Gebäude für den Gottesdienst
- Varedo (MI)
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Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
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Diözesen
Milano
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Kirchenregion
Lombardia
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Ambito culturale
- maestranze lombarde (costruzione)
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Typologie
chiesa
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Qualifizierung
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
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L’edificio, in stile neogotico lombardo realizzato su progetto dell’architetto Giuseppe Bagatti Valsecchi, costeggia con orientamento nord–sud via S. Giuseppe e si affaccia sull’ampia piazza pedonale. La facciata, in mattoni a vista che riprendono la tradizione lombarda del cotto, è a salienti: pilastri angolari tripartiscono la facciata in tre campi che corrispondono alle tre navate, di cui la centrale a due spioventi svetta al di sopra delle laterali a uno spiovente. Nel campo centrale si apre un arco acuto con cornice in cotto modanato in cui è inserito il portale maggiore e la sovrastante lunetta a mosaico. Al di sopra del portale vi è un grande rosone con ghiera in cotto modanato e riquadratura in intonaco bianco decorato con motivi geometrici. Nei due campi laterali sono disposti i portali minori sormontati da ampie finestre archiacute con finti mattoni dipinti e riquadratura bianca. Il coronamento sia del timpano centrale che dei salienti delle navate laterali è arricchito dalla tipica cornice lombarda in laterizio sottolineata da fasce intonacate bianche. In sommità svettano cinque cuspidi, mentre alla base vi è una zoccolatura in intonaco cementizio martellinato. L’esterno dell’edificio è caratterizzato da differenti volumi che denotano l’articolazione interna della chiesa a croce latina: l’alto volume della navata centrale si sviluppa in lunghezza intersecandosi con il volume del transetto e terminando con il presbiterio; ai lati della navata centrale i volumi più bassi delle navate laterali. Tutti i prospetti sono caratterizzati dall’utilizzo del mattone a vista e dal ritmo dei pilastri alternati alle finestrature arricchite da riquadrature decorative. Una scalinata in serizzo con ripiano in lastre di beola raccorda la piazza ai portoni: i due laterali all’interno hanno bussole in legno con vetrate colorate, presenti anche in corrispondenza dei due ingressi laterali lungo le navate. Le tre navate, di cui la centrale ha larghezza doppia rispetto alle laterali, si articolano in cinque campate scandite da colonne in serizzo con capitelli corinzi stilizzati e lateralmente da capitelli pensili in cemento ad imitazione della pietra, da cui si dipartono archi gotici ribassati con archivolti in finti mattoni dipinti su intonaco che creano un contrasto cromatico con la finitura chiara delle pareti. La finitura a finto mattone si ritrova nei costoloni delle volte a crociera delle navate, decorate nelle vele con il motivo del sole raggiato e trigramma del nome di Cristo, motivo che si ripresenta anche sulle pareti e sopra al portone centrale in controfacciata. In corrispondenza delle chiavi di volta delle volte, sono appesi lampadari pendenti a corona di luci. L’aula liturgica è illuminata da vetrate colorate con scene religiose; la prima vetrata entrati a sinistra, collocata sopra alla nicchia del vecchio battistero che oggi ospita una campana ‘700esca, raffigura il Battesimo di Gesù. Il transetto, anch’esso voltato a crociera, presenta alle estremità absidi a base pentagonale che ospitano a destra il battistero, a sinistra la statua della Vergine con Bambino. Le pareti nord del transetto, ad angolo con il presbiterio, sono movimentate nella parte alta da gallerie con arcatelle. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini creando una zona rialzata che avanza fino al centro del transetto in cui è posizionata la mensa, mentre sulla destra vi è l’ambone. Al centro del presbiterio è ubicata la seduta della presidenza, mentre lungo le pareti perimetrali vi è il coro ligneo che gira anche dietro all’altare tridentino in marmo con profili dorati e soprastante ciborio, in cui quattro colonne sorreggono la terminazione cuspidale con la croce. Sull’altare quattro busti in argento di santi e al centro il tabernacolo; ai lati due statue in marmo bianco dei santi Pietro e Paolo. Nella terminazione pentagonale del presbiterio, coperta da volta crociera a sei vele e illuminata da finestre ad arco e circolari, è collocato l’organo.
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- Impianto strutturale
- L'edificio è costituito da muratura continua in laterizio; le superfici esterne della chiesa sono in mattoni a vista, quelle interne sono intonacate e tinteggiate. La struttura portante del tetto è in capriate in legno.
- Coperture
- La chiesa presenta un tetto a falde in coppi di laterizio nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria a croce latina: la navata centrale e il transetto hanno copertura a doppia falda, le absidi copertura a tre falde, le navate laterali copertura a una falda.
- Campanile
- Il campanile, terminato nel 1914, è ubicato sul lato ovest dell’edificio ad angolo tra presbiterio e transetto. Sopra all’alto basamento con rivestimento lapideo si susseguono cinque ordini con tessitura muraria in mattoni a vista: i primi tre ordini presentano finestrelle ad arco poste al centro di cornici bianche, il quarto ordine ospita i quadranti dell’orologio su fondo ad intonaco bianco decorato con il motivo del sole raggiato, l’ultimo ordine è la cella campanaria dotata di cinque campane e caratterizzata da aperture ad arco contornate da specchiature in intonaco bianco. Il campanile termina con un cornicione in cotto e soprastante copertura in laterizio a cuspide conica poggiata su un tamburo, al cui apice è fissata la croce.
- Pianta
- La chiesa è un impianto basilicale a croce latina, costituita da tre navate a cinque campate e da transetto terminante alle estremità con absidi pentagonali, così come a base pentagonale è la parte terminale del presbiterio. All’incrocio tra transetto e presbiterio sono ubicati: sul lato ovest il campanile, sul lato est la sacrestia.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Pavimentazione dell'aula liturgica in piastrelle quadrate di granito rosa; la passatoia è delimitata da piastrelle in marmo rosso, così come è in marmo rosso la zona rialzata del presbiterio.
- Altare maggiore
- Altare a base quadrata in marmo botticino (2000). Sulla mensa immagine in marmo giallo e oro che raffigura un covone di grano con i frutti della vite in bronzo dorato. Il motivo della scanalatura verticale del basamento è ripreso anche nella seduta della presidenza. L’ambone, a destra dell’altare, è in marmo chiaro con un elemento verticale in marmo scuro di Carrara che simboleggia la cascata che zampilla, ovvero la parola di Dio che sgorga dalla sorgente d’acqua rappresentata dalla vasca poligonale alla base.
- Elementi decorativi
- Pareti terminali est e ovest del transetto: mosaici (2000). Lato destro (est): mosaico raffigurante la Resurrezione di Gesù. Ai piedi del mosaico è posizionato il fonte battesimale ottagonale in marmo in cui è incisa la scritta: “Fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Lato sinistro (ovest): mosaico, attualmente celato da un tendaggio, raffigurante la Cena di Emmaus. Al centro del mosaico è collocato il tabernacolo eucaristico che richiama l’albero nel giardino dell’Eden.
- Opere d'arte
- Transetto sinistro: statua in legno policromo della Vergine col Bambino, scolpita a tutto tondo, alta 170 cm; le corone che ornano le teste sono in argento dorato. La statua fu commissionata dalla Confraternita del SS. Rosario nel XVIII secolo. E’ stata restaurata una prima volta negli anni ’70 del ‘900 dalla ditta Fratelli Cristiani di Brema, una seconda volta nel 2011-13 da Sonia Bozzini. In passato la statua era collocata nella nicchia in onice fissata a parete; oggi è posizionata in corrispondenza della parte terminale del transetto e la fa da sfondo un tendaggio che cela il mosaico della Cena di Emmaus.
- Opere d'arte
- Navata centrale, appeso in mezzeria: lampadario cruciforme a doppia croce greca (richiama l’antico lampadario cruciforme della basilica di San Marco a Venezia), costituito da sei braccia in ottone a cui sono fissate 48 fiamme. Sulle placche del lampadario compare l’iscrizione: “Alla memoria del nobile Fausto Bagatti Valsecchi di Belvignate. Amministratori e famigliari riconoscenti, dedicarono nell’anno 1914”.
- Opere d'arte
- Catino absidale, fissato alla catena dell’arco di trionfo: crocifisso in legno policromo (XVII sec.) donato nel 1931 dalla chiesa di Cesano Maderno.
- Opere d'arte
- Controfacciata e pareti laterali navate: vetrate artistiche benedette durante la festa di S. Pietro nel 1958. Partendo dalla controfacciata e proseguendo in senso orario verso la navata sinistra sono raffigurati: Conversione di S. Paolo, S. Pietro in prigione, Battesimo di Gesù, Madonna di Lourdes, Angioletto con mandolino (finestra tonda), Gesù buon pastore, S. Agnese, S. Luigi Gonzaga, Papa Pio XI, Angioletto con trombetta (finestra tonda), S. Aquilino, S. Margherita Maria Alacoque.
- Lapidi e iscrizioni
- Iscrizione sulla cornice in cotto del portale di ingresso: “Chiesa aggregata alla basilica vaticana di S. Pietro Apostolo a Roma dal 20 gennaio 1938”. Lateralmente sotto la scritta: due medaglioni raffiguranti in bassorilievo le chiavi di S. Pietro e la tiara papale.
- Lapidi e iscrizioni
- Controfacciata, a destra: lapide a ricordo della consacrazione della nuova chiesa il 10 ottobre 1915: “PETRO PAULLOQUE APOSTOL. PRINCIPIB. ANDREAS CARD. FERRARI ARCHIEPIS. TEMPLUM AR AS.QUE III ID.b OCTOBR. MCMXV DEDICAVIT”
- Lapidi e iscrizioni
- Lapide nella prima campata sinistra: “Fede viva volontà indomita zelo ardente di don Ambrogio Longoni parroco e di tutto il generoso popolo di Varedo eressero questa chiesa tra gli anni del Signore 1908 e 1914 su disegno dell’architetto Giuseppe Bagatti Valsecchi. Nel 75° anniversario della consacrazione i varadesi riconoscenti 10 ottobre 1990”.
- Lapidi e iscrizioni
- Lapide nella prima campata sinistra: “1915 – 2015 centenario di consacrazione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Varedo – Il parroco don Giuseppe Cipriano Grisa, i sacerdoti collaboratori, i fedeli della comunità parrocchiale, grati a Dio e alla Beata Vergine del Santo Rosario a perenne memoria posero il X ottobre nell’anno del Signore MMXV”.
- Impianto strutturale
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- XI ‐ XIII (notizie storiche carattere generale)
- Il primo accenno sull’esistenza a Varedo di una chiesa dedicata a San Pietro risale al 1021: in una pergamena dell’epoca si nomina tra le coerenze del Monastero di S. Vittore a Meda la “chiesa di S. Pietro retta dal presbitero Adalberti”. Alla fine del ’200 Goffredo da Bussero, nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, elenca alle dipendenze della pieve di Desio, in località “Varadeo”, tre edifici di culto: la chiesa dedicata a San Pietro, la chiesa di San Michele e la chiesa di Santa Maria. Quest’ultima sorgeva nel centro di Varedo a poca distanza da San Pietro, ed è stata demolita nel 1936; oggi l’unica traccia in loco che rimane è la piazzetta che ne porta il nome. Della chiesa di San Michele, che sorgeva lungo la strada per Palazzolo, non si hanno notizie e probabilmente è scomparsa in tempi remoti.
- XIV ‐ XVI (notizie storiche carattere generale)
- Dalla fine del ‘300 si ha notizia della presenza in Varedo di un cappellano che versava alla Curia gli introiti della chiesa di S. Pietro di cui era beneficiario. Nel 1465 la cappellania di San Pietro fu trasformata in rettoria, come documentato dallo “Status Ecclesiae Mediolanensis”. Il catasto di Carlo V del 1546 rilevò che il rettore viveva nella casa parrocchiale e che godeva di un beneficio di 31 pertiche di terreno, oltre alla rendita della decima. Dal censimento risultava che in Varedo vi erano all’epoca 180 abitanti. Non è nota la data di erezione della parrocchia ma sicuramente avvenne prima del 1567, anno in cui Lionetto da Clivone visitò l’”Ecclesiam Parochialem Sanctorum Petri et Pauli loci Varedii”.
- XVI ‐ XVII (preesistenze intero bene)
- Nel 1579 si recò in visita a Varedo S. Carlo Borromeo che eresse, presso la parrocchia, la confraternita del SS. Sacramento. Dalla sua visita si ha notizia che la chiesa era correttamente orientata e che si affacciava su via Comasinella (all’altezza dell’attuale campanile); aveva un’aula unica rettangolare e un’abside a forma esagonale e le sue pareti erano adornate da antiche pitture. Si trattava di una chiesa piccola per ospitare i circa 500 abitanti di Varedo, tanto che nel 1611 il card. Federico Borromeo ribadì la necessità di allungare la navata. Nel 1641 diventò parroco don Carcano che diede subito avvio ai lavori di ampliamento: la chiesa fu allungata di una campata e fu aggiunta la sacrestia. Nella seconda metà del ‘600 i vari delegati delle visite diocesane riscontrarono che la chiesa riversava in condizioni di degrado ed era ormai insufficiente ad accogliere tutta la comunità, dando precise indicazioni affinchè si procedesse con la costruzione di un nuovo edificio di culto.
- 1698 ‐ 1876 (preesistenze intero bene)
- Nel 1698 si gettarono le fondamenta della nuova chiesa, dedicata agli apostoli Pietro e Paolo, che fu consacrata nel 1712. Il nuovo edificio fu edificato, con orientamento nord-sud, nell’area dove attualmente c’è la piazza: dotato di campanile terminato nel 1720, era ad aula unica con altare maggiore in stile barocco e con quattro cappelle laterali, di cui le due centrali, dedicate rispettivamente alla Madonna del Rosario e a S. Antonio da Padova, erano adornate da marmi e pitture. L’edificio rimase immutato fino al 1876, anno in cui si decise di ampliarlo per accogliere la popolazione in continuo aumento: venne così aggiunta, per volere dell’allora parroco don Annoni, una navata verso est. All’inizio del secolo successivo la chiesa risultava ancora una volta insufficiente per dimensioni e in cattive condizioni, come testimoniato dalla visita del card. arcivescovo Andrea Ferrari che prescrisse di erigere una nuova chiesa per far fronte alla crescita della comunità varedese.
- XVIII ‐ XVIII (notizie storiche carattere generale)
- Fino alla costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale, sul sedime dell’antica chiesa di S. Pietro esisteva una chiesa dedicata a S. Giuseppe, fatta edificare nel 1733 dal parroco don Giuseppe Pessano sui suoi ruderi; questa chiesetta veniva utilizzata per le lezioni di catechismo. Accanto alla chiesa di S. Giuseppe sorgeva una cappella-ossario, mentre sul retro vi era la casa parrocchiale. Tutti questi fabbricati erano ubicati a nord della chiesa ‘700esca e rimasero fino alla costruzione dell’attuale edificio di culto. Nel 1700 le sepolture si facevano ancora all’interno della chiesa o nel cimitero antistante, come si desume dalla visita pastorale del 1754 del card. Pozzobonelli. Un decreto di vent’anni dopo (1787) impose la chiusura dei sepolcri nelle chiese, e a Varedo si provvide alla costruzione del cimitero sull’area dell’attuale Parco delle Rimembranze.
- 1908 ‐ 1914 (costruzione intero bene)
- La costruzione della chiesa attuale ebbe inizio, grazie alla determinazione del parroco don Longoni, il 3 agosto 1908 con la posa della prima pietra avvenuta in presenza del card. Ferrari. Progettista del nuovo edificio di culto fu l’architetto Giuseppe Bagatti Valsecchi che assunse anche l’incarico della direzione artistica. Il nuovo edificio, orientato nord-sud come il precedente ma ubicato posteriormente alla chiesa ‘700esca, occupò il sedime della chiesetta di S. Giuseppe, dell’ossario, di altri fabbricati e cortili parrocchiali e di terreni adiacenti che dovettero essere acquisiti dalla parrocchia. La demolizione della chiesa preesistente si concluse nel 1914, anno in cui fu celebrata - il 19 marzo - la prima Messa nella nuova chiesa quasi terminata, grazie alla sistemazione di un altare provvisorio e al precedente spostamento dalla vecchia chiesa di arredi, reliquie, stendardi e dell’organo.
- 1915 ‐ 1915 (consacrazione intero bene)
- Il 10 ottobre 1915 ci fu la consacrazione della nuova chiesa per mano del card. Ferrari, con la dedicazione ai SS. Apostoli Pietro e Paolo. In particolare furono consacrati i tre altari: l’altare maggiore con le reliquie dei Martiri Sebastiano e Pancrazio e i due altari laterali, uno dedicato alla Beata Vergine Maria e al Santissimo Rosario, l’altro a S. Giuseppe e alla Beata Vergine Maria sua sposa con le reliquie dei Martiri Aquilino e Nazario.
- 1930 ‐ 1938 (notizie storiche intero bene)
- Una foto dell’epoca risalente al 1930 mostra l’interno della chiesa: il presbiterio era delimitato da una balaustra e in posizione arretrata è visibile l’altare tridentino sormontato da baldacchino che serviva da capocielo al tabernacolo. In corrispondenza dell'ultima campata della navata sinistra era ubicato il pulpito sospeso. L’anno successivo furono necessari alcuni interventi alla chiesa: la ricorsa del manto di copertura in coppi e l’installazione del nuovo impianto elettrico. Nel 1936 si sostituì il vecchio pulpito con una struttura più imponente in marmo botticino sorretta da quattro colonne e accessibile da una scaletta in ferro battuto. Nel 1938 l’allora parroco don Penati ottenne da Roma l’emanazione del decreto pontificio di aggregazione della chiesa parrocchiale alla Basilica Vaticana, con la concessione di acquistare e di godere delle stesse indulgenze; due medaglioni in facciata ne ricordano la proclamazione.
- 1947 ‐ 1947 (modifiche campanile)
- Nel 1947 furono rimesse nuove otto campane al campanile, benedette dal cardinale Schuster, dopo che le cinque campane originarie erano stato smontate durante la seconda guerra mondiale per fonderne il bronzo.
- 1950 ‐ 1968 (modifiche interno)
- Nel 1950 presero avvio alcuni lavori di riparazione dell’edificio, tra cui la sostituzione di sei finestre con vetrate colorate realizzate dalla ditta Vetrate d’arte G. Bertuzzi di Milano; vent’anni dopo fu sostituito sempre dalla stessa ditta il rosone in facciata. Nel 1959 il parroco don Meregalli fece sostituire il vecchio organo, installandone uno doppio provvisto di 40 registri e 2000 canne, fornito dalla ditta Vegezzi - Balbiani di Milano. Nel 1960 venne installato l’impianto di riscaldamento e realizzata la nuova pavimentazione dell’aula in cotto. Nel ‘61 alcune famiglie della parrocchia donarono dieci vetrate policrome e sempre nello stesso anno si aggiunsero a parete del transetto due nicchie in onice del Portogallo, opere del maestro Claudio Sangalli, per ospitare le statue di S. Giuseppe e della Madonna. Quest’ultima fu abbellita nel 1968 con due corone d’oro, ottenute dalla fusione degli ori donati dai varedesi, presto sostituite da copie in argento dorato.
- 1966 ‐ 1970 (modifiche campanile)
- Nel 1966 fu installato sul campanile un nuovo orologio, composto da quattro quadranti, che sostituì il preesistente del 1914 ormai molto usurato. Inoltre venne realizzato l’impianto elettronico per la diffusione sonora.
- 1979 ‐ 1979 (rimozione pulpito)
- Nel 1979 fu rimosso dall’interno della chiesa il pulpito in marmo che era collocato in corrispondenza del pilastro dell’ultima campata ad angolo con il transetto ovest.
- 1995 ‐ 1997 (modifiche intero bene)
- Nel 1995 la lunetta dipinta sopra al portale d’ingresso fu ricoperta da un mosaico che ripropose la stessa raffigurazione: Maria in trono con Gesù bambino, S. Pietro e S. Paolo, S. Aquilino e un angelo. Due anni dopo si fecero diversi lavori: esternamente riguardarono il rifacimento della copertura e la sistemazione del campanile, internamente l’adeguamento dell’impianto elettrico.
- 2000 ‐ 2002 (modifiche interno)
- All’inizio del 2000 si intrapresero diversi interventi all’interno della chiesa: impianto di riscaldamento a pavimento, nuova pavimentazione, adeguamento liturgico della zona presbiterale con l’aggiunta del nuovo altare e dell’ambone. Nel transetto: smantellamento degli altari minori e realizzazione sulle pareti di fondo di mosaici decorativi che accompagnano le nuove destinazioni liturgiche, nel transetto destro il battistero, in quello sinistro il tabernacolo. Il nuovo altare fu consacrato dal card. arcivescovo Carlo Maria Martini; tutti i lavori terminarono nel 2002.
- XI ‐ XIII (notizie storiche carattere generale)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (2000)
- Davanti all’altare tridentino, che sorge in posizione arretrata all’interno del presbiterio, viene realizzata una pavimentazione sopraelevata di tre gradini che si estende fino all’incrocio tra transetto e navata centrale dove viene posizionata la nuova mensa. La preesistente balaustra che delimitava il presbiterio viene demolita. A destra dell’altare è collocato l’ambone; in posizione arretrata davanti all’altare tridentino è collocata la seduta della presidenza. I due altari minori posizionati alle estremità del transetto vengono smantellati e al loro posto trovano nuova sede: a destra il fonte battesimale, a sinistra il tabernacolo.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (2000)
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Data di pubblicazione
03/06/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diözese von Milano)