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Typology
santuario
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Qualification
sussidiario
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Denominazione principale
Santuario di Nostra Signora delle Grazie
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Su un pianoro rialzato, di fronte al castello che domina il borgo di Castelvecchio di Rocca Barbena, lungo un percorso storico pedonale che conduce al caratteristico cimitero ottagonale del 1891, si trova il Santuario di Nostra Signora delle Grazie. Molto probabilmente l’antica cappella di San Sebastiano si estendeva solamente sullo spazio del presbiterio e dell’abside, che infatti presenta un arco ribassato che precede un piccolo spazio rettangolare che doveva essere l’antico presbiterio. Nel Settecento questa cappella, costruita dopo la visita del Vescovo Costa nel 1624, fu ingrandita aggiungendo l’aula e il portico.
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- Pianta
- La cappella, con pianta longitudinale ad unica navata, con abside semicircolare e munita di un ampio presbiterio, è preceduta da un piccolo portico aperto su tre lati e rialzato rispetto al terreno: Il Santuario ha strutture portanti verticali in muratura e una copertura realizzata con volta a botte lunettata in corrispondenza delle finestre, mentre l’abside ha una copertura in semi-cupola. A sinistra, con porta di accesso nella zona retrostante all’altare, si trova la sacrestia con copertura a padiglione.
- Elementi decorativi
- Le pareti interne del Santuario sono scandite da lesene composite su cui corre un’ampia cornice modanata, decorata da foglie e palmette e un fregio vegetomorfo. L’interno è interamente decorato: la volta a vela dell’aula ha al centro un medaglione con la raffigurazione della Madonna con Gesù Bambino, mentre ai lati la decorazione pittorica più recente, eseguita dal pittore A. Arcesio nel 1946, comprende una serie di tondi raffiguranti l’Immacolata Concezione, l’Annunciazione, la Sacra Famiglia e la Crocefissione. Nella nicchia sopra l’altare è conservata la pregevole statua processionale lignea della Vergine: all’interno del Santuario è custodito anche il dipinto raffigurante la Madonna delle Grazie tra i Santi Rocco e Sebastiano.
- Arredi
- Nell’area del presbiterio si erge un importante altar maggiore in marmo e stucco, di linee databili al XVIII secolo, completato da una grande nicchia con fastigio di angeli e “pelacette”, con abbondanti dorature, di tipico gusto rococò. Le dorature sono riconducibili al 1881.
- Facciata
- Esternamente la facciata principale è dominata dal portico a tre fornici poggiante su quattro pilastri decorati da lesene doriche e coperto da una volta a vela. Le murature esterne sono intonacate e tinteggiate. Il portone di ingresso al Santuario, posto sotto al portico, è sovrastato da una piccola edicola mariana, mentre ai lati del portone si trovano due finestre devozionali.
- Campanile
- Al di sopra del portico la facciata termina con un profilo mistilineo sopra il quale vi è il campaniletto a vela.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Il pavimento interno è in ardesia e tozzetti in marmo. Il pavimento del portico invece è caratterizzato da un “risseu o rissêu” realizzato con ciottoli bianchi e neri decorato con il monogramma della Madonna.
- Coperture
- La copertura è a due falde con struttura lignea e manto di copertura in tegole marsigliesi e abbadini di ardesia. La copertura del portico è a vela ed è costituita dall’estradosso della volta, solo impermeabilizzato, e da bassi muretti perimetrali. La copertura della sacrestia è a falda unica.
- Pianta
Houses of worship
- Castelvecchio di Rocca Barbena (SV)
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Parrocchia di Nostra Signora Assunta
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Diocese
Albenga - Imperia
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Ecclesiastical region
Liguria
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- 1585 ‐ 1586 (citazione intero bene)
- Nella visita apostolica di Nicolò Mascardi Vescovo di Mariana e Accia alla Diocesi di Albenga si cita l’Oratorio campestre dedicato a S. Sebastiano successivamente dedicato alla Madonna delle Grazie
- 1600 ‐ 1600 (intitolazione intero bene)
- Gli abitanti del luogo, colpiti da una terribile pestilenza, fecero voto alla Madonna che, se fossero stati liberati dal contagio, le avrebbero dedicato un’altra chiesa oltre a quella già dedicata alla Vergine sotto il titolo dell’Assunta. A causa della mancanza di spazio al’interno del borgo, e alla povertà dei mezzi della popolazione, gli abitanti, per ottemperare al voto fatto, decisero di intitolare a Maria il preesistente oratorio di San Sebastiano, che fu così dedicato alla Madonna delle Grazie: a ricordo, i terreni intorno al Santuario sono tuttora chiamati le “Terre di S. Sebastiano”.
- 1700 ‐ 1700 (ampliamento intero bene)
- Nel Settecento l’originaria cappella di San Sebastiano, dopo la visita del Vescovo Costa nel 1624, fu ingrandita aggiungendo l’aula e il portico
- 1881 ‐ 1881 (decorazione volta)
- Doratura della nicchia sopra l’altare maggiore e decorazione pittorica della volta
- 1892 ‐ 1892 (realizzazione pavimentazione esterna)
- Realizzazione del selciato antistante l’entrata del Santuario
- 1946 ‐ 1946 (decorazione interni)
- Completamento della decorazione interna ad opera del pittore A.Arcesio (di origine pavese ma residente Loano)
- 1952 ‐ 1952 (danneggiamenti intero bene)
- In data 18/05/1952 il parroco di N.S. Assunta, Arciprete Ronco Santino, scrive alla Curia Vescovile per comunicare che, a seguito delle alluvioni dell’ottobre 1951, “anche il nostro Santuario denominato Nostra Signora delle Grazie ebbe a subire gravi danni.
- 1585 ‐ 1586 (citazione intero bene)
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Data di pubblicazione
07/06/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocese of Albenga - Imperia)