Edificios de culto
- Firenze (FI)
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Parrocchia di San Frediano in Cestello a Firenze
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Diócesis
Firenze
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Región eclesiástica
Toscana
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Tipología
chiesa
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Cualificación
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Frediano in Cestello
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La chiesa di San Frediano in Cestello, edificata integralmente a partire dal 1680 su progetto del romano Giulio Cerruti, è ubicata a Firenze nel quartiere storico di San Frediano in Oltrarno.
La chiesa, volta verso l'Arno, prospetta su piazza di Cestello. La piazza di forma quadrangolare è totalmente aperta sul lato nord verso il fiume, in corrispondenza del Lungarno Soderini, tra il ponte alla Carraia e il ponte Vespucci. La chiesa, che ha dimensioni considerevoli, si riflette sull’Arno costituendo uno dei soggetti più rappresentati nella vedutistica fiorentina. San Frediano in Cestello si distingue in modo particolare nel panorama fiorentino per la cupola progettata da Antonio Ferri impostata su un tamburo molto slanciato.
In esterno la facciata è incompiuta e non ha particolari elementi di rilievo mentre l’interno dal punto di vista architettonico mostra, sia in pianta che in alzato, elementi barocchi non frequenti a Firenze. Giulio Cerruti ha infatti redatto il progetto della chiesa secondo il gusto romano dell’epoca e la composizione interna, molto sviluppata in altezza, produce un effetto di solennità.
L’affresco della cupola con la “Gloria della Maddalena” è stato eseguito da Anton Domenico Gabbiani (1701-1718), mentre le figure femminili sui pennacchi sono opera di Matteo Bonechi.
L’aula è affiancata da una serie di cappelle tra loro collegate e coperte da piccole cupole tutte dipinte da diversi pittori nel corso del ‘700. Tra questi Giovanni Camillo Ciabilli, Antonio Franchi, Pier Dandini, Alessandro Gherardini, Giovanni Camillo Sacrestani e Antonio Puglieschi. -
- Pianta
- La chiesa ha pianta a croce latina con abside quadrangolare orientata a sud-ovest. L'aula è affiancata da tre cappelle per lato. Le cappelle hanno pianta quadrata di profondità uguale ai bracci dei transetti. L’abside è molto allungata e vi si trova sia l’area presbiterale sia un ampio coro confacente a una chiesa monastica. L'abside è affiancata per tutta la lunghezza da due ambienti: la sacrestia a sinistra ed a destra da quello che un tempo era l'atrio d'ingresso da borgo San Frediano (oggi in parte trasformato in altri ambienti di servizio). E' così, grazie a questi volumi che affiancano aula e abside, che la pianta della chiesa risulta nel suo complesso di forma rettangolare. Le cappelle laterali si aprono sull’aula con ampie arcate e sono tra loro comunicanti. La zona presbiterale è soprelevata di quattro scalini e delimitata da una balaustra. Scalini e balaustra marmorei hanno un andamento curvilineo convesso verso l’aula. La sacrestia è comunicante con il coro. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale 50,70 m, lunghezza all’arco trionfale 35,70 m, larghezza aula 11,70 m, dimensioni del transetto 10,60 m x 24,40 m.
- Facciata
- La facciata è incompiuta, priva di intonaco e di qualsiasi elemento decorativo. È quindi visibile la muratura portante in pietra arenaria mista a cotto, presente negli altri prospetti anch’essi ad oggi privi di intonaco. La parte centrale del prospetto mostra gli spioventi delle due falde del tetto dell’aula, mentre lateralmente due cartelle murarie rettangolari nascondono la pendenza del tetto delle cappelle. Per il profilo ad altezze differenziate la facciata dà erroneamente l’impressione che la chiesa sia di impianto basilicale a tre navate. La chiesa ha un solo portone di accesso in facciata, un portale rettangolare con mostre in arenaria. Sopra il portale sia apre una finestra rettangolare.
- Cupola
- Il progetto della cupola, terminata nel 1698, è di Antonio Ferri. Con un tamburo e una lanterna sviluppati in altezza la cupola ha nell’insieme proporzioni molto slanciate. L’altezza interna, esclusa la lanterna, è di circa 42,00 m. Il tamburo cilindrico è impostato su pennacchi all’incrocio tra la navata e il transetto. Il tamburo, sia esternamente che internamente, è ripartito in otto settori da coppie di lesene. In ogni settore si aprono grandi finestre a disegno classico con timpani triangolari alternati a timpani curvi. Le finestre del tamburo, insieme alla lanterna, illuminano abbondantemente l'intradosso della cupola e il sottostante transetto. La cupola costolonata è rivestita da un manto di copertura in laterizio. L’intradosso della cupola è affrescato per opera di Anton Domenico Gabbiani.
- Campanile
- Il campanile, di dimensioni modeste se paragonato all’altezza della cupola, si trova in corrispondenza dell’angolo sud-est del transetto sinistro. Coronato da una guglia a cipolla costituisce un altro elemento di questa chiesa con caratteristiche del barocco romano, tanto da essere talvolta descritto come in stile “Borrominiano”.
- Interno
- Nel suo complesso la chiesa risulta molto spaziosa con un accentuato sviluppo in altezza. Tutte le superfici murarie e l’intradosso delle volte a botte della navata e del transetto sono intonacate e tinteggiate a colore chiaro. I registri architettonici e le modanature in stucchi sono di colore bianco ad eccezione della parte basamentale che è in pietra arenaria grigia. I colori chiari e soprattutto le numerose e grandi finestre rettangolari - 26 in tutto - rendono l’ambiente interno molto luminoso. Sopra la trabeazione corre un ballatoio per il perimetro di tutta la chiesa. Un altro ballatoio si trova alla base del tamburo sopra i pennacchi. Il presbiterio è soprelevato e una scalinata curva composta da scalini e balaustra marmorei lo separa dall’aula. L’altare maggiore in pietre dure, realizzato all’inizio del ‘700 da Giuseppe Piamontini, divide l’area absidale separando il coro dal presbiterio.
- Elementi decorativi
- Oltre alla cupola centrale, affrescata da Anton Domenico Gabbiani con la “Gloria della Maddalena ”e da Matteo Bonechi con le figure nei pennacchi, anche tutte le cupole e le lunette delle cappelle laterali sono dipinte. La prima cappella a sinistra, dedicata a S. Anastasio, è stata dipinta da Giovanni Ciabilli; la seconda cappella a sinistra, dedicata a Giovanni Battista, da Antonio Franchi; la terza cappella a sinistra, inizialmente dedicata a San Bernardo di Chiaravalle, da Pier Dandini; la prima cappella a destra, dedicata a Santa Maria Maddalena dei Pazzi, da Giovanni Camillo Sacrestani; la seconda a destra, inizialmente intitolata alla Esaltazione della Croce (attualmente dedicata a San Frediano), da Antonio Puglieschi; la terza cappella a destra, dedicata alla Madonna, da Alessandro Gherardini.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione dell’aula e del transetto è in cotto arrotato a crudo, in formato quadrato posato in diagonale; le cappelle laterali sono in cotto posato a spina; il presbiterio è in marmo bianco e bardiglio, disposto a scacchiera diagonale.
- Coperture
- Aula, presbiterio e transetto sono coperti da volte a botte in muratura. All’incrocio del transetto, sopra quattro pennacchi di raccordo, è impostato il tamburo circolare che sostiene la grande cupola emisferica centrale. Le sei cappelle laterali sono coperte da cupole emisferiche con lanterna centrale. Le piccole cupole non sono visibili in esterno perché coperte dalle falde della copertura dalle quali emergono le lanterne cilindriche. Le falde del tetto sono costituite da una struttura portante lignea. Il manto di copertura è in coppi e tegole.
- Pianta
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- XI ‐ XI (cenni storici carattere generale)
- Nell’ambito dell’attuale territorio parrocchiale di S. Frediano in Cestello, lungo la sponda sinistra dell’Arno, le fonti attestano che già nel XI secolo vi era una antica chiesa che la tradizione voleva fondata sul luogo ove in precedenza si sarebbe compiuto un miracolo attribuito a San Frediano, vescovo di Lucca nel VI secolo. Questa fu la prima delle due sedi ecclesiali che la parrocchia ha avuto nel corso del tempo; sorgeva in angolo tra gli attuali Borgo S. Frediano e piazza del Carmine, fu collegiata e prioria annessa alla Badia di Nonantola.
- XII ‐ XVI (cenni storici carattere generale)
- Nel 1190 la prioria di S. Frediano risultava retta dai Cistercensi di Badia a Settimo e nel 1333 era inserita all’interno della terza cinta muraria della città. Nel corso del XV secolo, con il pontificato di Paolo II, il privilegio della chiesa di San Frediano passò con bolla papale all’illustre famiglia fiorentina dei Soderini. Nel 1514 il Cardinale Giovanni Soderini promosse la fondazione presso la chiesa del convento femminile di San Giuseppe le cui monache poi, dal 1560, ressero con l’ausilio di sacerdoti anche la prioria di S. Frediano. Dopo oltre due secoli, questa fu soppressa e l’antico edificio di culto fu ridotto ad uso di abitazioni private. Il titolo parrocchiale fu quindi trasferito nella sede attuale, ricostruita dai Cistercensi nel XVII secolo nei pressi dell’Arno, ove la piazza di oggi ha preso il nome di Cestello, corruzione fiorentina da Citeaux, l’abbazia in Borgogna dove la congregazione religiosa ebbe origine.
- XV ‐ XVII (cenni storici carattere generale)
- In questa area una comunità di monache carmelitane aveva fondato nel XV secolo il monastero di S. Maria degli Angeli dove, preso il nome di Maria Maddalena, visse dal 1582 Caterina de’ Pazzi che qui nel 1607 morì e nel 1669 fu canonizzata dal papa Clemente IX. Avvenne poi, nel 1626, che per volere del papa Urbano VIII le monache carmelitane furono trasferite nel centro della città, in Borgo Pinti, nel Monastero che qui avevano i Cistercensi ai quali, in permuta, pervenne così il convento di S. Maria degli Angeli che fino ad allora aveva ospitato le monache in Oltrarno. I Cistercensi intrapresero ben presto il rinnovamento dell’antico complesso delle Carmelitane ed incaricarono del progetto Gherardo Silvani. A questi subentrò nel 1675 l’architetto romano Giulio Cerruti, il suo progetto fu approvato e l’11 giugno 1680 l’Abate Pietro Rossi pose la prima pietra per la nuova chiesa. La costruzione fu realizzata da Antonio Maria Ferri che disegnò anche l’elegante cupola innalzata nel 1698.
- 1702 ‐ XVIII (cenni storici carattere generale)
- Tra il 1702 ed il 1718 Antonio Domenico Gabbiani affrescò l’interno della cupola con la Gloria di S. Maria Maddalena penitente ed in quel periodo Matteo Bonechi dipinse le figure allegoriche nei pennacchi. Tra la fine del XVII secolo e la prima metà del successivo l’interno della chiesa prese forma secondo i caratteri del Barocco che lo distinguono così come in quegli anni furono realizzate anche le pitture murali che ornano le cappelle laterali.
- 1783 ‐ 1798 (cenni storici carattere generale)
- Nel 1783 il Granduca Pietro Leopoldo soppresse in Toscana anche l’ordine cistercense ed affidò il Monastero di Cestello all’Arcivescovo di Firenze per ospitarvi il Seminario. Il 12 febbraio del 1785 l’Arcivescovo Antonio Martini decretò la sconsacrazione della antica chiesa in S. Frediano delle Monache di S. Giuseppe e dispose il trasferimento delle funzioni parrocchiali alla nuova sede posta nella Chiesa di S. Frediano in Cestello che fu consacrata il 15 ottobre 1798.
- XIX ‐ XX (vicende conservative carattere generale)
- Nel corso dei due secoli successivi la conservazione funzionale delle coperture costituì motivo di numerosi interventi attuati per tentare di risolvere il costante problema delle infiltrazioni e dei conseguenti danni arrecati anche all’interno. Un restauro complessivo degli interni della chiesa fu messo in opera nel 1899, nuovamente nel 1935 furono intrapresi lavori di risanamento delle coperture e così nel 1968, quando ebbero inizio anche i restauri delle decorazioni, necessari e progressivamente realizzati all’interno nel corso degli anni successivi.
- XXI ‐ 2018 (vicende conservative carattere generale)
- Ulteriori interventi di restauro delle pitture murali sono stati attuati a partire dal 2006 e nel corso degli anni successivi. Inoltre, dopo la revisione intrapresa nel 2010 di parte delle coperture, con posa in opera di guaina impermeabilizzante, gronde e canali di scarico per le acque pluviali, nel periodo 2016-2018 è stato realizzato un complesso intervento di restauro strutturale che ha interessato, in sintesi, pareti e coperture dell’area absidale.
- XI ‐ XI (cenni storici carattere generale)
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- crociera ‐ aggiunta arredo (1979)
- Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare, realizzato senza il ricorso ad interventi di carattere strutturale nel presbiterio. Mensa eucaristica in legno policromo (dimensioni: 160 cm x 160 cm, h 110 cm) posta sotto la cupola su una pedana quadrata e rialzata di due gradini; La pedana è in legno rivestita da moquette grigia e ocra. L’altare è costituito da quattro mensole inginocchiate E disposte sulle bisettrici degli spigoli che sostengono il piano della mensa. L’altare è stata realizzato dall’artigiano Giovanni Conti. Sulla pedana è collocato con funzione di ambone un leggio in legno.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1979)
- Sede costituita da poltrona lignea con braccioli. leggio mobile in legno.
- cappella ‐ intervento strutturale (1979 (?))
- Il tabernacolo eucaristico è in pietra arenaria, collocato sull'altare della terza cappella laterale sinistra.
- cappella ‐ intervento strutturale (1950)
- Nella seconda cappella laterale sinistra, dedicata al Battista, è stato collocato il fonte battesimale in breccia corallina.
- crociera ‐ aggiunta arredo (1979)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Firenze)