Edificios de culto
- Amalfi (SA)
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Parrocchia Santa Marina Vergine
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Diócesis
Amalfi - Cava De' Tirreni
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Región eclesiástica
Campania
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Tipología
chiesa
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Cualificación
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Michele Arcangelo
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La chiesa di San Michele Arcangelo in Pogerola di Amalfi costituisce un raro episodio architettonico medievale, di origine bizantina, tutt'oggi conservato quasi integralmente. Essa sorge a monte del borgo, in uno dei suoi nuclei periferici (denominato Riulo), emergendo tra gli altri edifici per il singolare aspetto degli esterni in pietra locale a faccia vista, ma uniformandosi ai caratteri rurali dell'ambiente circostante. Il contesto è fatto di un agglomerato di edifici, inserito in un territorio agreste e dall'orografia acclive, sistemata a terrazzamenti coltivati, frammisti ad aree boscose e rocciose. La chiesa presenta una facciata atipica con sommità a cappello, prospettante sulla ripida scala di accesso, ed la parete laterale sud, in cui emerge il corpo dell'abside. L'interno è a schema centrale, a croce greca, con due navate principali intersecantisi (coperte a botte rialzata) e quattro campate minori ai loro lati (coperte a crociera ogivale), componendo nell'insieme una forma planimetrica leggermente rettangolare, in cui il lato breve a valle presenta tre absidi. La campata centrale è sormontata da una cupola. Tutte le coperture sono estradossate. Lo spazio liturgico attualmente è orientato secondo il lato breve, sul fondo del quale è situato l'altare maggiore in muratura. L'edificio non presenta partiti architettonici né elementi decorativi, ad eccezione della composizione di gusto vernacolare prebarocco al di sopra dell'altare, dove è realizzato un singolare drappeggio a bassorilievo di stucco. Tutte le superfici interne sono ricoperte di intonaco civile bianco, mentre l'illuminazione naturale risulta alquanto ampia grazie alle numerose aperture.
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- Pianta
- La chiesa presenta una tipologia a pianta centrale, a croce greca con uno dei bracci (quello nord-sud) leggermente più lungo e terminante con tre absidi. Agli angoli dei due bracci sono presenti quattro ulteriori piccole campate. La suddivisione planimetrica è realizzata mediante quattro pilastri a pianta a T. L'ingresso avviene in asse al braccio breve e sulla sua parete di fondo è collocato l'altare maggiore in muratura e stucco. Le tre absidi hanno pianta semiellittica; quelle laterali sono ricavate nello spessore murario, quella centrale è emergente dal rettangolo di base. Attraverso la prima abside si accede alla sacrestia.
- Facciata
- La facciata della chiesa è costituita da una parete uniforme che corre lungo l'irta scala di accesso presentando, per questo, una linea di spiccato sensibilmente obliqua. Vi si può distinguere soprattutto una partizione principale e centrale, più alta delle laterali, in cui si apre il portale (a piattabanda) e una finestra rettangolare in alto; questa sezione è conclusa in sommità con un profilo a cappello rialzato, corrispondente all'estradosso della volta posteriore. Le ali laterali, più basse ma in totale continuità con la partizione centrale, recano, invece, semplici finestre rettangolari oblunghe e hanno sommità orizzontale. Il carattere principale dell'intera facciata è costituito dalla muratura rustica di pietre calcaree irregolari, a faccia vista, risalente alle origini della costruzione. A destra e a sinistra, la facciata continua con le pareti della sacrestia (più bassa) e di un edificio attiguo (più alto), che presentano i medesimi caratteri costruttivi.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione è composta interamente da cotto tradizionale in piastrelle quadrate posate a cardamone.
- Coperture
- Le coperture sono caratterizzate da una raffinata articolazione di volte e cupola estradossate. I bracci delle due navate perpendicolari hanno copertura a volta a botte rialzata, mentre la campata centrale, determinata dalla loro intersezione, ha copertura a cupola a profilo rialzato su pennacchi; le quattro campate laterali hanno copertura a volta a crociera ogivale. Tra le varie campate sono presenti sottarchi.
- Fondazioni
- L'edificio sorge su un terreno molto acclive e sistemato a terrazzamenti nella direzione monte-valle. Per questo la zona a valle (dove sono le absidi e la sacrestia) è costruita al di sopra di strutture murarie approfondite fino al piano sottostante, dando vita a locali terranei e ad una sorta di cripta situata al di sotto del lato sud della chiesa.
- Impianto strutturale
- L'impianto strutturale si compone di muratura portante (fatta di pietrame irregolare) e pilastri in elevazione, con orizzontamenti voltati in muratura ed estradossati.
- Pianta
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- 1179 ‐ 1181 (fondazione intero bene)
- La fondazione della chiesa di San Michele Arcangelo risale al 1176 ed è dovuta al ricco mercante Orso Castellomata, che desiderò convertire i suoi proventi in un'opera religiosa quale una chiesa di proprietà di famiglia. La chiesa fu costruita secondo lo stile degli edifici religiosi bizantini e armeni, che il proprietario aveva conosciuto nei suoi viaggi commerciali in Oriente. Probabilmente proviene da questa chiesa la lastra in lingua armena, oggi conservata nella chiesa parrocchiale. I lavori di costruzione furono completati nel 1181 ed il vescovo Dionisio (1174-1202), che aveva concesso la fondazione della chiesa, la dichiarò immune da ogni onere, anzi vi donò alcuni possedimenti personali in Gragnano. Alla chiesa di San Michele vennero annesse anche alcune botteghe nel centro di Amalfi.
- 1202 ‐ 1202 (giurisdizione intero bene)
- La chiesa, dopo la morte del suo costruttore, passò nella disponibilità del vescovo Dionisio, il quale, nel 1202, la donò, con tutti i possedimenti dipendenti, al monastero di San Lorenzo in Amalfi.
- 1642 ‐ 1642 (programma decorativo intero bene)
- Nel 1642 l'edificio, precedentemente caduto in uno stato di completo abbandono, fu restaurato e ornato all'interno con inserzioni in stucco di gusto vernacolare prebarocco (opera di maestranze locali) e con la costruzione di un nuovo altare in muratura, grazie al concorso dei fedeli. Con questi interventi la chiesa subì una variazione di orientamento, in cui l'asse minore (al cui vertice fu posto il nuovo altare) divenne quello principale.
- 1839 ‐ 1978 (vicende varie intero bene)
- Nel 1839 la chiesa, per il suo carattere rurale, venne adibita a cimitero e tale uso continuò per circa dieci anni. Successivamente fu dismessa e venne via via abbandonata e dimenticata, fino alla sua riscoperta, ad opera dello studioso R. P. Bergman, nel 1978.
- 1998 ‐ XXI (restauro intero bene)
- La chiesa, lasciata da tempo in uno stato di grave degrado, nel 1998-1999 è stata oggetto di interventi restaurativi, che l'hanno restituita alla fruizione e al culto. L'inaugurazione è avvenuta nel 2000. Oggi l'edificio è nuovamente bisognoso di restauri.
- 1179 ‐ 1181 (fondazione intero bene)
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Data di pubblicazione
19/10/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Amalfi - Cava De' Tirreni)