La confraternita è un’associazione di fedeli, sia chierici, sia laici, sia chierici e laici insieme, che mediante l’azione comune tendono «all’incremento di una vita più perfetta, o alla promozione del culto pubblico o della dottrina cristiana, o ad altre opere di apostolato, quali sono iniziative di evangelizzazione, esercizio di opere di pietà o di carità, animazione dell’ordine temporale mediante lo spirito cristiano» (Codice di diritto canonico, can. 298 § 1).
Riconosciuta dall’autorità ecclesiastica competente, che la erige, la confraternita si costituisce in associazione pubblica. La medesima autorità ecclesiastica, poi, ne approva gli statuti, con cui vengono definiti il fine dell’associazione, la ragione sociale, la sede, il governo e le condizioni richieste per parteciparvi. Mediante quegli statuti vengono determinate anche le modalità d’azione della confraternita, tenendo presente la necessità o l’utilità relativa al tempo e al luogo in cui gli associati sono chiamati a operare.
Come ogni altra associazione di fedeli, la confraternita è soggetta alla vigilanza dell’autorità ecclesiastica competente, a cui spetta aver cura che in essa sia conservata l’integrità della fede e dei costumi, e vigilare che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica. Perciò, all’occorrenza, l’autorità ecclesiastica ha il diritto e il dovere di visitare ogni confraternita, a norma del diritto e degli statuti di ciascuna.
Una confraternita legittimamente costituita ha facoltà, a norma del diritto e degli statuti, di emanare norme peculiari riguardanti l’associazione stessa, di tenere assemblee, di designare i moderatori, gli officiali, gli aiutanti e gli amministratori dei beni, che detiene in possesso esclusivo. Ha sede solo in una chiesa o in oratori pubblici e semipubblici.
Confraternite aventi finalità esclusivamente o prevalentemente benefico-assistenziali sono soggette al controllo dello Stato, fatta salva la competenza dell’ordinario locale dei vescovi per quanto concerne l’aspetto spirituale.
STORIA
Nel corso dei secoli si assiste alla formazione di confraternite di differenti tipologie.
Tra le più antiche, vi sono state le associazioni o corporazioni di arti e mestieri, che nel XIII e XIV secolo hanno assunto spiccate caratteristiche religiose.
Accanto ad esse si svilupparono fino al XVI secolo le confraternite penitenziali o compagnie della disciplina, caratterizzate, in particolare, dal perseguimento dell’ascesi personale e dall’esercizio penitenziale pubblico, come quelle dei Battuti o Battenti, dei Flagellanti, dei Disciplini, dei Penitenti.
Per diversi secoli si sono costituite confraternite devozionali, come quelle mariane, per esempio, oppure legate alla spiritualità dei diversi ordini religiosi, come quelle del Rosario legate ai Domenicani o del Nome di Gesù legate ai Francescani. In genere prendevano titolo dagli attributi di Dio, o dai misteri della fede o dalle feste del Signore, della Madonna o dei santi, aggiungendovi spesso riferimento allo specifico abito (o sacco) indossato.
Dopo il Concilio di Trento (1545-1563) i vescovi hanno promosso la costituzione presso tutte le parrocchie delle confraternite della Dottrina cristiana a sostegno dell’opera catechistica dei parroci e di quelle del Santissimo Sacramento per la festa del Corpus Domini e il culto pubblico dell’eucaristia fuori della messa. Dedite all’accoglienza, alla gestione di ospizi, case di ricovero, ospedali, all’attività di istruzione e di assistenza verso l’infanzia sono, invece, le confraternite caritative e assistenziali, costituite per realizzare opere di misericordia corporale.
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