Houses of worship
- Agrigento (AG)
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Parrocchia San Giuseppe
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Diocese
Agrigento
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Ecclesiastical region
Sicilia
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Typology
chiesa
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Qualification
rettoria
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Denominazione principale
Chiesa di San Domenico
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Rispetto al piano stradale la chiesa risulta sopraelevata. Originariamente l'accesso avveniva tramite una gradinata frontale, che venne modificata intorno alla metà del secolo XX con due scalinate laterali a forma ellittica delimitate da moderne inferriate di tono barocco.
La chiesa ha la pianta rettangolare ad unica navata con abside e presbiterio, che si mostrano ricchi di luce grazie alla presenza di cinque finestre. L'ingresso alla chiesa è caratterizzato da una cantoria sorretta da due colonne centrali e due semi-colonne poggianti lateralmente, e nella contro-parete della facciata. La struttura portante della chiesa è costituita da blocchi di calcarenite arenaria, con tetto a falde, soffitto con volta a botte lunettata e pavimento in marmo. La settecentesca facciata, rivolta a sud, ha forma slanciata e maestosa, ispirata ad analoghe e coeve architetture palermitane con fastigio borromiano. Adiacente alla parete ovest esterna della chiesa s'innalza la corposa torre campanaria, a forma quadrangolare, risultando arretrata rispetto la facciata principale. -
- Impianto Planimetrico
- La chiesa ad unica navata culmina nella parte settentrionale con la presenza dell'abside, che ospita anche il presbiterio costituito dal coro ligneo con scanni.
- Pianta
- Il perimetro della chiesa è delimitato da una muratura portante che disegna una pianta a forma rettangolare ad unica navata. Tale muratura, sia nella parete orientale che nella parete occidentale, è caratterizzata dalla presenza di alcune cappelle che ospitano delle interessanti tele.
- Abside
- La zona absidale è preceduta dall'area presbiterale entrambe contornate da arcate trionfali al cui culmine centrale sono inseriti due medaglioni, riportanti frasi tratte dai testi biblici. Le pareti inferiori di questa area sono prevalentemente occupate dal coro ligneo con scanni, tra loro suddivisi da lesene lignee con capitelli corinzi. Lo scanno centrale si sopraeleva rispetto agli altri ed è coronato da un medaglione con monogramma mariano. Al centro della parete absidale si apre una nicchia, che costituisce il raffinato gruppo statuario della Madonna del Rosario con S. Domenico, in legno intagliato e policromato. La nicchia è contornata da una decorazione plastica in stucco con elementi a doratura, e gli elementi più vistosi sono quelli di uno scudo superiore, ornato con testa muliebre e motivi a rocaille ai lati, una conchiglia, e più in basso disposti lateralmente, due festoni fioriti terminanti con due ulteriori motivi a conchiglia e volute. Più in alto un piccolo tondo stellato con al centro il monogramma mariano. L'insieme del vistoso decoro in stile Rococò è opera di ignote maestranze siciliane, operanti nella prima metà del settecento. Al centro dell'area presbiterale è posto l'altare.
- Interno
- L'ingresso alla chiesa è caratterizzato da una cantoria sorretta da due colonne centrali e due semi-colonne poggianti lateralmente, e nella contro-parete della facciata. Dinanzi alle colonne sono collocate due acquasantiere in marmo grigio a forma di conchiglie, di chiara fattura barocca, sostenute da elementi a volute in elaborata pietra rossastra. Lo spazio interno risulta molto ampio e sviluppato anche in altezza, dove sopra il cornicione principale marcapiano si prolungano le pareti superiori fino all'innesto con la volta a botte, interrotta da vele adiacenti alle otto finestre. La semplicità delle linee architettoniche si arricchisce, soprattutto nello spazio inferiore, con lesene dagli ornati e raffinati capitelli a foglie d'acanto, festoni con foglie e frutti. Le lesene suddividono l'area parietale in studiati rapporti e proporzioni, composti da sei cappelle, tre per parete, di cui solo una conserva l'altare, ed interspazi tra esse, sulle cui pareti si possono ammirare le interessanti tele.
- Impianto strutturale
- Le pareti perimetrali sono costituiti da blocchi portanti in calcarenite arenaria, che sorreggono, l'orditura principale della copertura realizzata a due falde, e il soffitto costituito da una volta a botte lunettata.
- Elementi decorativi
- Le tele, poste nelle pareti delle otto cappelle, sono inserite entro raffinate cornici in stucchi, coronate da tondi e conchiglie agli angoli di grande effetto decorativo. Ad arricchire ulteriormente l'interno della chiesa, sulle pareti laterali della navata, immediatamente prossime all'arco trionfale del presbiterio, sono frontalmente collocate, in buono stato di conservazione, due massicce e pregiate cantorie in legno di noce a forma di balcone, con elementi decorativi dorati e con raffigurazioni floreali, volute e conchiglie, echeggianti vistosamente forme e gusto barocchi, realizzate da maestranze siciliane nel secolo XVIII, richiamando le analoghe strutture presenti nella vicina chiesa-santuario di S. Giuseppe.
- Elemento marmoreo
- Accanto alla cantoria della parete orientale ci troviamo ad ammirare la Cappella della Madonna del Rosario. Essa è l'unica a conservare l'altare costituito in marmo policromo su cui è collocato un tabernacolo a tempietto d'impostazione neoclassica. L'altare è sostenuto da quattro colonnine color giallo tenue, mentre una croce fiancheggiata da due palme orna il palio frontale. Sul muro della contro-facciata, a destra, domina il Monumento funerario dedicato a mons. Giuseppe Gioeni. La sontuosa opera, in marmi vari, è composta da alto basamento centinato, ornato da cornici dorate, entro cui è incisa la dedica in latino, che commemora l'illustre prelato. Su di essa poggia il sarcofago modanato in marmo nero, con ai lati due galloni con motivi a scaglie. La parte superiore è sovrastata da un putto, in dinamico atteggiamento di sostenere il medaglione ovale con l'effige del defunto mons. Gioeni, mentre nel lato opposto al putto bilancia un'elaborata aquila bicefala, di fattura rococò, con al centro scudo ed armi gentilizie. Il monumento di ignoto scultore siciliano, è databile posteriormente al 1741, in quanto richiama lo stile di Ignazio Marabitti.
- Facciata
- La settecentesca facciata, rivolta a sud, ha forma slanciata e maestosa, ispirata ad analoghe e coeve architetture palermitane con fastigio borromiano. Si articola su due piani, segnati da cornicioni marcapiani, elaborato con elementi e fregi vari in parte corrosi dal tempo. A coronamento culmina con un ampio timpano dalle superiori linee sinuose, baroccheggianti, al cui centro si apre un rosone. Sopra vi domina una vistosa croce in ferro battuto, affiancata ai lati da sei pinnacoli, tre per lato, posti sul cornicione terminale. Decorativamente risulta tripartita da vistose lesene con capitelli di stile corinzio; la parte centrale è più larga rispetto alle due laterali. La parte basamentale della facciata è caratterizzata da un sontuoso ed elaborato portale ligneo settecentesco, fiancheggiato da due slanciate colonne, poggianti su basamenti e culminanti con capitelli di stile corinzio. Le colonne sono sormontate da aggettante timpano aperto, nella cui parte centrale è collocato un vistoso medaglione ellittico, con cornice ed elementi decorativi a conchiglia e floreali, che racchiude il bassorilievo della Madonna del Rosario, retto ai lati da due angioletti e da un puttino in basso. Sulla cornice marcapiano si apre un'ampia ed ariosa finestra rettangolare, contornata da cornice, lesene laterali e sormontata da timpano aperto; ornato il tutto di fregi ed abbellimenti vari. Negli spazi laterali si aprono quattro nicchie vuote della stessa ampiezza, incorniciate da elementi decorativi settecenteschi, mentre all'interno emergono ornamentali conchiglie. La facciata occidentale, prospiciente su via Orfane, è suddivisa da sei lesene e nella parte centrale si trova un portale ligneo (ingresso secondario) contornato anch'esso da cornice e timpano aperto, al cui centro si apre una piccola nicchia.
- Campanile
- Adiacente alla parete occidentale esterna della chiesa, s'innalza la corposa torre campanaria a pianta quadrangolare, costituita in blocchi portanti di calcarenite arenaria, di cui una faccia è incorporata nel muro della chiesa, e risulta arretrata rispetto alla facciata principale. L'innalzamento del campanile, edificato posteriormente alla chiesa, è attribuito al capomasto-architetto Mossuto. Il campanile è suddiviso in tre parti delimitate da due cornicioni marcapiano, nella cui parte centrale posta a meridione, sono applicati due riquadri rivestiti in piastrelle in maiolica, che riportano diciture commemorative. La parte superiore costituisce la cella campanaria con arcata a tutto sesto e parapetto a balaustra, mentre nelle parti laterali due fasce in mattonelle di maiolica abbelliscono ulteriormente questa porzione di campanile. La copertura, anch'essa a forma quadrangolare, segue un andamento a bulbo dalla linea elegante.
- Impianto Planimetrico
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- XVII ‐ XVIII (costruzione intero bene)
- Due date significative 1717 e 1736 incise su due targhe, poste una sopra la nicchia inferiore destra della facciata e l'altra apposta in alto nel retro del portale principale, ci indicano rispettivamente, l'anno dei lavori in corso di edificazione e probabilmente l'anno di completamento dei lavori ed alla collocazione del portone ligneo. Tuttavia è presumibile che a seguito della traslazione della sede del vecchio Convento, il sacro Tempio sia stato eretto tra gli ultimi decenni del secolo XVII ed i primi trentasei anni del secolo successivo. Gli oltre cinque decenni della costruzione della chiesa non debbono sembrare eccessivi, poiché sembra che i monaci adottassero dei sistemi costruttivi nell'erezione delle loro chiese durante i quali a periodi di sopraelevazione si alternavano dei periodi di riposo. Tale edificazione, seguì all'istanza del 1626-'27 dei Padri Domenicani al fine di ottenere la Licenza di costruire un nuovo convento e l'attuale chiesa dentro la città.
- XVIII ‐ XVIII (costruzione campanile)
- L'edificazione del campanile, arretrato rispetto la facciata principale della chiesa, è avvenuta dopo quella della chiesa, ed è attribuita al capomastro-architetto Mossuto.
- 1866 ‐ 1867 (passaggio di proprietà intero bene)
- A seguito della legge da parte dello Stato sulla soppressione delle Congregazioni religiose, i Domenicani operarono fino al 7 luglio 1866, quando poi chiese e conventi vennero loro requisiti e passarono al Demanio, il quale con atto del 5 aprile 1867 cedettero tali beni al Comune di Girgenti con obbligo di tenere la chiesa aperta al pubblico, mentre il Convento fu adibito a sede del Municipio e del Teatro, che venne costruito nel XIX secolo.
- 1892 ‐ 1892 (passaggio di proprietà chiesa)
- La chiesa di S. Domenico nel 1892 fu restituita alla Curia e il vescovo mons. Gaetano Blandini elevò con propria Bolla la stessa chiesa di S. Domenico a parrocchia succursale della chiesa Cattedrale Matrice, a seguito della delibera del 15/05/1892 rilasciata dal Capitolo delle Cattedrale, e del contratto di transazione e cessione della chiesa in data 25/06/1892 tra il Regio Commissario della Città ed il rev.mo Vicario Generale e Mastro Cappellano ed i rappresentanti della Confraternita del SS. Rosario.
- 2011 ‐ 2011 (progettazione e realizzazione rampa disabili)
- E' stata realizzata, nell'ingresso secondario che si affaccia su via Orfane, una rampa per disabili per garantire l'accessibilità e la visibilità della navata e della sagrestia, negli spazi riservati ai fedeli, così come previsto dall'art. 3 del D.M. 14 giugno 1989, n. 236 e dal D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503. Inoltre, è presente un posto auto riservato per il trasporto di persone portatrici di handicap.
- 2016 ‐ 2016 (realizzazione linea vita)
- Nell'ultimo intervento di pulizia e sistemazione del manto di copertura, sono stati installati gli ancoraggi per il fissaggio della linea vita.
- XVII ‐ XVIII (costruzione intero bene)
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- altare ‐ intervento strutturale (1963)
- E' stato ricavato da una mensa sostenuta da cimasa e supporti in legno di noce di un pulpito smembrato; precisamente dall'assemblaggio di quattro ampie volute, fregiate da motivi intagliati a basso rilievo con festoni fogliari d'acanto stilizzati. L'opera originaria, poi smembrata, arricchita da elementi ornamentali barocchi, di ignoto intagliatore d'ambito regionale, è databile alla metà del settecento.
- ambone ‐ intervento strutturale (1963)
- Analogamente all'altare, dallo smembramento dello stesso pulpito, sono stati ricavati due amboni intagliati. Tali amboni hanno forma poligonale, con facce scandite da riquadri e cornici modanate; le facce agli spigoli risultano arricchite da statuette lignee a tutto tondo, raffiguranti imprecisati santi domenicani.
- coro ligneo ‐ aggiunta arredo (1991)
- L'abside è caratterizzato dal coro ligneo con scanni, tra loro suddivisi da lesene lignee con capitelli corinzi. Lo scanno centrale si sopraeleva rispetto agli altri ed è coronato da un medaglione con monogramma mariano. Eseguito dall'artigiano Domenico Lo Giudice.
- altare ‐ intervento strutturale (1963)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocese of Agrigento)