Houses of worship
- Spadafora (ME)
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Parrocchia dei Santi Giuseppe e Martino
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Diocese
Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
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Ecclesiastical region
Sicilia
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Ambito culturale
- maestranze messinesi (costruzione chiesa e locali annessi)
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Typology
chiesa
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Qualification
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Martino
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Lo stile architettonico è tipico delle Chiese minori ricostruite negli anni 20/30 del XX secolo. La struttura portante è in cemento armato con murature perimetrali piene collaboranti alla staticità. Non ci sono elementi architettonici di rilievo ad eccezione dell'altare maggiore e degli altari laterali in marmo policromo, risalenti al XVIII secolo che sono stati recuperati dall'originaria Chiesa.
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- Coperture
- La copertura della navata centrale è a doppia falda inclinata, la struttura portante è costituita da capriate e arcarecci in legno pino di Bosnia. Listelli e tavolato in abete. la copertura delle navate laterali e del campanile è costituita da solai inclinati in cemento armato e laterizio. Tutti i solai inclinati sono impermeabilizzati con guaina bituminosa e manto di copertura con tegole portoghesi. La copertura della sacrestia è costituita da solaio piano in cemento armato e laterizio, impermeabilizzazione con guaina bituminosa e pavimentazione in gres porcellanato color cotto.
- Elementi decorativi
- Non ci sono elementi decorativi di particolare rilievo
- Struttura
- Edificio con struttura portante in cemento armato e murature in mattoni pieni collaboranti. Gli intonaci cementizi sono rifiniti con pitture ai silicati per le facciate esterne e tinteggiature a pittura ducotone per gli interni.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione della chiesa ha disegno a scacchiera ed è costituita da mattonelle di marmo Bianco carrara e grigio venato bianco.
- Coperture
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- XX ‐ XX (preesistenze intero bene)
- Negli archivi diocesani e parrocchiali, non sono state rivenute documentazioni dettagliate circa la Chiesa di S. Martino esistente nell'omonimo Casale, prima del terremoto di Messina del 1908, ad eccezione che trattavasi di un edificio, presumibilmente secentesco, di modeste dimensioni, gravemende danneggiato dal sisma. In una prima fase, grazie ai fondi stanziati dallo Stato per la ricosrtuzione degli edifici sacri danneggiati dal sisma, le autorità pubbliche ed ecclesiastiche avevano previsto il restauro della Chiesa, mediante la rimozione del tetto e la rinnovazione con incavallature triangolari in legno; la costruzione di un corrente di coronamento in cemento armato alla gronda, l'intelaiatura di porte e finestre con stipiti ed architravi in cemento armato, la rinnovazione dei decori a stucco, sgretolate e cadenti a causa delle infiltrazioni piovane in circa 36 anni di abbandono dell'edificio.
- 1934 ‐ 1934 (preesistenze intero bene)
- L'Originaria Chiesa era ad una navata della lunghezza di ml. 24,50 e della larghezza di ml. 8,5, misurata fra i paramenti esterni. Per quanro concerne la sacrestia ed i locali annessi, viste le precarie condizioni dell'esistente si era optato per la demolizione totale e la ricostruzione con intelaiamento in cemento armato. Nel 1934, all'atto di dare inizio ai lavori, procedendo nella demolizione delle murature ed alla rimozione degli altari, i tecnici, le maestranze ed i funzionari del Genio Civile, constatarono l'eccessivo degrado delle murature perimetrali e quindi la loro inaffidabilità sotto il profilo statico, cosiché fu determinata la demolizione totale dell'edificio e la completa ricostruzione anche della Chiesa.
- 1934 ‐ 1934 (preesistenze intero bene)
- Raggiunta la decisione di ricostruire ex novo la Chiesa ed i locali annessi, Mons. Angelo Paino, Arcivescovo Metropolita pro tempore di Messina, aderendo alle richieste espresse con memoriali e sottoscrizioni da parte della popolazione locale, decise di ampliare la Chiesa a danno della Casa canonica e dei locali annessi che sarebbero stati edificati in altro sito.
- 1934 ‐ 1934 (progettazione intero bene)
- Su Incarico dell'Arcivescovo Mons. Angelo Paino, conferito all'Ing. Francesco barbaro, in data 30.06.1934 fu presentato il progetto per la realizzazione della nuova chiesa. Il progetto prevedeva la realizzazione di una nuova chiesa a tre navate senza transetto di larghezza pari a ml. 15,30 e di lunghezza pari a ml. 24,00, per un'altezza massima della navata centrale di ml. 12,70. Alla sinistra dell'abside è stata progettata la sacrestia a semplice elevazione. Il progetto fu approvato dalle autorità pubbliche e finanziato con Decreto del Ministero dei LL.PP. n. 2008 del 12.11.1934.
- 1935 ‐ 1937 (costruzione intero bene)
- i lavori di costruzione della nuova Chiesa, sono stati eseguiti dalla Ditta Sciabà Antonino, con inizio l'08.03.1935 e ultimazionel'08.03.1937. Le distanze stradali sono rimaste inalterate rispetto alla primitiva Chiesa demolita. La struttura portante dell'edificio è costituita da una serie di telai tripli in cemento armato riuniti longitudinalmente tra loro da correnti nello stesso materiale. Le pareti sono costituite da muratura di mattoni pieni e malta cementizia dello spessore di cm. 40. Il tetto di copertura della navata centrale è realizzato con capriate in legno in pino do Bosnia, mezzi murali, tavolati e quadrellini in abete e manto di tegole curve (coppi). I manti di copertura delle navate laterali e della sacrestia annessa sono a soletta di cemento armato.
- 1937 ‐ 1937 (ricostruzione interno Chiesa)
- Dell'originaria Chiesa di S. Martino furono recuperati l'Altare maggiore e gli altari delle cappelle laterali, tutti realizzati intorno alla metà del settecento, da maestranze ignote, in marmo policromo e le due coeve acquasantiere in marmo bianco. Gli altari e le acquasantiere sono stati ricomposti nella nuova Chiesa e costituiscono gli unici elementi architettonici di rilievo dell'edificio.
- 2013 ‐ 2013 (restauro intero bene )
- Nell'anno 2013, grazie al contributo concesso dall'Ufficio Nazionale Beni Culurali Ecclesiastici della CEI, si è proceduto all'esecuzione di lavori di ripristino degli intonaci dei prospetti della Chiesa e dei locali annessi; il rifacimento del manto di copertura delle navate laterali e della parte di copertura piana presente sul lato est della chiesa; rifacimento dei sistemi di smaltimento acque meteoriche e restauro degli elementi decorativi esterni.
- XX ‐ XX (preesistenze intero bene)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (1995)
- L'Adeguamento liturgico della mensa dell'ambone e del fonte battesimale sono stati eseguiti nel 1995 direttamente da marstranze locali dietro direttive dell'Ufficio Liturgico Diocesano e previa approvazione del predetto Ufficio, dell'Ufficio Beni Culturali ecclesiastici e della Soprintendenza di Messina. Mensa Ambone e fonte battesimale sono realizzati in marmo bianco di Carrara. Nell'ambone e nel fonte battesimale sono stati inseriti elementi in marmo rosso che ne risaltano le linee architettoniche.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1995)
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Data di pubblicazione
15/06/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocese of Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela)