Houses of worship
- Caselle Torinese (TO)
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Parrocchia di Santa Maria e San Giovanni Evangelista
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Diocese
Torino
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Ecclesiastical region
Piemonte
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Typology
cappella
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Qualification
sussidiaria
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Denominazione principale
Cappella della Beata Vergine del Pilone
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La cappella è collocata poco distante dal concentrico di Caselle, verso nord, dove la strada Ciriè dirama verso ovest, lungo la Via Madonnina. L'edificio sorge in posizione isolata rispetto agli edifici che lo circondano, nel mezzo della biforcazione di due vie; la facciata è rivolta ad est e preceduta da un piccolo sagrato recintato.
La cappella ha pianta rettangolare suddivisa in tre campate, sormontate da un'unica volta a botte con tre unghie per lato; sulla parete di fondo dell'aula, sulla sovrastante lunetta e nell'ultimo sfondato della parete sud è presente un ciclo di pitture di fattura settecentesca.
Centralmente all'aula sorge il pilone votivo, il cui impianto risale al XV secolo. Tutte le pareti interne del pilone sono decorate da pitture ad affresco quattro-cinquecentesche; sui tre lati esterni sono presenti pitture ascrivibili all'inizio del Settecento.
L'edificio presenta struttura portante in muratura, intonacata sia internamente che esternamente; il tetto è a padiglione, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
La facciata è semplice, tripartita da paraste a tutta altezza. In posizione assiale si trova il portone d'ingresso, sormontato da cornice e timpano curvilineo, mentre nella parte alta si apre una finestra sagomata; ai lati del portone si aprono due oculi.
Un piccolo campaniletto a vela trova collocazione al di sopra della falda, in corrispondenza della muratura di facciata, sul lato sinistro.
L'edificio presenta buono stato di conservazione.
La cappella è officiata in occasione della festa della titolare. -
- pianta
- La cappella ha pianta rettangolare ad aula unica, suddivisa in tre campate. Al centro dell'aula sorge il pilone votivo originario.
- facciata
- La facciata è rivolta ad est, con fronte quadrangolare, tripartita da paraste a tutta altezza. In posizione assiale si trova il portone d'ingresso, in legno a due battenti, sormontato da cornice e timpano curvilineo contenente l'iscrizione "DOM". Due oculi affiancano l'ingresso, mentre una finestra sagomata si apre in asse ad esso. La facciata presenta finitura ad intonaco, tinteggiata di tonalità ocra, con cornici e paraste di colore grigio; un basso basamento percorre il perimetro dell'edificio.
- prospetti laterali
- I prospetti sono anch'essi tripartiti da paraste a tutta altezza. Sul prospetto sud, in corrispondenza delle ultime due campate, nella parte alta, si aprono due finestre rettangolari. I prospetti sono intonacati, privi di decorazione.
- Impianto strutturale
- L'edificio ha struttura portante in muratura, intonacata sia internamente che esternamente. L'aula è coperta da volta a botte, unghiata su ambo i lati. Il tetto è a padiglione, con orditura in legno e manto di copertura in coppi.
- interni
- Le pareti laterali sono tripartite da lesene concluse da capitelli mistilinei aggettanti, sui quali si imposta una doppia cornice modanata che, a sua volta, funge da imposta alla volta. In corrispondenza delle unghie della seconda e terza campata, sul lato sinistro, si aprono due finestre rettangolari. Sulla parete di fondo sono presenti numerosi quadretti ex voto, di cui, il più antico, è datato 1708. Al centro della seconda campata, sul lato sinistro, è presente una teca con la statuetta di Maria Bambina. Al centro dell'aula liturgica, rialzato su due gradini, si trova il pilone votivo, a base quadrangolare, con struttura portante in muratura mista intonacata e copertura piana. Sulla parte anteriore del pilone si apre, con fornice a sesto ribassato, un ampio vano, coperto da una volta a vela. Alla base del pilone si trova una altare in marmo, di fattura semplice e modesta. La pavimentazione dell'aula è in cementine esagonali bicrome, mentre i rialzi su cui insiste il pilone sono in marmo.
- apparato pittorico
- Internamente le superfici di tonalità chiara e in tinta unita, con toni più scuri per le parti in aggetto e la volta, mettono in risalto il ciclo di affreschi settecenteschi e quelli del pilone. Sulla parete di fondo dell'aula, all'interno della lunetta, è raffigurata la "Strage degli Innocenti"; nella parte sottostante, a sinistra, è raffigurata la "Crocifissione", mentre a destra la "Salita sulla Croce"; sulla parete sud il ciclo si conclude con la "Deposizione dalla Croce". Le pareti laterali si completano con grandi tele: sul lato sinistro, nella prima campata, è raffigurato un Santo Vescovo; sulla parete destra, nella prima campata, è raffigurata la Madonna del Carmine con Sant'Antonio da Padova e Santa Chiara, mentre nella seconda campata Costantino dinanzi a Papa Silvestro. Le tre pareti interne e la volta del pilone sono anch'esse affrescate: sulla parete di sinistra è raffigurato San Francesco; al centro vi è la Crocifissione, con Gesù crocifisso al centro, la Madonna a destra e il discepolo Giovanni a sinistra; nella parete destra vi sono i lacerti della figura di un santo/vescovo; la volta presenta i simboli dello Spirito Santo. I tre lati esterni del pilone presentano sfondati rettangolari, affrescati: sul lato destro è raffigurata una Annunciazione; sul lato retrostante troviamo San Sebastiano, Sant'Antonio Abate e San Cristoforo; sul lato sinistro la Madonna in trono che allatta il Bambino tra i santi Giovanni Battista e Benedetto da Norcia.
- apparato liturgico
- L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Un confessionale ligneo è collocato sul lato sinistro della parete di fondo dell'aula.
- campanile
- Un piccolo campaniletto a vela si eleva dalla falda del tetto, in corrispondenza della muratura di facciata, sul lato sinistro. La piccola cella campanaria è in mattoni intonacati, dotata di campana e croce in ferro battuto.
- pianta
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- XV ‐ XV (costruzione pilone)
- Il pilone votivo posizionato all’interno dell'aula, anticamente chiamato Pillon de Ross, risale, secondo la tradizione locale, al XV secolo. Nei Consegnamenti conservati presso l'Archivio Storico comunale, negli anni 1562-63 indicavano con il toponimo Pillono de Rossi una regione di Caselle occupata da campi coltivati da differenti proprietari.
- metà XV ‐ inizi XVI (affreschi interni pilone)
- I dipinti del pilone sono databili tra la seconda metà del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento.
- inizi XVI ‐ inizi XVI (affreschi esterni pilone )
- Secondo Augusto Cavallari Murat le pitture esterne sono ascrivibili all'inizio del secolo XVI.
- 1649 ‐ 1649 (delibera comunale carattere generale)
- Nella delibera del Consiglio Comunale di Caselle, datata 14 giugno 1649, si ordina la costruzione di una cappella intorno al Pilone de Rossi: "... più significano (i sindaci) che per parere di molti a questo luogo è stato stimato buono, che al Pillon de Rossi sito in questo finaggio si fabricasse una cappella che sarebbe di gran divozione, stante che si dice esservi alcuni legati per tal fabrica, et che tutti concorrano... per dargli principio sarà bene che il consiglio ordini, et ove la (comunità) potrà contribuire qualche sforzo si contribuisse ad honore di Dio e della V.Sant.ma ... più per la fabrica della Capella del Pillone...".
- 1658 ‐ 1660 (costruzione intero bene)
- La costruzione della cappella risale ad un decennio dopo rispetto l'ordinanza comunale: i pagamenti ai costruttori sono datati 1658 "... £ 43.3.9 pag.te alli Mastri Borrioni per fabrica alla Madonna del Pillon Rossi per man.to dell 20 8bre 1658"; del 1° agosto 1660 è il pagamento a Giacomo Gambotto per la fornitura della calcina.
- 1708 ‐ 1708 (realizzazione apparato pittorico)
- Il dipinto che occupa l'intera lunetta al fondo della sala, raffigurante la "Strage degli Innocenti", è datato 1708: i recenti interventi di restauro (2011) hanno riportato in luce la scritta "HOC OPUS F.E. MAII 1708". L'intero ciclo di pitture, comprendente anche la Deposizione dalla croce, la Crocifissione e la Salita sulla croce, viene attribuito al medesimo autore e al medesimo periodo di realizzazione.
- 1752 ‐ 1752 (visita pastorale intero bene)
- Nella visita pastorale del 23 settembre 1752, Mons. Roero definisce la cappella "ex Priorum elemosinis", ossia costruita per volontà di alcuni uomini devoti che lasciarono dei legati affinchè ogni anno si celebrassero messe.
- 1769 ‐ 1769 (visita pastorale apparato pittorico)
- La visita pastorale redatta dall'Arcivescovo Rorengo di Rorà conferma che la cappella è completamente dipinta "...situm est sacellum sub titolo B.V.M. Nuncupatae del Pilone quae satis amla ed decens est cum fornice et parietibus dealbatis et partim pictis". In riferimento agli affreschi del pilone recita "...pila ipsa (...) circuitum varis imaginibus picta est...".
- 1787 ‐ 1787 (manutenzione intero bene)
- Il 14 dicembre 1787, sul parcellario comunale, viene attestato che il mastro da muro Defendente Borriglione esegue dei lavori "... attorno al coperto della Cappella Campestre erretta sotto il titolo della Concezione di M.V.".
- fine XVIII ‐ fine XVIII (progetto ampliamento intero bene)
- E' di fine Settecento un "Progetto dell'ampliazione della Cappella detta la Madonna del Pilone posta in vicinanza del Luogo di Caselle sulla vecchia strada tendente al luogo di Ciriè", firmato Amedeo Grossi Architetto ed Estimatore. Nel progetto la cappella è composta da due campate, con pilone centrale, e con due finestre su ambo i lati; l'ampliamento prevedeva la costruzione di un'aula a pianta rettangolare, divisa in tre campate, sul fronte, mentre sul retro era prevista la costruzione della canonica, a pianta rettangolare e con larghezza maggiore rispetto la cappella, composta da sacrestia e sala verso sud, scala centrale, cucina e cantina verso nord. L'ampliamento, così come da progetto, non fu mai eseguito; tuttavia la cappella, nelle sue forme odierne, rispetto la pianta in progetto, presenta una campata in più sul fronte, da cui se ne deduce che un piccolo ampliamento sia comunque stato fatto.
- 1809 ‐ 1809 (intitolazione carattere generale)
- Nella mappa del catasto francese è riportata la denominazione Chapelle dite Notre Dame des Innocents.
- 1863 ‐ 1863 (intitolazione carattere generale)
- Nella mappa del catasto Rabbini è riportata la denominazione Madonna degli Angeli.
- 1970 ca. ‐ 1970 ca. (altare interno)
- Sulla parte anteriore del pilone, attorno agli anni '70 del Novecento, è stato addossato un altare in marmo, di semplice e modesta fattura, con tabernacolo.
- 1970 ca. ‐ 1970 ca. (recupero affreschi pilone)
- Le pitture interne al pilone sono state rinvenute grazie all'intervento di descialbatura eseguito intorno agli anni '70 del Novecento.
- 1980 ca. ‐ 1980 ca. (costruzione campaniletto)
- Il campaniletto a vela sulla falda anteriore del tetto risale agli anni '80 del Novecento.
- 2002 ‐ 2002 (restauro apparato pittorico e tele)
- Restauro affreschi e quattro tele raffiguranti "Santo Vescovo", "San Domenico", "Madonna del Carmine con Sant'Antonio da Padova e Santa Chiara", "Costantino dinanzi a Papa Silvestro".
- 2011 ‐ 2014 (restauro apparato pittorico )
- Restauro dei dipinti murali sulle pareti interne della cappella e del pilone, a cura del Laboratorio di Carla Galli.
- 2015 ‐ 2015 (restauro quadri ex voto e paliotto)
- Restauro conservativo di cinque quadretti ex voto e del paliotto d'altare.
- XV ‐ XV (costruzione pilone)
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (2005)
- Aggiunta di nuovo arredo, mensa, posizionato in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è costituita da un parallelepipedo con pannellature in legno chiuso su tre lati.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (2005)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocese of Torino)