Gebäude für den Gottesdienst
- Cologno Monzese (MI)
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Parrocchia dei Santi Marco e Gregorio
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Diözesen
Milano
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Kirchenregion
Lombardia
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Ambito culturale
- architettura moderna (costruzione)
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Typologie
chiesa
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Qualifizierung
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa dei Santi Marco e Gregorio
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L’edificio orientato nord est - sud ovest, si erige in un lotto appartenente a quello che è sempre stato l’antico borgo di Cologno Monzese, un piccolo aggregato di edifici, incastonato tra la sponda destra del fiume Lambro e la strada provinciale che conduceva da Milano a Bergamo e Brescia, oggi Corso Roma. Ancora oggi ne è riconoscibile l’impianto urbano e la tipologia residenziale dei piccoli centri urbani lombardi, in cui accanto ai fabbricati rurali trovavano spazio per l’edificazione le residenze dei proprietari terrieri e della borghesia. La chiesa sorge nell’area retrostante il catino absidale dell’antica chiesa parrocchiale e si affaccia su uno spazio quadrangolare regolare, definito da aree verdi di proprietà della parrocchia a ovest e dal vicolo San Marco a est, e dalla strada comunale da cui è assicurato l’accesso a nord. Tra l’antica chiesa parrocchiale e la chiesa dei Santi Marco e Gregorio, trova spazio la casa parrocchiale e un giardino che permette il collegamento con la piazza XI Febbraio su cui si affaccia anche l’antica chiesa. Lo spazio antistante la facciata principale, una sorta di cortile di forma regolare, è completamente pedonale, in cui vi trovano comunque spazio alcuni parcheggi è delimitato dalla via comunale, che permette l’accesso all’edificio sacro. Tutta l’area antistante la chiesa e gli spazi lungo i fianchi sono delimitati da una recinzione in metallo, con una grande apertura carrabile in corrispondenza dell’ingresso principale e pedonali in corrispondenza di quelli laterali.
La facciata principale scandita dalla presenza di pilastri è uniforme. Al centro quattro pilastri definiscono tre corpi aggettanti che sovrastano l’atrio d’ingresso. Nel corpo centrale è apposta una croce metallica. Molto rientrante rispetto ai due pilastri centrali, che costituiscono il nartece, vi è collocata una parete in metallo e vetro nella quale si aprono tre porte.
L’edificio costruito in cemento è stato intonacato e tinteggiato con toni di grigio che ne mettono in evidenza la struttura dei pilastri, delle pareti e dei volumi aggettanti. I fianchi della chiesa e la parte absidale presentano un disegno architettonico uniforme e sono caratterizzati dalla scansione a pilastri, tutte le superfici sono intonacate e tinteggiate in toni di grigio che ne mettono in evidenza la struttura architettonica. -
- Pianta
- La chiesa ha una grande aula quadrata costituita da sette campate definite dal passo dei pilastri cruciformi che ne determinano il perimetro e che hanno la loro continuità in copertura con le corrispondenti travi. Alle campate dell’aula se ne aggiunge una ottava, corrispondente alla prima, occupata dalla cantoria che sovrasta l’atrio d’ingresso e poggia su quattro pilastri. Lungo le pareti laterali sono collocati i due ingressi secondari affiancati da 4 confessionali, in muratura incassati nella cortina muraria. La zona absidale di pianta rettangolare ha un fronte ampio di circa 17 metri e una profondità di circa 9 metri a cui si aggiunge un ulteriore sfondato rettangolare di circa 4 metri di profondità. La zona absidale è direttamente collegata con due ambienti quello di destra adibito a sacrestia e quello di sinistra a deposito. Adiacenti alla zona absidale e posti agli estremi dell’aula liturgica vi sono due vani quadrati corrispondenti al Fonte battesimale (a destra) e all’altare della Madonna del Rosario (a sinistra). Sotto la zona absidale e per tutta la superficie in cui si estende la zona del presbiterio, si trova la Cripta, oggi chiamata Cenacolino, il cui accesso è garantito da due scale interne collocate ai fianchi del presbiterio. Nell’angolo sud-est si erige il campanile e a sud del corpo di fabbrica e direttamente collegata con l’edificio sacro la casa parrocchiale.
- Struttura
- L’edificio a pianta quadrata a cui è aggiunto il volume della zona del presbiterio a pianta rettangolare è costituito da una struttura a pilastri cruciformi in cls che ne definiscono il perimetro e scandiscono il ritmo della struttura architettonica. I tamponamenti sono anch’essi in cls. Alla base dei tamponamenti dell’aula liturgica fino a un metro di altezza dal pavimento e nella parte superiore sono ricavate vetrate a nastro continuo che illuminano il pavimento ed il soffitto lasciando in penombra la parte centrale. La copertura piana è sorretta da nove travi trasversali in cemento armato che insistono sui pilastri cruciformi. Nella copertura sono ricavate quattro fasce vetrate due per lato che si sviluppano a nastro lungo le pareti laterali. Nella superficie continua in cemento a vista dei tamponamenti presenti in facciata sono ricavate quattro fasce vetrate che si sviluppano per tutta l’altezza della muratura. Tutte le superfici continue in cemento a vista esterne e i pilastri cruciformi, della zona absidale, dei fianchi e della facciata sono tinteggiate in toni di grigio. All’interno si accede attraverso il nartece, l’ingresso all’aula liturgica avviene tramite una parete vetrata e metallica in cui sono collocati i tre ingressi principali. La chiesa ha un impianto ad unica aula in cui le superfici dei pilastri in cls lasciato a vista sono tinteggiate di colore grigio, mente le superfici continue dei tamponamenti sono trattate a stucco di colore chiaro. La zona absidale è illuminata da un lucernario cubico anch’esso in cemento tinteggiato di bianco, su questo è apposto il Crocifisso. Tutte le pareti che definiscono la profondità della zona presbiterale sono in cls lasciato a vista e tinteggiato di colore grigio chiaro, mentre quelle di fondo sono trattate a stucco di colore chiaro. Sulla parete di sinistra del presbiterio è collocato il tabernacolo, inserito al centro di una struttura in legno listellare di rovere. Il tabernacolo a forma cubica è inserito un motivo verticale sfondato in tessere musive oro che si allarga in una cornice romboidale. Attraverso un disegno geometrico sono rappresentate sulla sua superficie linee che disegnano una croce greca che va via via ingrandendosi realizzata con tasselli musivi oro e cristalli. Il pannello ligneo è retro illuminato. La parete di fondo dell’abside è decorata con un mosaico, che ne potenzia la profondità, e che fa da sfondo alle sedute in legno di rovere della presidenza, che nel loro disegno ricordano la struttura lignea del Tabernacolo. Anche i due vani minori ai lati del presbiterio sono illuminati dalla luce zenitale proveniente dai lucernari posti in copertura. Le superfici dei vani minori che definiscono i lucernari del Battistero e della cappella della Madonna del Rosario, sono in cls tinteggiato di grigio chiaro, mentre le pareti verticali di fondo dei due spazi sono decorate a mosaico. La sacrestia e il locale deposito sono un corpo aggiunto dell’edificio. Collocata alla destra del presbiterio con cui comunica direttamente, attraverso una porta è la sacrestia, mentre il locale deposito si trova sulla sinistra.
- Campanile
- Il campanile eretto contestualmente all’edificio sacro sorge tra la chiesa e la canonica e prospiciente il vicolo San Marco. Ha una struttura architettonica in cemento armato che richiama l’architettura della chiesa. Ha pianta quadrata, con otto pilastri di sezione variabile che ne ripartiscono i singoli lati e suddiviso in sette ordini. I pilastri subiscono una variazione dimensionale lungo tutto il suo sviluppo verticale. I primi sei ordini sono caratterizzati da profondi sfondati con balcone che definiscono ogni piano e da piccole aperture nei tamponamenti. Il settimo ordine corrisponde alla cella campanaria, definita da una importante trabeazione alla base e alla sua sommità, è caratterizzata dagli otto pilastri che determinano le aperture della cella. La cella campanaria è dotata di campane. Al di sopra della trabeazione superiore che definisce la copertura piana del campanile, il settimo ordine si conclude con il raccordo dei pilastri al centro. In sommità l’andamento dei costoloni crea una geometria ad arco che definisce la base su cui è alloggiata al vertice un’alta Croce. Alla base il volume del campanile è direttamente collegato con il cortile degli spazi parrocchiali.
- Altare maggiore
- L’altare maggiore occupa il centro del presbiterio ed è separato dalla navata da quattro gradini, i primi due conducono ad un profondo pianerottolo su cui trova spazio l’ambone, una lastra monolitica modellata in granito Blu Bahia e mosaico oro. La mensa collocata al centro venne progettata nei primi anni 2000, rispetta sostanzialmente le caratteristiche dall’altare collocato in opera al momento della costruzione dell’edificio sacro. L’altare definisce un volume monolitico, cubico, a base rettangolare, composto da lati modellati e decorati in mosaico oro e in granito Blu Bahia. La tematica iconografica illustra l’Agnello dell’Apocalisse con i Ventiquattro Vegliardi e sul retro il Trono approntato per la sua venuta. L’area dell’altare è evidenziata a pavimento con un inserto in mosaico bianco di carrara e oro; che riprende la proiezione del ciborio virtuale costituito dalla luce, proiettato sul pavimento.
- Cappelle laterali
- Adiacente al presbiterio e posto nell’angolo estremo alla destra dell’aula liturgica trova spazio il “Battistero”, sopraelevato dall’aula di due gradini. Il Fonte modellato a forma di roccia è ricavato da un blocco di granito Blu Bahia e rivestito all’interno della vasca in mosaico oro. La pavimentazione su cui poggia è in granito nero assoluto. Le due pareti di fondo sono rivestite a mosaico con una decorazione astratta raffigurante i tre elementi “segno” del battesimo: Acqua - Fuoco - Luce. La parete di sinistra è invece lasciata in cemento a vista.
- Cappelle laterali
- Adiacente al presbiterio e posta nell’angolo estremo alla sinistra dell’aula liturgica trova spazio la cappella dedicata alla “Madonna del Rosario”, sopraelevata dall’aula di due gradini Al centro, collocata su un piedistallo in cristallo, è ubicata l’antica statua della Madonna, a destra e sinistra appoggiati sulla pavimentazione due angeli di fattura coeva alla statua di Maria. La pavimentazione in mosaico cristallino prosegue in continuità sulle due pareti di fondo anche esse rivestite a mosaico raffigurante un cielo stellato. Le stelle altro non sono che la rappresentazione grafica dei nomi delle donne più famose della Bibbia e della storia della Chiesa oltre a quella di Maria rappresentata al centro. La parete di destra è invece lasciata in cemento a vista.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Tutta la pavimentazione dell'aula liturgica è in piastrelle di graniglia nel formato 30x30. La pavimentazione del presbiterio in lastre di pietra naturale di “Granito oro Brasil” ad eccezione della parte centrale su cui è collocata la mensa che è in mosaico “Bianco di Carrara” e oro.
- Organo
- In controfacciata è collocato l’organo appartenente all’antica chiesa parrocchiale realizzato dalla ditta Amati restaurato nella sua complessità nel 1973 da parte del Sig. Bai Giovanni di Cantallo (VA). A questo si accede attraverso la scala collocata alla sinistra della bussola d'ingresso della porta principale.
- Coperture
- La chiesa presenta un tetto piano nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria e che coincidono con i corpi di fabbrica dell’aula; della zona del presbiterio, e dei corpi della sacrestia e del locale adibito a deposito.
- Opere d'arte
- Nel presbiterio sono presenti le porte di accesso alla sacrestia e al locale deposito. Le porte scultura realizzate in legno listellare di rovere nella parte inferiore permettono il collegamento del presbiterio con la sacrestia e il locale deposito, mentre nella parte superiore accolgono l’altorilievo raffigurante i Santi a cui è dedicata la chiesa. Ogni porta nella parte inferiore apre verso l’interno ed ha al suo centro un motivo verticale di quadrati a foro (20x20 mm.). La porta di destra nel prospetto che dà sulla sacrestia si estende fino al soffitto e reca nel sovraporta un motivo decorativo astratto in aggetto, ricavato dalla modularità costruttiva della struttura stessa, ottenuto con l’incastro dei listelli, di lunghezza progressiva verso il centro, nei quadretti vuoti di risulta, si compone un elemento decorativo a rombo. Nel prospetto che dà sul presbiterio al di sopra della porta della sacrestia è collocato l’altorilievo che rappresenta San Gregorio Magno, mentre a sinistra quello di San Marco. Le porte scultura realizzate nel 2006 sono opera dell’artista Emiliano Viscardi.
- vetrate
- Nella parte superiore delle pareti dell’aula liturgica e dalla copertura sono ricavate vetrate a nastro, opera dell’artista Alessandro Grassi. Nella parte sinistra, vi sono narrati episodi Cristologici del Vangelo di Marco, mentre in quelle di destra vi sono narrate le vite dei Santi Marco e Gregorio.
- Elementi decorativi
- Sulle pareti è collocata la via Crucis realizzata su pannelli a mosaico da cui emergono le figure lignee opera di Emiliano Viscardi.
- Pianta
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- 830 ‐ IX (notizie storiche carattere generale )
- La documentazione archivistica indica che fin dall’830 a Cologno vi fossero presenti religiosi appartenenti al Monastero dei Padri di Sant’Ambrogio Maggiore e che questi fossero anche proprietari fondiari. Il Monastero perpetrò la sua opera sul territorio per tutto il secolo IX tramite un incremento delle proprietà terriere, e non solo in ambito locale. Nel maggio dell’859 il Monastero entrò in possesso a Cologno di uno "Xenodochium", di una "curtis", e nell’892 di una frazione della cappella di S. Giorgio, donazione di Ariberto avvenuta già alla fine dell’VIII secolo. Il predominio del Monastero di S. Ambrogio venne definitivamente consolidato con la costruzione del Castello che permise ai monaci di permutare terreni edificabili, e quindi di valore commerciale più elevato, con vaste estensioni di terreni agricoli. Tale politica espansionistica venne estesa ad altri Comuni tanto che, il Monastero raggiunse una potenza territoriale vastissima.
- 1169 ‐ 1169 (notizie storiche carattere generale )
- Nel 1169 Monza, da cui Cologno dipendeva, si schierò con Milano contro il Barbarossa. Le prime notizie in cui viene indicata la presenza a Cologno della chiesa dei SS. Gregorio e Nazaro quale cappella dipendente dalla chiesa di S. Giuliano, dipendente tra le proprietà monzesi e non specificando se si trattasse di due o di una sola chiesa, sono rintracciabili nella bolla del 30 marzo 1169 di Papa Alessandro III indirizzata all’Arciprete di Monza.
- 1290 ‐ 1398 (notizie storiche carattere generale)
- La prima citazione archivistica, in cui appare indicata la località di Cologno come luogo di carattere religioso risale al XIII secolo e precisamente nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” attribuito a Goffredo da Bussero e scritto prima del 1290 in cui la chiesa di Cologno dedicata a San Gregorio, risultava in loco “apud lambrim”. Anche nel 1398 la “Notitia cleri mediolanensis” segnalava la “Canonica di San Juliani ad Coloniam” come “Curie terre modoetie” dopo Monza.
- 1570 ‐ 1578 (preesistenze carattre generale )
- Nel 1570 San Carlo Borromeo inviò, per effettuare uno studio di rilevamento spirituale Padre Lionetto rettore dei Gesuiti di Milano, nella pieve di Segrate di cui faceva parte all’epoca la chiesa di San Giuliano e anche quella dei Santi Gregorio e Nazaro. Solo negli atti della visita pastorale di San Carlo avvenuta il 23 gennaio 1572 la chiesa di Cologno appare con il solo titolo di San Gregorio o dei Santi Marco e Gregorio. La minuziosa descrizione della relazione ufficiale indica la descrizione della vecchia costruzione della chiesa dei Santi Marco e Gregorio (tuttora esistente e sconsacrata che sorge in prossimità dell’attuale chiesa parrocchiale). Solo il 28 giugno del 1578 la chiesa dei Santi Marco e Gregorio, insieme a quella di San Giuliano, venne eretta a parrocchia, definendo l’organizzazione della vita religiosa del territorio secondo la riforma di San Carlo.
- 1751 ‐ 1751 (notizie storiche carattere generale )
- Nel 1751 il catasto di Carlo VI vennero rilevate nel territorio di Cologno due presenze religiose: a sud il Monastero dei Padri di Sant’Ambrogio Maggiore con annessa filanda e a est la chiesa parrocchiale dei Santi Marco e Gregorio con la sua piazza. All’epoca il ceto ecclesiastico deteneva il 48% dei coltivi della proprietà fondiaria. Era inoltre era presente il Capitolo di S. Giovanni di Monza, i due enti ecclesiastici insieme gestivano la maggior parte dei fondi dell’intero territorio. La rimanente parte dei terreni agricoli era controllato dalle famiglie nobili di cui le due maggiori, Besozzi e Alfieri, da sole detenevano buona parte dei fondi nobiliari. Solo una piccola percentuale del territorio era controllata dalla borghesia. Le origini rurali del territorio trovavano sviluppo nella natura stessa del territorio: la rete idrografica: fiume Lambro e le vie di comunicazione: la strada romana che collegava Milano Porta Nuova con Monza, Bergamo e Brescia, passando per Vimodrone.
- 1894 ‐ 1928 (preesistenza carattere generale)
- Nel corso dell’Ottocento l’antica chiesa dei Santi Marco e Gregorio venne decorata all’interno e restaurato il campanile. Negli anni tra il 1894 e il 1898 quando era parroco don Pietro Giudici, l’antica chiesa venne ampliata, allungandola di alcuni metri verso la facciata principale e costruita nella parte absidale la sacrestia, oggi non più presente. A completamento dei lavori, nel 1898, l’antico edificio venne consacrato dal Cardinal Ferrari. Nel 1928 venne sopralzato il campanile, poi demolito per motivi di sicurezza, per far posto al campanile della nuova chiesa.
- 1950 ‐ 1956 (notizie storiche carattere generale )
- Il dopoguerra caratterizzato in tutto il Paese dai pesanti flussi migratori, a Cologno Monzese assunse una valenza piuttosto importante, con la conseguente necessità dell’edificazione di nuove case d’abitazione, che portano nell’arco di un tempo breve allo stravolgimento delle caratteristiche territoriali e urbane. Anche le parrocchie ripensarono alle loro strutture. Il 30 aprile 1950 viene nominato parroco della chiesa dei Santi Marco e Gregorio don Carlo Testa, che subito negli anni tra il 1954 e il 1956, per permettere alla comunità parrocchiale che diveniva sempre più numerosa di partecipare alle funzioni religiose, utilizzando lo spazio di due cappelle laterali ampliò la vecchia chiesa.
- 1960 ‐ 1960 (notizie storiche carattere generale)
- Durante la visita Pastorale del 19 marzo 1960, il Cardinal Gianbattista Montini, riconobbe la particolare attenzione che il parroco don Carlo Testa e i suoi sacerdoti avevano nei confronti della popolazione e delle opere parrocchiali, e mise in evidenza la necessità della “..costruzione di una nuova Chiesa Parrocchiale, di dimensioni più adeguate all’aumento della popolazione e allo sviluppo del paese;..” Il richiamo del Cardinale indusse don Carlo Testa a studiare un piano di frazionamento del territorio parrocchiale e la creazione nuove parrocchie oltre al rinnovamento di quella centrale di San Marco.
- 1967 ‐ 1968 (notizie storiche intero bene)
- Dai primi mesi dell’anno 1967 la popolazione della parrocchia dei Santi Marco e Gregorio, con il parroco don Carlo Testa, istituisce un comitato esecutivo e lancia una campagna per la raccolta fondi per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale. Della costruzione di una nuova chiesa, atta ad ospitare un numero di fedeli idoneo alla popolazione del comune di Cologno, già nel 1938 si era prospettata l’edificazione ma l’avvento del conflitto mondiale e il dopoguerra avevano procrastinato la decisione. Il comitato e la popolazione riuscirono ad effettuare le giuste pressioni per concludere le trattative di acquisto del terreno retrostante l’abside della vecchia chiesa parrocchiale dove esisteva un cimitero che venne poi soppresso per poter edificare il nuovo edificio sacro nel centro storico del borgo. L’acquisto verrà sancito legalmente il 4 gennaio 1968.
- 1968 ‐ 1971 (costruzione intero bene)
- La nuova chiesa dei Santi Marco e Gregorio e la casa parrocchiale vennero edificate in soli tre anni su disegno dell’architetto Demetrio Costantino, nel lotto posto in prossimità della vecchia chiesa e con la stessa dedicazione. Il 3 novembre 1968 alla presenza del Cardinal Giovanni Colombo, venne posata la prima pietra, che era stata prelevata dalla vecchia chiesa parrocchiale. La prima celebrazione avvenne a Natale del 1971.
- 1975 ‐ 1975 (consacrazione intero bene)
- Dopo un lungo iter burocratico e di difficoltà costruttive, la nuova chiesa e l’altare vennero consacrati in onore dei Santi Marco e Gregorio il 17 ottobre 1975 dal Cardinal Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano.
- 1976 ‐ 1976 (decorazione interno )
- Al termine della costruzione della chiesa dei Santi Marco e Gregorio, l’edificio presentava pochissimi elementi decorativi. Vi erano collocati sopra le scale d’accesso che conducono alla Cripta due bassorilievi in bronzo raffiguranti San Marco e San Gregorio, opere dello scultore Luigi Ferrario; un Crocifisso che si stagliava sul lucernario sopra l’altare maggiore sempre del Ferrario e una grande tela collocata sulla parete di fondo del presbiterio raffigurante un’interpretazione moderna dell’Ultima Cena opera di Mario Marchitiello.
- 1977 ‐ 1977 (notizie storiche carattere generale)
- Nel gennaio del 1977 la Soprintendenza ai Monumenti per la Lombardia vietò la demolizione della vecchia chiesa, ormai non più utilizzata per le celebrazioni liturgiche, per la quale ne era stato ipotizzato l’abbattimento. Con l’ordinanza dell’ente di tutela, la parrocchia si trovò a dover provvedere al rifacimento del tetto dello storico edificio e all’abbattimento della parte superiore del campanile, mettendone così in evidenza la parte più antica, secondo una pratica di intervento molto diffusa di quegli anni.
- 1977 ‐ 1983 (campanile intero bene)
- Nel 1981 viene programmato il recupero delle cinque vecchie campane della chiesa storica che erano state rimosse nel 1977 dal campanile storico, prima dell’abbattimento della sua parte superiore e collocate nel gennaio del 1983 sul nuovo campanile.
- 1986 ‐ 1986 (restauro intorno)
- Nel 1986 viene restaurata la statua della Madonna del Rosario che era conservata nell’antica chiesa parrocchiale e collocata all’interno della nuova chiesa dei Santi Marco e Gregorio.
- 1986 ‐ 1988 (esterno intero bene )
- Nei mesi tra luglio e settembre 1986 viene rifatta la copertura della nuova chiesa e della canonica, quest’ultima nel 1988 vene sopralzata, per poter ospitare un maggior numero di sacerdoti.
- 1996 ‐ 1997 (vetrate intero bene)
- Nel corso degli anni 90 del Novecento la parrocchia incarica l’artista Alessandro Grassi, un maestro vetraio che aveva lavorato anche nel Duomo di Milano, alla realizzazione delle vetrate per le finestre a nastro collocate nella parte alta delle pareti perimetrali dell’edificio sacro. In occasione del Natale del 1996 vennero inaugurate quelle della parete di sinistra, in cui sono narrati episodi Cristologici del Vangelo di Marco. Per la Pasqua del 1997 vennero invece inaugurate quelle della parete destra in cui sono narrate le vite dei Santi Marco e Gregorio.
- 1997 ‐ 1997 (interno intero bene)
- Fino agli anni 90 del Novecento la chiesa dei Santi Marco e Gregorio aveva mantenuto i caratteri generali con cui era stata concepita pressoché invariati. Il grande sforzo economico che la comunità aveva intrapreso per la sua edificazione aveva procrastinato il completamento dei suoi interni, che pur essendo definiti nei volumi e negli spazi avevano ancora carattere provvisorio. A partire dal 1997 vennero programmati dalla comunità parrocchiale una serie di interventi isolati ma tra di loro mirati e coordinati per completare e decorare l’edificio sacro.
- 1998 ‐ 1998 (mosaico presbiterio )
- Nella parete di fondo del presbiterio, nel 1998, venne realizzato dalla Novamosaici dei fratelli Toniutti, su disegno dell’artista Emiliano Viscardi un mosaico in cui è rappresentata la Resurrezione. di Gesù. L’opera venne inaugurata e benedetta il 4 aprile 1998, con il Concerto Pasquale offerto alla comunità dall’Associazione degli “Amici della chiesa antica”.
- 2000 ‐ 2006 (rinnovo presbiterio)
- La comunità parrocchiale dall’anno 2000 avviò un percorso progettuale con lo scopo di attuare una programmazione di interventi per il completamento degli arredi liturgici e decorativi dell’area presbiterale e delle cappelle laterali poste ai fianchi di esso. Tra il 2000 e il 2003 vennero realizzati su disegno dell’artista Emiliano Viscardi oltre ai poli liturgici: Ambone, Altare maggiore, Sedute della Presidenza; il Tabernacolo e il Fonte battesimale. Negli anni immediatamente successivi vennero realizzate le porte di accesso alla Sacrestia con le sculture lignee dei Santi Marco e Gregorio. L’idea progettuale e la decorazione artistica di Emiliano Viscardi richiese per la sua realizzazione la collaborazione di più maestranze: per gli intarsi musivi la Novamosaici dei Fr. Toniutti di Bollate, per le parti lignee i Fratelli Mariani di Lissone, per la realizzazione della parte scultorea la A.M.A. di Marina di Carrara con lo scultore Gheorghi Filin.
- 2001 ‐ 2005 (altari laterali interno)
- Contemporaneamente al completamento degli arredi liturgici del presbiterio la comunità parrocchiale avviò uno studio per la ristrutturazione dei due altari laterali collocati nella parte terminale della chiesa al fianco del presbiterio. La progettazione per unitarietà di linguaggio artistico venne affidata allo stesso gruppo che aveva studiato e stava realizzando i poli liturgici. Nell’altare di destra originariamente dedicato al Sacro cuore, l’artista Emiliano Viscardi, seguendo le indicazioni liturgiche, fece collocare il nuovo Fonte battesimale, per il quale progettò una decorazione delle pareti a mosaico, che venne realizzata dalla Novamosaici dei Fr. Toniutti di Bollate, mentre la realizzazione del Fonte venne affidata allo scultore Gheorghi Filin. Nell’altare di sinistra venne collocata l’antica statua della Madonna del Rosario, anche per questa cappella Emilio Viscardi si avvalse della collaborazione dei mosaicisti della Novamosaici per decorare le pareti.
- 2003 ‐ 2003 (dedicazione altare maggiore)
- Al termine dei lavori di rifacimento del presbiterio il 13 dicembre del 2003, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, ha celebrato il rito della dedicazione dell’Altare maggiore ai Santi Marco e Gregorio.
- 2003 ‐ 2007 (decorazione presbiterio )
- Nel corso del primo decennio del XXI secolo, la parrocchia affida all’artista Emiliano Viscardi il completamento degli apparati decorativi del presbiterio, vengono realizzate le porte di accesso alla sacrestia e al locale deposito adiacenti al presbiterio e i due altorilievi lignei raffiguranti i Santi Marco e Gregorio che sovrastano le porte stesse.
- 2012 ‐ 2012 (aggiunte copertura )
- Nel corso 2012 venne effettuato un lavoro di manutenzione straordinaria alla copertura, vennero posati nuovi pannelli in alluminio preverniciato, sui quali furono montati per tutta l’estensione della superficie della sua parte centrale pannelli fotovoltaici, con lo scopo di produrre l’energia necessaria alla gestione degli impianti elettrici della chiesa e sovvenire agli ingenti costi di gestione della parrocchia. Lo studio per la realizzazione dell’impianto aveva messo in evidenza la possibilità di produrre l’energia necessaria alla parrocchia e la possibilità di rivendere a terzi il sovrappiù, che avrebbe garantito alla parrocchia un utile da impiegare in altre attività.
- 2020 ‐ 2021 (restauro esterno)
- Nel decennio compreso tra il 2020 e il 2021 vennero effettuati lavori di ripristino degli intonaci e di rifacimento di alcune parti degradate delle facciate. Vennero inoltre tinteggiate tutte le superfici con colori nella gamma dei grigi, una scelta che permetteva di lasciare in evidenza la struttura architettonica del manufatto.
- 2021 ‐ 2021 (restauro cripta)
- A seguito di un evento meteorologico avvenuto nel 2021, che ha prodotto l’allagamento della Cripta, collocata sotto la zona del presbiterio, la comunità parrocchiale ne avviò la ristrutturazione. La cripta oltre ad essere il luogo in cui venivano conservate delle piccole lapidi “a memoria” di cittadini Colognesi, una sorta di piccolo sacrario, concepito a ricordo del cimitero che insisteva sull’area in cui venne edificata la chiesa, era utilizzata fino a quella data per incontri o celebrazioni di piccoli gruppi. Nelle opere di risanamento venne rifatta la pavimentazione, gli intonaci, gli arredi e l’impianto di illuminazione. Nella Cripta ribattezzata dopo i lavori “Cenacolino”, e utilizzata come cappella feriale soprattutto nel periodo invernale, venne collocato un altare al cui fronte venne alloggiato un paliotto dorato dell’antica chiesa. Contestualmente venne valorizzato il sacrario della memoria dei cittadini Colognesi.
- 830 ‐ IX (notizie storiche carattere generale )
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (2006)
- Negli anni tra il 2000 e il 2006 venne riprogettato tutto l’arredo del presbiterio, pur mantenendo la struttura architettonica esistente dello spazio architettonico. Nel presbiterio già nel 1998 era stato realizzato il mosaico della Resurrezione per la parete di fondo. In ordine di esecuzione vennero realizzati l’ambone, collocato in posizione avanzata alla destra, la mensa, le cappelle del Battistero e della Madonna del Rosario, le Sedute della Presidenza e gli altorilievi lignei dei Santi patroni a cui è dedicata la chiesa.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (2006)
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Data di pubblicazione
12/10/2023
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diözese von Milano)