Gebäude für den Gottesdienst
- Zibido San Giacomo (MI)
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Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
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Diözesen
Milano
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Kirchenregion
Lombardia
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Typologie
chiesa
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Qualifizierung
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
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L’edificio correttamente orientato, si erige al centro del borgo di San Pietro Cusico frazione di Zibido San Giacomo, vi è anteposto il sagrato direttamente collegato con un vuoto urbano assimilabile ad una piazza. Tutta l’area lungo la facciata principale altro non è che un ampio spazio che mette in comunicazione la chiesa, fulcro dell’antico borgo e completamente pedonale, con la viabilità dell’urbanizzato circostante. Il lato sud dell’edificio è invece delimitato dalla via XXV Aprile, l’antica via di comunicazione che permetteva l’accesso all’antico borgo di S. Pietro Cusico. Il lato nord del sagrato è delimitato dal cancello d’accesso agli edifici parrocchiali e all’oratorio.
La facciata principale in puro stile neoclassico, con alcuni riferimenti stilistici al barocco tardo, è costituita da un doppio ordine. Il primo composto da sei lesene con capitello lineare e una imponente trabeazione centrale che ne strutturano la superficie, in cui nelle aree piane di risulta sono collocate quattro profonde nicchie voltate ciascuna sormontata da un timpano curvilineo.
Il secondo ordine, corrisponde alla navata centrale, è raccordato al primo attraverso due volute lineari, ai cui estremi sono collocati due pinnacoli a base quadrata. Il secondo ordine è composto da quattro lesene anch’esse con capitelli, che tripartiscono la superficie. Nelle due specchiature laterali sono contenute due nicchie sormontate, come nel primo ordine, dalla trabeazione curva mentre nella superficie centrale all’interno di una cornice lineare con cartiglio centrale e volute laterali di disegno barocco, trova spazio una grande finestratura ad arco ribassato, tipica delle architetture ecclesiastiche del Settecento.
La facciata si conclude con un frontone di disegno classico a cornice e dentelli, in cui è racchiuso al centro un grande medaglione mistilineo di forma ovale con in chiave una conchiglia e che occupa l’intera superficie dello sfondato.
Arretrato rispetto alla sommità del frontone è visibile un frontone in calcestruzzo, piuttosto imponente che ne appesantisce la parte terminale, realizzato nel corso del Novecento, probabilmente durante i lavori alla copertura degli anni Settanta. Sulla sommità di quest’ultimo è collocata una croce in ferro.
La facciata ripropone la scansione dello spazio interno dell’unica navata e delle cappelle laterali, sottolineato anche dal portone centrale, contornato da una cornice lineare con al centro della trabeazione un cartiglio ovale con cornice drappeggiata al cui interno è indicata la dedicazione della chiesa. Il portale è inquadrato da due colonne in granito rosa di Baveno, con un alto piedistallo - in ceppo lombardo come la zoccolatura - e capitello dorico, su cui poggia una alta trabeazione e un timpano spezzato al cui centro è posta la formella scultorea a rilievo in cui è rappresentato “L’incontro di Gesù con la Veronica durante la salita al Calvario “
Alla chiesa si accede attraverso una bussola lignea. La chiesa ha un impianto ad unica navata divise in tre campate con volta a botte unghiata, di stampo neoclassico, i cui pilastri sono nascosti nelle murature e sostengono la volta. Sei cappelle, tre per lato, si aprono lungo le pareti laterali dell’aula. Al centro di ogni unghia trovano spazio sei finestre rettangolari, che danno luce all’intera aula liturgica.
Il presbiterio a terminazione piana è sopraelevato rispetto alla navata, ed è separato dall’aula da un importante arco di trionfo affrescato che con la sua profondità illusionistica aumenta la dimensione dell’area absidale. La sacrestia è situata alla sinistra del presbiterio. Incorporato nell’angolo formato dall’incrocio tra la navata e il presbiterio, nel fianco settentrionale dell’edificio sacro, si erige il campanile, un manufatto architettonico che emerge dal volume della chiesa. -
- Pianta
- La chiesa ha un impianto ad unica navata, risultato delle trasformazioni e ampliamenti avvenute dal 1500 al XVIII secolo, divisa in tre campate con volta a botte unghiata, di stampo neoclassico; è annessa sul lato settentrionale la sacrestia e gli edifici parrocchiali.
- Struttura
- L'edificio è costituito da muratura continua in laterizio e pietrame. Le superfici esterne della chiesa, corrispondenti ai corpi aggiunti delle cappelle sono intonacate e tinteggiate, quelle del corpo della navata centrale, che emerge dalla copertura delle cappelle laterali, e quello della zona absidale sono in laterizio a vista caratterizzato dalla presenza di lacerti di intonaco. La navata centrale è divisa in tre campate e scandita da lesene corinzie con fusto ornato che trovano il loro prolungamento lineare negli intradossi delle arcate culminanti nella volta a botte. Su di esse poggia un sistema di trabeazione composita. Il raccordo con i corpi laterali delle cappelle è realizzato con la scansione delle campate con lesene dal fusto nervato, con capitelli compositi e trabeazione a ovuli, dentelli, gocce, geyson e architrave decorata con rilievi di ghirlande floreali. Nella navata centrale, in corrispondenza di ciascuna unghia della campata, sono aperte sei finestre rettangolari ad arco ribassato, tre per lato. Nella navata centrale, nella chiave dell’arco delle cappelle laterali, sono collocati due putti che reggono un cartiglio realizzati in stucco di colore naturale. I capitelli e le cornici sono in stucco bianco su fondo rosa. La navata è collegata all’area presbiterale attraverso un grande arco, che mantiene per dimensione e caratteri stilistici le forme della parte di ampliamento del XVI secolo. L’area presbiterale coincidente con la parte più antica della chiesa è caratterizzata da una struttura architettonica completamente diversa da quella della navata e delle cappelle, sia per dimensioni che per caratteri stilistici: si sviluppa su una pianta quadrangolare caratterizzata da un imponente arco di trionfo dipinto, in cui spicca attraverso un gioco prospettico di architettura e colori, un finto tiburio che dilata lo spazio e ne aumenta le dimensioni. La parte absidale con catino a volta a padiglione è completamente affrescata. La sacrestia è situata alla sinistra dell’area presbiterale.
- Campanile
- Il campanile è inglobato nella struttura architettonica dell’edificio, e si erige nell’angolo nord-est all’incrocio tra la navata e l’area absidale, un manufatto piuttosto massiccio, che nelle sue finiture emerge dal volume della chiesa e che stilisticamente crea un continuum con l’edificio sacro. Completamente realizzato ad intonaco suddiviso in tre ordini e completamente intonacato. Il primo corrispondente al basamento, il secondo ripartito in due quadranti a sfondato, di cui solo uno svetta al di sopra della quota di imposta della copertura. Il terzo ordine, separato dal secondo con un cornicione, è la vera e propria cella campanaria, un volume scandito da lesene angolari sormontate da cornici lineari che definiscono la campitura centrale in cui è ricavata un’apertura ad arco a tutto sesto dove sono alloggiate le campane. La cella campanaria è sormontata da una copertura a falde in coppi sulla quale è collocata la croce in ferro. La cella campanaria è dotata di campane.
- Altare maggiore
- L’altare occupa il centro del presbiterio ed è separato dalla navata da due gradini, al centro è collocata la mensa che venne realizzata sul finire del XX secolo a cui fa da sfondo l’altare tridentino in legno dipinto caratterizzato da mosse articolazioni barocche: è composto da una mensa su cui poggia il tabernacolo cinquecentesco e da cui si innalza il ciborio a tempietto di forma esagonale, ornato da sei colonnine corinzie che reggono eleganti volute, e un cupolino a spicchi al cui apice le sottili volute creano una corona. Il tempietto, realizzato in radica di noce e intarsiato con madreperla, contiene al centro la teca vetrata per l’esposizione dell’Eucarestia e l’Adorazione al suo interno vi è rappresentata la cena di Emmaus.
- Cappelle laterali
- Nella prima cappella di sinistra è collocato il fonte battesimale: una vasca in marmo di Candoglia. Nella parete di controfacciata della stessa cappella trova spazio la nicchia all’interno della quale era conservato il fonte battesimale fino agli anni 90 del Novecento. Alla nicchia, fa da cornice un rilievo in stucco bianco di disegno Barocco, in cui è rappresentato Dio Padre in una nuvola di cherubini e volute. Al fondo della navata, lato sinistro, la terza cappella è dedicata alla “Beata Vergine del Rosario”, la cui statua del XX secolo è contenuta in una struttura architettonica lignea che ne definisce l’altare di forma tardo seicentesca. L’altare ospita nelle nicchie laterali le statue dei Santi Antonio Abate e Sebastiano. La cappella è definita verso la navata da una balaustra in marmi policromi. Al fondo della navata, a destra, è ubicato l’altare minore dedicato alla “Beata Vergine Incoronata”, un manufatto ligneo, di disegno tardo barocco, con al centro il dipinto della Madonna con Bambino che viene Incoronata dagli angeli. La parete di fondo della cappella è caratterizzata da riquadri dipinti con i 14 misteri del Rosario e definiti da cornici a stucco. Nella parete di sinistra del vano, è rappresentata “La Nascita di Maria”, e in quella di destra “La presentazione di Maria al tempio di Gerusalemme”. All’interno dei medaglioni della volta sono rappresentate “La fuga in Egitto” e “L’Adorazione dei Magi”. Le paraste che definiscono l’ingresso alla cappella e il sottarco sono decorate con medaglioni in stucco al cui centro sono dipinti putti su fondo blu e azzurro. Tutti i medaglioni sono definiti da cornici quadrangolari più o meno regolari con angoli smussati e lati anche circolari. La pavimentazione della cappella è sopraelevata rispetto alla quota della navata, e vi si accede da un passaggio ricavato nella balaustra marmorea barocca in “Macchia Vecchia”.
- Cicli affrescati
- Tutta l’area del presbiterio è affrescata. Nella parete corrispondente all’arco di trionfo è rappresentata in un’architettura illusionistica un finto tiburio, che attraverso un gioco di piani e di luci esalta la profondità dello spazio presbiterale reale. Alla destra e alla sinistra dell’arco absidale è raffigurata l’Annunciazione. Le pareti della zona absidale presentano un doppio ordine decorativo, il primo caratterizzato da una zoccolatura a riquadri con dipinti ad imitazione di pietre naturali, il secondo con immagini di Santi. Sono inoltre presenti due finestre che danno luce naturale allo spazio presbiterale. Nella parete di fondo in prossimità degli angoli dello spazio absidale sono dipinti i Santi Pietro e Paolo, mentre sulle pareti laterali sono rappresentati i Santi Ambrogio e Agostino, e quattro figure di Santi con libro. Tutte le figure sono contenute in elementi architettonici dipinti: nicchie, cornici, riquadri che ne esaltano lo spazio e aumentano le profondità. Nella volta a padiglione dello spazio absidale è raffigurato il “Trionfo dell’Eucarestia”, mentre nelle vele della volta del catino absidale, definiti da costoloni decorati che confluiscono in chiavi pendenti a rosone, trovano spazio le raffigurazioni di angeli che sorreggono i simboli della Passione di Cristo: la colonna della flagellazione, la corona di spine, il legno della croce, la lancia che trafisse il costato e la tunica.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Pavimentazione dell'aula liturgica in piastrelle di cotto 30x30 posate in diagonale, con campo centrale delimitato da piastrelle posate ortogonali che ne individuano la campitura a passatoia. Nell’area presbiterale e nelle cappelle le soglie dei gradini sono in lastre di pietra naturale in di “Macchia Vecchia” e la pavimentazione in piastrelle di cotto come la pavimentazione dell’aula.
- Coperture
- La chiesa presenta un tetto a falde in coppi di laterizio nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria e che coincidono con i volumi dei corpi di fabbrica della navata, delle cappelle laterali e della zona presbiterale.
- Opere d'arte
- Al centro dell’arco di trionfo affrescato, in corrispondenza del finto tiburio, è appeso il Crocifisso ligneo Settecentesco a grandezza naturale.
- Opere d'arte
- Nella parete di fondo della prima cappella di sinistra, quella del fonte battesimale è rappresentato ad affresco il “Transito di San Giuseppe”, opera ottocentesca, di autore ignoto.
- Opere d'arte
- Nella seconda cappella di sinistra è conservato il dipinto su tela in cui è rappresentato il “Martirio di Sant’Eurosia”, opera del XVIII secolo, di autore ignoto.
- Opere d'arte
- Nella prima cappella di destra è conservato l’affresco che in cui è rappresentato “San Carlo Borromeo che distribuisce l’Eucarestia”, opera di autore ignoto.
- Opere d'arte
- In controfacciata, al di sopra del portone principale, è conservato il dipinto su tela in cui è rappresentata la “Madonna del Rosario in trono con San Domenico e altri Santi”, opera XVII secolo, di autore ignoto.
- Elementi decorativi
- Nella parete di destra dell’area presbiterale trova spazio un’edicola dedicata alla “Madre delle divine grazie” rappresentata nell’affresco in esso contenuto. L’edicola in stucco è composta da due colonne tortili che reggono un timpano spezzato sormontato da due putti. Nella trabeazione sono collocati angeli e ghirlande vegetali oltre a elementi floreali.
- Elementi decorativi
- Sulle pareti della navata è collocata la via Crucis realizzata in legno e con le scene delle stazioni dipinte.
- Pianta
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- XIII ‐ XIII (Preesistenze Intero bene)
- La chiesa dei SS. Pietro e Paolo in Cusico è ipotizzabile sia la chiesa più antica di Zibido San Giacomo. La prima notizia di una chiesa a Cusico la si trova nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” attribuito a Goffredo da Bussero e scritto prima del 1290, in cui viene indicato “in plebe di Decima, loco Cuxico, ecclesia Sancti Petri”. Le notizie storiche non forniscono indicazioni sulle forme architettoniche di questo primordiale edificio, ma solo sulla presenza di un luogo di culto, dedicato al solo San Pietro.
- 1272 ‐ 1286 (Notizie storiche Carattere generale)
- Il territorio di Milano nel corso del Duecento aveva uno stretto legame con Cusico, espresso sia attraverso l’azione civile che quella ecclesiastica. Si trattava di un legame antico, poiché l’articolazione pievana della diocesi ambrosiana era già presente nell’Alto Medioevo. La giurisdizione ecclesiastica competente per riscuotere le decime sulle entrate, si intrecciava spesso con quella civile, soprattutto per la manutenzione degli edifici di culto e la nomina del titolare della chiesa locale. Nel 1272, un documento milanese indica il pagamento di una multa di 40 soldi da pagare al prete Monte della chiesa di San Pietro Cusico, a testimonianza dell’esistenza nel territorio di un edificio di culto e di un sacerdote. Inoltre, nel 1286 venne stilato un elenco dei luoghi di culto della pieve di Decimo, nel quale appare “locus de Cuzago cum Sancto Petro”.
- 1398 ‐ 1398 (Notizie storiche Intero bene)
- La “capella” di Cusico è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Decimo (Notitia cleri 1398). La chiesa probabilmente assunse fin dalle sue origini la funzione di luogo per la cura pastorale degli abitanti della zona, cambiando spesso riferimento alla zona territoriale della diocesi di Milano.
- 1534 ‐ 1570 (Notizie storiche Intero bene)
- La chiesa di San Pietro si presume dipendesse dalla parrocchia di Zibido e nel corso del Quattrocento divenne parrocchia. Certamente lo era nel 1534, poiché in un documento che elenca alcuni beni immobili sui quali gravava un impegno a favore della chiesa, si accennava alla locale cura d'anime esercitata dal suo Rettore don Andrea Bianchi. La frazione di San Pietro Cusico verso il 1570, contava circa 130 abitanti, una dimensione piuttosto rilevante, del territorio della bassa milanese, e confinava con Zibido, Mairano, Tainate, Barate, Gaggiano, Trezzano e Romano Banco. La parrocchia ricalcava probabilmente i confini di una vecchia grangia certosina, ed era molto vasta sia per i terreni che per le proprietà. Una notizia tramandata verbalmente indica i frati della Certosa di Pavia come coloro che abbiano bonificato i territori, ma di questo non sono stati trovati documenti attendibili.
- 1567 ‐ 1567 (Notizie storiche Intero bene)
- Dell’edificio sacro vi sono indicazioni solo nella visita pastorale del 1567, la chiesa viene descritta con un soffitto precario, un confessionale, un battistero, il vaso per l’acqua santa e due altari. Era inoltre presente un piccolo campanile con una sola campana. All’esterno della chiesa era collocato il cimitero con una recinzione in legno.
- 1573 ‐ 1573 (Notizie storiche Intero bene)
- Le prime notizie delle proprietà della parrocchia risalgono ad un censimento dei beni del 1573 in cui sono elencati terreni e immobili e che mette in risalto una situazione florida per l’epoca. La parrocchia di San Pietro a Cusico era proprietaria di due case contigue alla chiesa: una con cascina e piccola stalla, con due giardini di sei pertiche, cortile, pozzo e forno; l’altra con tetto di tegole e paglia, entrambe vicino al fiume Moggio; e un terreno detto la "Pasturazza" di 18 pertiche. Sempre nello stesso anno dell’edificio sacro vengono riportate notizie nella visita pastorale di San Carlo Borromeo, egli diede ordine di riportare il battistero “presso il muro” e di collocarle intorno una “ferrata”. Inoltre, ordinò di realizzare la “cappella grande” e l’altare, e adornare la cappella della Madonna con la croce, i candelabri e una pietra sacra per l’altare. Infine, prescriveva di realizzare un muro di recinzione al cimitero per evitare che il bestiame invadesse l’area sacra.
- 1574 ‐ 1580 (Notizie storiche Intero bene)
- Dopo la visita pastorale di San Carlo, vennero compiuti nella chiesa di S. Pietro diversi lavori di restauro, come è indicato in un documento che è stato collocato temporaneamente tra il 1574 e il 1580. L’edificio viene descritto alto 12 cub. e con soffitto in legno e quattro campate. L’altare maggiore sopraelevato rispetto alla navata di 1,63 cub. con volta, alta 14 cub. L’edificio era arricchito da finestre lungo le pareti e un “occhio sopra l’altare”. La sagrestia e la Cappella della Madonna erano sopra il livello della chiesa di cub. 6,8, con la volta alta cub. 11. Il campanile era collocato nell’angolo di sinistra della chiesa e dotato di campane. Il battistero si trovava alla base del campanile.
- 1597 ‐ 1597 (Notizie storiche Intero bene)
- Il 7 luglio 1597 il Visitatore Diocesano, Mons. Bracciolino, in visita a Zibido, giungendo a San Pietro Cusico diede inizio alla sua ricognizione con l’adorazione del SS. Sacramento. Il tabernacolo viene descritto di forma grandiosa, dorato con base in argento, serviva per le benedizioni, le processioni e le messe. Era custodito in una costruzione in legno di forma esagonale ornata da sei colonnine, la porticina era decorata con l’effige della Pietà e Angeli. Sulla sommità l’immagine di Cristo risorto. Il battistero, era collocato in una cappella voltata alla sinistra dell’ingresso principale, presso il campanile vi era una vasca in pietra naturale sistemata su una piccola colonna. Nella chiesa erano presenti altri due altari: uno dedicato alla Madonna, dove era conservato un affresco che raffigurava la Madonna con il Bambino, l’altro a San Sebastiano.
- 1664 ‐ 1745 (Ampliamento Intero bene)
- Nel corso del Seicento e precisamente nel 1664, la chiesa fu ingrandita secondo il gusto dell’epoca ed assunse le dimensioni dell’impianto odierno. Vennero aggiunte le cappelle laterali e ampliata longitudinalmente la navata fino all’edificazione della facciata monumentale, che ancora oggi possiamo ammirare. Venne inoltre edificato il campanile, poi sopraelevato nel corso del Settecento. La descrizione della chiesa ampliata la ritroviamo nella documentazione d’archivio, negli anni 1723 e 1745, queste pongono particolare attenzione alle parti interne e non descrivono mai nei dettagli il volume architettonico.
- 1965 ‐ 1965 (Notizie storiche Intero bene)
- Bisogna arrivare al 1965 per trovare la descrizione degli altari e delle cappelle all’interno della chiesa. La visita del vicario di Lachiarella, effettuata in quell’anno, indica la presenza dell’altare maggiore adornato dal tabernacolo e dal ciborio e riporta l’elenco delle cappelle presenti nell’edificio sacro e delle loro dedicazioni: quella della Beata Vergine Maria, del Crocifisso, di San Carlo, di San Giuseppe, di Sant’Eurosia, e della Madonna. Particolare attenzione è rivolta al fonte battesimale che rappresenta un chiaro esempio di arte Barocca.
- 1972 ‐ 1972 (Restauro Intero bene)
- Nel 1972, la chiesa di San Pietro, viene sottoposta ad un accurato sopralluogo, per verificarne lo stato di conservazione. L’edificio sacro era infatti interessato da una forte presenza di umidità nelle murature e nel pavimento; da infiltrazioni nel manto di copertura sia della chiesa che del campanile; inoltre, la facciata settecentesca e le statue che l’adornano necessitavano di un intervento di restauro. Tali lavori vennero realizzati nel periodo immediatamente successivo; oltre al rifacimento del manto di copertura, venne creata una rete di scarico fognario per la raccolta delle acque meteoriche e per l’areazione della base delle murature. Vennero inoltre rifatti gli intonaci della facciata principale e del campanile, sostituendo i precedenti con un materiale polimerico.
- 1989 ‐ 1989 (Studi Intero bene)
- Poiché i lavori previsti nel 1972 non vennero realizzati nella loro totalità e la pesante presenza di umidità rischiava di compromettere la conservazione dei dipinti murali, nell’aprile del 1989 il parroco don Aldo Lamera, fece eseguire un accurato studio di analisi dello stato di umidità nelle murature alla ditta SICME di Cinisello Balsamo, con lo scopo di individuare il migliore intervento di restauro da eseguire sull’edificio. Tali studi non ebbero nessun seguito e non vennero mai eseguiti interventi di restauro.
- 1990 ‐ 2000 (Restauro Presbiterio)
- Sul finire del XX secolo la popolazione della parrocchia di Cusico, avvia un progetto di restauro e adeguamento liturgico della chiesa. Venne riprogettata la posizione dell’altare all’interno dell’area presbiterale. Sostituito il pavimento e realizzato il nuovo impianto di riscaldamento a pannelli radianti, tinteggiate le superfici e restaurati gli affreschi.
- 2003 ‐ 2003 (Rifacimento Sagrato )
- Nel 2003 durante i lavori di rifacimento della viabilità comunale la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, mise mano all’area del sagrato, posta ad una quota superiore rispetto a quella dell’area pubblica. La diversità di livelli venne risolta, con la modellazione della pavimentazione che fu uniformata nell’utilizzo dei materiali di finitura - cubetti di porfido - allo spazio pubblico. La sua inclinazione ne facilita l’accesso ai mezzi o alle persone diversamente abili.
- 2013 ‐ 2014 (Ristrutturazione Copertura)
- Nel 2013 la parrocchia effettuò un intervento di ricorsa del manto di copertura e di manutenzione alla struttura lignea, vennero sostituiti alcuni elementi dell’orditura secondaria: travetti, e applicato un biocida per l’attacco di insetti Xilofagi, muschi e muffe alle travature; posizionato un nuovo assito ligneo, posato con un telo anticondensa impermeabile; sostituiti i coppi ammalorati con nuovi elementi ad integrazione di quelli recuperati. Vennero inoltre realizzati nuovi canali di gronda, scossaline e pluviali in rame. Il progetto fu affidato all’Arch. Luigi Terrenghi che ne seguì anche la realizzazione.
- XIII ‐ XIII (Preesistenze Intero bene)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (1990)
- La chiesa nel 1990 è stata adeguata nella zona presbiterale secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II. A seguito dell’avvenuta riforma liturgica espressa dal Concilio Vaticano II, venne riprogettata la posizione dell’altare all’interno dell’area presbiterale, mantenendo la struttura architettonica esistente del ciborio a tempietto cinquecentesco. Gli elementi della balaustra marmorea vennero spostati e avanzati verso la navata, creando uno spazio più ampio alla zona presbiterale. Venne rimossa la mensa dall’altare tridentino e collocato al centro dell’area presbiterale un altare di nuovo disegno, disegnato un nuovo ambone che fu realizzato con elementi marmorei di recupero della balaustra, e collocata la seduta della presidenza alla destra della mensa.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1990)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diözese von Milano)