Houses of worship
- Malcesine (VR)
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Parrocchia di Santo Stefano Protomartire
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Diocese
Verona
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Ecclesiastical region
Triveneto
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Typology
chiesa
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Qualification
sussidiaria
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Denominazione principale
Eremo dei Santi Benigno e Caro
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Ignote le origini della chiesa dei SS. Benigno e Caro o di S. Zeno. Secondo la tradizione l’edificio fui costruito nel luogo in cui tra l'VIII ed il IX sec. vissero due santi eremiti di nome Benigno e Caro, le cui spoglie furono collocate poco dopo presso la pieve di S. Stefano in Malcesine. La prima testimonianza relativa all’esistenza dell’edificio risale al 1530, anno della prima visita pastorale a Malcesine del vescovo Giberti (“est et oratorium sub invocatione sancti Zenonis, quod solitum est inhabitari per eremitas, distans a dicta plebe per unum miliarie cum dimidio”).
Esternamente l’edificio si presenta con facciata a capanna parzialmente invasa dal volume del fabbricato adiacente. Orientamento ad ovest. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, presbiterio rialzato di un gradino concluso da un profondo coro a sviluppo poligonale a cinque lati. Le pareti interne, con semplice rivestimento ad intonaco, sono arricchite con opere pittoriche. L’altare maggiore è sovrastato da un dossale in legno intagliato e dipinto, e dalle statue lignee dei Santi Patroni con S. Zeno al centro, opere del XVI-XVII sec. La navata è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con incavallature lignee ed assito a vista; il presbiterio è chiuso da una volta a botte ribassata decorata con motivi ornamentali policromi. La pavimentazione dell’aula è realizzata in pianelle di cotto; il presbiterio è pavimentato con piastrelle di cemento con decorazioni geometriche policrome. -
- Pianta
- La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, che si prolunga con il presbiterio rialzato di un gradino e protetto da balaustra, concluso, oltre l’altare maggiore, da un profondo coro a sviluppo poligonale a cinque lati. Sul lato meridionale del presbiterio si colloca un locale adibito a sacrestia, accessibile dal coro. L’ingresso principale si apre in posizione decentrata sul lato sinistro della facciata, trovandosi questa quasi interamente occupata da un fabbricato che vi si pone in addossamento.
- Facciata
- Facciata a capanna parzialmente invasa da un volume edilizio adiacente.
- Strutture di elevazione
- Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante costituita da conci sbozzati di pietra calcarea locale legati con malta di calce. I paramenti murari esterni ed interni presentano un rivestimento ad intonaco.
- Strutture di orizzontamento e/o voltate
- La navata interna è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con incavallature lignee e sovrapposto assito a vista. Il presbiterio è sovrastato da una struttura voltata a botte in muratura a sesto ribassato, intonacata verso l’intradosso e decorata con motivi ornamentali policromi a tempera.
- Coperture
- Copertura a due falde con struttura portante costituita, lungo la navata, da un sistema di incavallature lignee a vista con sovrapposto assito; il coperto del presbiterio, con terminazione a padiglione a chiusura del coro, è sostenuto da un’intelaiatura di travature lignee; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti; manto in coppi di laterizio.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione della navata e del coro è realizzata in pianelle di cotto. Il piano del presbiterio, rialzato con un gradino in pietra calcarea bianco-rosata, presenta una pavimentazione in piastrelle di cemento con decorazioni geometriche policrome.
- Prospetti interni
- L’interno della chiesa, diffusamente illuminato dalle ampie finestrature che si aprono lungo il fianco settentrionale, presenta un impianto spaziale a marcato sviluppo longitudinale. Le pareti, con semplice rivestimento ad intonaco, sono arricchite con alcune opere pittoriche. L’altare maggiore, in marmi locali, è sovrastato da un dossale in legno intagliato e dipinto, e dalle statue lignee dei Santi Patroni con S. Zeno al centro, opere del XVI-XVII sec. Le uniche pitture murali interessano la struttura voltata a copertura del presbiterio.
- Prospetti esterni
- I prospetti esterni, dalle linee sobrie e regolari, presentano un semplice rivestimento ad intonacato; lungo il fianco settentrionale si aprono le ampie finestrature che illuminano l’ambiente interno.
- Campanile
- Torre campanaria parzialmente inglobata nella struttura dell’edifico. Di essa emerge una porzione del fusto e la semplice cella campanaria ad edicola. Copertura a quattro falde in coppi di laterizio.
- Pianta
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- 1530 ante ‐ 1530 (origine e costruzione intero bene)
- Ignote le origini della chiesa dei SS. Benigno e Caro o di S. Zeno. Secondo la tradizione l’edificio fu costruito nel luogo in cui tra l'VIII ed il IX sec. vissero due santi eremiti di nome Benigno e Caro, le cui spoglie furono collocate poco dopo presso la pieve di S. Stefano in Malcesine. La prima testimonianza relativa all’esistenza dell’edificio risale al 1530, anno della prima visita pastorale a Malcesine del vescovo Giberti (“est et oratorium sub invocatione sancti Zenonis, quod solitum est inhabitari per eremitas, distans a dicta plebe per unum miliarie cum dimidio”).
- 1765/07/02 ‐ 1766/04/13 (ricostruzione altare)
- Il 2 luglio del 1765 l’altare maggiore, precedentemente sospeso dal vescovo Nicolò A. Giustiniani (1759-1772), fu demolito. In tale occasione si rinvenne una cassetta contenente particelle di ossa, una pietra turchina incavata coperta da tegole e un loculo contenente due teschi, uno intatto, l’altro in frammenti. Il 13 aprile, ultimata la costruzione del nuovo altare, tutti gli oggetti ritrovati l’anno precedente furono ricollocati nella posizione originaria all’interno di nuovi contenitori.
- XIX sec. ‐ XIX sec. (ampliamento intero bene)
- Sul finire del XIX sec. l’edificio fu ampliato con il prolungamento dell’aula e del coro.
- 1969 ‐ 1969 (restauro intero bene)
- Nel 1969 l’intero edificio fu restaurato grazie al contributo dell’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali. L’evento è ricordato da una lapide murata all’esterno dell’edifico, a lato dell’ingresso.
- 1530 ante ‐ 1530 (origine e costruzione intero bene)
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1965-1975)
- Il parziale intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’introduzione di una mensa mobile in legno rivolta verso l’assemblea. Si conservano l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo e le balaustre.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1965-1975)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocese of Verona)