Gebäude für den Gottesdienst
- Firenze (FI)
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Parrocchia di Santa Maria al Pignone
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Diözesen
Firenze
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Kirchenregion
Toscana
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Typologie
chiesa
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Qualifizierung
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di Santa Maria al Pignone
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La chiesa di santa Maria al Pignone prospetta sull’omonima piazzetta nel quartiere di san Frediano e, dalla sua creazione nel 1784 dopo la soppressione della parrocchia di santa Maria in Verzaja, serve il popolo fuori dalle mura cittadine. Il nome “pignone” deriva dalle “pigne o contrafforti di materiali costruiti per difesa dell’argine dell’Arno e del suo porto” (Carocci) che si trovava in questa zona e serviva in passato per lo scalo delle merci provenienti da Livorno, Pisa e dal Valdarno inferiore.
I rivestimenti esterni della chiesa sono ad intonaco tinteggiato in bianco con scansioni architettoniche in pietra artificiale. In adiacenza sinistra si trova l’oratorio della Madonna del Rosario, addossato al fianco destro è un memoriale ai caduti in bronzo e arenaria. A tergo vi sono i locali parrocchiali e la torre campanaria. -
- Pianta
- La pianta è rettangolare ad aula unica culminante nel presbiterio rialzato di due gradini in arenaria. La lunghezza totale della chiesa è di metri 32,90. La larghezza di metri 11,60.
- Facciata
- La facciata della chiesa è a capanna, sul colmo è una croce metallica. Il rosone centrale ha vetrate policrome e la mostra in pietra artificiale, tinteggiata di grigio. Il portale è architravato, con frontone triangolare e scalino in arenaria, il portone è ligneo.
- Campanile
- Il campanile è a tergo, presso la canonica, ha pianta quadrata ed è provvisto di quattro campane alimentate elettricamente.
- Interno
- L’interno della chiesa è ad aula unica culminante nel presbiterio, rialzato di due gradini in arenaria, con leggio e mensa in arenaria che poggia su quattro pilastrini sagomati. L’abside a pianta rettangolare è preceduta da un gradino curvilineo e reca al centro la sede in arenaria a tergo della quale è un moderno dossale, in metallo tinteggiato in grigio e con vetri policromi; in posizione centrale, sopra mensola è posto il tabernacolo in bronzo, un prisma esagonale con decori a racemi d’olivo. Alla parete absidale è affisso un crocifisso ligneo, il sottostante tabernacolo per gli oli santi è in marmo, con sportello in ottone. Nelle pareti laterali della scarsella sono inserite le canne dell’organo. Ai lati del presbiterio si aprono due nicchie: in quella di destra il fonte battesimale è in marmo bianco e rosso, con copertura in rame, e l’altorilievo a parete è in marmo come quello nella nicchia sul lato opposto. I due altorilievi, attribuiti ad Alceo Dossena, furono donati dal Giovanni Brandini Marcolini. Sulle pareti laterali sono poste le stazioni della via crucis in terracotta invetriata e, in posizione speculare, quattro dipinti inseriti in cornici in pietra artificiale tinteggiata di grigio. Sulla parete destra si trovano l’opera di Jacopo Vignali “Cristo muta il cuore a Santa Caterina da Siena”, del 1631, e “L’Immacolata concezione e quattro santi francescani” di Ludovico Mazzanti del 1746. Sulla parete sinistra vi sono la “Vocazione di San Matteo” del 1620, di Jacopo Cimenti detto l’Empoli, e l’opera di Fabrizio Boschi “San Bartolomeo guarisce il figlio indemoniato del re delle Indie”, del 1635. Nella parete laterale sinistra si aprono due porte, la prima per accedere all’adiacente oratorio mentre l’altra, posta prima del presbiterio, conduce in sacrestia. In controfacciata la bussola è lignea, addossati ai due confessionali sono due pannelli lignei che contengono sei piccole tele con le storie della passione di Cristo, dipinte nel 1984 da Piero Comparini. Le due acquasantiere sono realizzate con grandi valve di conchiglia su base lignea a tronco. La chiesa prende luce dalla finestra circolare in facciata, con vetrata policroma, da sei monofore centinate aperte tre per parte nelle pareti laterali e da una monofora centinata in parete laterale destra del presbiterio. L’altezza massima della chiesa è di metri 12,40. L’altezza fino alla cornice di imposta della volta a botte dell’aula è di metri 7,60.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione della chiesa è in cotto arrotato in opera, con mattoni rettangolari disposti a spina di pesce
- Coperture
- La navata è coperta da una volta botte, al centro della quale è una pittura murale. Il presbiterio ha una volta a cupola, parimenti decorata con pitture murali. Il manto di copertura è in coppi e tegole.
- Pianta
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- XI ‐ XVI (origini carattere generale)
- La località del “Pignone” è ricordata già nell’XI secolo, in questa zona sorgeva sull’Arno uno sprone in muratura che serviva per far attraccare le barche che percorrevano il fiume da Firenze al mare. Gli abitanti di questa zona facevano parte parte della parrocchia di S. Maria a Verzaia la cui chiesa fu poi distrutta nel 1529 con l’assedio subito dalla città. La sede della parrocchia venne quindi trasferita nell’oratorio di S. Lorenzino in Borgo San Frediano ed ivi confermata nel 1547 con Breve di Papa Paolo III. L'oratorio era di modeste dimensioni e, dovendo provvedere anche a tutto il popolo fuori dalle mura, fu deciso di ampliarlo riprendendovi poi anche l’antica denominazione di S. Maria in Verzaia.
- 1785 ‐ 1787 (cenni storici carattere generale)
- Il 10 ottobre 1785 il granduca Pietro Leopoldo Lorena ordinò la soppressione di Santa Maria a Verzaia, affidandone le anime alla parrocchia di San Frediano, e ordinò la costruzione di una nuova chiesa che doveva servire tutto il popolo situato fuori dalle mura cittadine. Il progetto venne affidato all’ingegnere Bernardo Fallani e la chiesa venne eretta nel luogo dove ai tempi della Firenze romana esisteva una necropoli, al tempo proprietà dei monaci di Monte Oliveto. La chiesa di Santa Maria al Pignone fu così eretta fra il 1786 e il 1787 con patronato dei Signori Venturi e venne consacrata il 30 novembre 1787 da monsignor Antonio Martini arcivescovo di Firenze.
- 1805 ‐ 1824 (cenni storici carattere generale)
- Nel 1805 fu sostituito il vecchio organo e venne costruita in fondo alla chiesa una nuova cantoria. Quattro anni più tardi furono attuati alcuni lavori all’interno della chiesa, fra cui alcune decorazioni nei caratteri del barocco-imperiale. Nel 1824 la chiesa venne elevata a titolo di propositura.
- 1930 ‐ 1966 (cenni storici carattere generale)
- Nel restauro del 1930 furono cancellate tutte le decorazioni realizzate nel XIX secolo ad eccezione dell’affresco posto al centro della volta e che raffigura l’Assunzione della Vergine. Ulteriori restauri vennero attuati subito dopo l’alluvione del 1966.
- 1973 ‐ 1976 (cenni storici carattere generale)
- Per l'adempimento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare, nel 1972 venne rimosso l’originario altare maggiore che fu sostituito con una mensa eucaristica in arenaria. Il presbiterio fu complessivamente riconfigurato su progetto dell’architetto Renzo Crivelli. Il nuovo altare fu consacrato dal cardinale Ermenegildo Florit, arcivescovo di Firenze, il 21 marzo 1976.
- XI ‐ XVI (origini carattere generale)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (1973)
- Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel 1973. Rimosso l’originario altare maggiore, al centro del presbiterio è stata collocata una mensa eucaristica in arenaria, poggiante su quattro pilastrini sagomati, che consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni indicative cm 100 x 250 x 97. Tabernacolo in bronzo, prisma esagonale con decori a racemi d’olivo poggiante su mensola strutturata in continuità con il dossale ove gli inserti vitrei sono policromi. Sede in arenaria, posta al centro presbiterio, sul lato sinistro il leggio è in pietra serena. Fonte battesimale con vasca ottagonale su fusto a colonna, in bicromia di marmo bianco e rosso e copertura in rame, collocato all’interno di una nicchia sul lato destro del presbiterio. Due confessionali lignei sono addossati alla controfacciata.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1973)
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Data di pubblicazione
11/05/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diözese von Firenze)