell'aula. Sempre verso sud è addossato il volume del corridoio laterale, più basso rispetto alla navata, illuminato da finestre rettangolari. Sul retro, a ponente, è collocata la sacrestia, anch'essa di altezza inferiore rispetto alla navata.
- Impianto strutturale
- La struttura portante è in muratura di pietra intonacata sia sul lato interno che su quello esterno. All'interno le prime due campate sono coperte da volta a botte unghiata, mentre la terza campata da volta a crociera. In corrispondenza degli archi che separano le varie campate sono presenti tiranti in legno. La sacrestia presenta solaio piano, mentre il corridoio laterale è coperto da semi-volta a botte lunetatta. Il tetto, a doppia falda ha orditura in legno e manto in lastre di pietra, le "lose". Lungo l'inclinazione delle falde è presente "lambris" in legno.
- interni
- All'interno le superfici sono decorate a motivi geometrici e floreali, in tonalità rosate su fondi beige. Nella parte bassa è dipinta zoccolatura ì a finto marmo, che si sviluppa lungo tutto il perimetro della navata. Nelle lunette sono raffigurate finestre trompe-l'oeil affiancate da vasi di fiori. I sottarchi presentano decorazione geometrica in tonalità dorata su fondo celeste. Le volte sono dipinte in tonalità rosata con motivi floreali. All'imposta delle volte è posizionata cornice modanata che corre lungo il perimetro dell'edificio. La pavimentazione è in listoni di legno. Sulla parete laterale destra si trovano: nella prima campata una targa commemorativa con i nominativi dei principali benefattori per le opere di restauro, mentre nella seconda è posizionata la statura di Sant'Antonio da Padova. Sulla parete laterale sinistra: nella prima campata è posizionata la targa marmorea in ricordo dei venticinque anni della cappellania e del sacerdote Micheli che ampliò e restaurò l'edificio. Nella seconda si trova la statua di Santa Cristina. Le superfici della sacrestia, così come quelle del corridoio laterale, sono dipinte di bianco con pavimentazione in legno.
- presbiterio
- Il presbiterio è posizionato nella terza campata, rialzato di un gradino rispetto alla restante parte della navata, e separato dall'assemblea con balaustra a colonnine in legno dipinte a finto marmo. L'altare storico in ciliegio, risalente al 1921, è collocato al centro del presbiterio, e presenta aperture laterali che consentono l'accesso alla parte retrostante e alla sacrestia a ponente. Sulle mensole della struttura sono posizionate le statue di Santa Teresina, dell'Immacolata, di San Giuseppe e di Sant'Anna. La pavimentazione è in listoni di legno. Le superfici sono decorate a motivi floreali, nelle stesse cromie della restante parte della navata. La volta è dipinta a cielo stellato con motivi naturalistici e floreali. Nella lunetta laterale destra è raffigurata finestra a trompe-l'oeil affiancata da vasi di fiori. Nella lunetta superiore della parete di fondo è dipinto il calice nel sole raggiante, contornato da motivi naturalistici.
- apparato liturgico
- L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.Confessionale in legno è collocato nel corridoio laterale.
- campanile
- Sullo spigolo sud-est è posizionato il campanile. Il manufatto si eleva su quattro livelli, per un'altezza di circa 12 metri. Alla sommità è posizionata cella campanaria aperta sui quattro lati con monofore. La superficie è rifinita ad intonaco liscio, tinteggiato di rosa per i fondi e di grigio per i rilievi. Nel terzo livello sono presenti quadranti d'orologio sui quattro lati. Sul lato rivolto a mezzogiorno è posizionata una meridiana. La copertura è a quattro falde con manto in lose.
- pianta
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- XVII ‐ XVII (costruzione cappella primitiva)
- La presenza già nel corso del Seicento di una cappella è documentata dal Solero, che nell'elenco delle chiese nel territorio d'Ala nel XVII secolo annovera pure quella di San Michele a Martassina.
- 1769 ‐ 1769 (visita pastorale cappella primitiva)
- Nella sua relazione di visita l'arcivescovo Luserna Rorengo di Rorà annotò: "S.Michele Arcangelo a Martassina (...) molto antica con solaio tarlato, vecchissimo, guasto, pavimento sconnesso, pareti annerite; due porte, altare laterizio disgiunto dalla parete , provvisto del necessario; icona assai decente, confessionale da cambiare; appartenente ai borghigiani(...)".
- 1770 ‐ 1775 (ricostruzione intero bene)
- Gli abitanti del luogo rivolsero domanda all'arcivescovo di riedificare la cappella in forma migliore. L'arcivescovo non solo concesse la richiesta di autorizzazione ma lodò le buone disposizioni dei frazionisti, e la nuova costruzione sorse sullo stesso luogo dov'era la precedente.
- XVIII fine ‐ XIX metà (ampliamento corridoio laterale)
- Viene realizzato il corridoio laterale sul lato rivolto a mezzogiorno, di altezza inferiore rispetto alla navata, al fondo del quale era collocata anticamente la sacrestia.
- 1860 ‐ 1860 (testimonianza grafica intero bene)
- Nelle mappe del Catasto Rabbini l'edificio è raffigurato nell'abitato di Martassina, in Borgata del Balzo. La cappella è rappresentata nella sua conformazione attuale, a pianta rettangolare, a cui si addossano sul lato rivolto a mezzogiorno il corridoio laterale e sullo spigolo sud-est il campanile a base quadrata.
- 1882 ‐ 1882 (apparato decorativo interno)
- Le pareti e la volta furono decorate dall'alese Luigi Nicolao Tetti.
- 1904 ‐ 1904 (costituzione cappellania carattere generale)
- San Michele Arcangelo a Martassina venne costituita come cappellania.
- 1904 ‐ 1929 (restauro intero bene)
- Durante i 25 anni di cappellania Don Micheli ampliò e restaurò la cappella "con il generoso aiuto dei borghigiani e dei villeggianti", come ricorda la lapide, offerta dallo studio di scultura Anatolio Brandaglia di Torino, posta sulla parete laterale sinistra della navata. Un'altra lapide marmorea, collocata sulla parete destra, ricorda i benefattori e le principali offerte destinate ai restauri. Una lapide a se stante è dedicata a Giacomo Bricco (1864-1935) "insigne benefattore della cappella di San Michele.
- 1921 ‐ 1921 (nuovo altare presbiterio)
- Fu eseguito il nuovo altare in ciliegio dal falegname alese Pancrazio peracchione, sempre su progetto di Don Micheli: venne a costare L.1.797,25 e sostituì il vecchio altare in laterizio.
- 1922 ‐ 1922 (apparato decorativo interno)
- Le superfici interne furono interamente affrescate dal pittore Attilio Greppi di torino, per interessamento di Don Vincenzo Micheli, cappellano della frazione.
- 1926 ‐ 1926 (ampliamento sacrestia )
- Durante gli anni di cappellania Don Micheli volle ampliare lo spazio disponibile per gli uomini, costruendo un coro a ponente della cappella: " sfondò il muro maestro dietro all'altare e ne ricavò un ambiente di metri 6 x 5 x 2,50 di altezza". Il coro era illuminato da un'ampia finestra, era dotato di banchi, ma non incontrò il favore dei borghigiani, che non lo frequentarono e finì per essere adibito ad uso sacrestia. Il lavoro fu eseguito da Giovanni Poma di Bracchiello con una spesa di L. 15.500
- 1946 ‐ 1946 (apparato liturgico interno)
- I nuovi banchi in legno di larice vennero costruiti nel 1946 con offerte dei borghigiani.
- XX fine ‐ XX fine (pavimentazione interno )
- L'attuale pavimento in legno è stato sovrapposto al precedente in cemento, che a sua volta aveva sostituito l'originario in pietra.
- XX fine ‐ XX fine (rifacimento tetto)
- Il tetto è oggetto di rifacimento.
- 2001 ‐ 2001 (restauro intero bene)
- Nel 2011 vengono realizzati interventi di restauro consistenti in: asportazione delle parti deboli dell'intonaco, e conseguente fissaggio, stuccatura e consolidamento delle superfici decorate interne; tinteggiatura della facciata e del campanile; recupero della meridiana; consolidamento degli affreschi in facciata raffiguranti la Madonna col Bambino e San Michele che sconfigge il demonio. Tutti i lavori di pittura sono stati eseguiti da Francesco Lussiana , mentre la parte muraria è stata affidata all'impresa edile Castagneri.
- XVII ‐ XVII (costruzione cappella primitiva)
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (XX fine)
- Aggiunta di arredi, mensa e ambone, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è in legno di ciliegio, a forma di parallelepipedo, collocata su predella anteriore dell'altare storico. L'ambone ha struttura e leggio in legno.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (XX fine)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Torino)