Nella chiesa cattolica che è in Italia, sono variegate le tipologie di soggetti produttori di documentazione archivistica. Si può parlare quindi di soggetti produttori "ecclesiastici" in senso ampio.
Con riferimento all’istituzione centrale della diocesi, si possono distinguere diversi "enti" produttori:
- le istituzioni legate profondamente al ruolo del vescovo nella struttura della diocesi: curie vescovili, mense vescovili (sostituite dagli Istituti diocesani per il sostentamento del clero con il Codice di diritto canonico del 1983), capitoli diocesani o della cattedrale, seminari
- le istituzioni che sorgono all’interno dei confini territoriali della diocesi e che appartengono alla struttura ecclesiastica locale, sottoposte alla giurisdizione e vigilanza del vescovo: parrocchie, confraternite, fabbricerie, pie unioni, enti assistenziali ed educativi, capitoli delle chiese collegiate
- istituzioni esenti o meno dalla giurisdizione diocesana: istituti di vita consacrata e monastici maschili e femminili (canonici regolari, monaci, ordini mendicanti, chierici regolari, istituti secolari), società di vita apostolica.
- associazioni e movimenti cattolici, fondazioni, leghe sindacali cattoliche o finanziarie, istituti teologici, scuole e università cattoliche.
- vescovi, sacerdoti, canonici, teologi, religiosi che durante la loro attività ed esistenza hanno prodotto documentazione, oppure famiglie che avevano un certo rilievo nella storia locale e del territorio.
Questi numerosi e diversificati soggetti produttori, diversi sia per natura giuridica che per situazioni geografiche oltre che per la storia peculiare che li contraddistingue, producono materiale archivistico che può documentare un’attività lunga anche secoli. Si tratta di decine e decine di chilometri lineari di documentazione storica, che conserva la memoria della Chiesa e rimanda alla sua complessa organizzazione e alla sua profonda incidenza nella realtà storico-sociale.