Houses of worship
- San Felice sul Panaro (MO)
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Parrocchia di San Felice Vescovo Martire
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Diocese
Modena - Nonantola
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Ecclesiastical region
Emilia Romagna
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Typology
chiesa
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Qualification
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Giuseppe
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La chiesa detta comunemente del Mulino, oggi si trova entro il perimetro dell'abitato di san Felice sul Panaro, ma fino alla metà del Novecento apparteneva ad un nucleo extraurbano sorto intorno al molino della comunità. Sembra che, nel suo impianto originario, l'edificio comprendesse un'unica aula rettangolare, larga sette metri e lunga quattordici, e di altezza per noi incerta, alla quale si addossava, sul lato ovest, una modesta torre campanaria. Intorno al 1761 l'edificio ha le forme in cui ci è stato tramandato fino ai giorni d'oggi, i lavori terminati portarono alla realizzazione di due navate laterali in aggiunta a quella centrale e un presbiterio più profondo, i cui perimetrali sono formati da due sole teste, sufficienti per reggere il peso delle modeste falde laterali del tetto. In seguito a questo intervento il campanile risulta inglobato nell'ultima campata della nave laterale di sinistra, dove si aprono due arcate per dare continuità al percorso interno dell'aula liturgica. La facciata è architettonicamente interessante, ricca di elementi di gusto classico; nella parte inferiore raccordata alla superiore da due montanti curvilinei, la coppia di lesene ai due lati del portale contiene due nicchie di scarsa profondità. L’interno, armonico, sia per l’insieme spaziale e luminoso.
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- Coperture
- La struttura di copertura, primaria e secondaria è costituita da travi, terzere e travetti in legno, il manto in coppi laterizi.
- Coperture
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- 1423 ‐ 1485 (preesistenza carattere generale)
- Appare quindi naturale che in un luogo con un regolare andirivieni di persone si costruisse un edificio di culto che è documentato, seppur in modo indiretto, già nel corso del Quattrocento: a questa epoca sono infatti da attribuire un busto in cotto con il Cristo deposto dalla croce (1423), esistente - fino al recente sisma del maggio 2012 - presso la chiesa, e una delle campane di cui essa era dotata (1485).
- 1550 ‐ 1550 (preesistenza carattere generale)
- Sulla costruzione le fonti scritte risultano lacunose e carenti. Sappiamo però che alla metà del Cinquecento l'edificio di culto era dedicato alla Madonna.
- 1648 ‐ 1664 (ricostruzione e sopraelevazione intero bene)
- Nel corso del Seicento la chiesa, gestita dal Consorzio o Mensa Comune dei sacerdoti di San felice, viene ristrutturata e sopraelevata. Un'epigrafe, ora perduta, collocherebbe un primo intervento al 1648. Alcuni documenti contabili attestano il rifacimento del tetto al 1661, infine la mappa di San Felice del 1664 evidenzia come i lavori siano ancora in corso nella chiesa.
- 1653 ‐ 1653 (preesistenza carattere generale)
- La Chiesa detta del Mulino fino a metà del Novecento apparteneva al nucleo extraurbano sorto intorno al molino della comunità. Il polo molitorio distava poco meno di mezzo chilometro dal castello e dal borgo di San Felice, al quale era collegato da una via leggermente sinuosa, ma provvista di una corsia con un selciato in laterizio e una piazzetta di protezione, di cui si ha notizia dal 1653, per chi la percorreva a piedi.
- 1750 ‐ 1750 (preesistenze altari)
- Alla metà del XVIII secolo la chiesa è fornita di un altare maggiore con ancona in legno e paliotto in scagliola e di tre altari laterali, anch'essi in legno. Dispone inoltre di una sagrestia e di diversi arredi.
- 1792 ‐ 1792 (preesistenza carattere generale)
- Nel 1648 viene menzionata anche l'intitolazione a San Lorenzo, accanto a quella della Madonna, nel resoconto ufficiale del 1792 trasmesso al vescovo dall'arciprete di San Felice.
- 1798 ‐ 1798 (carattere generale intero bene)
- Dopo la soppressione del Consorzio in età napoleonica e il trasferimento delle sue proprietà al Demanio (1798), lo stabile è sottoposto a una perizia che ne indica il valore di vendita, ma si fatica a trovare un acquirente in quanto i vantaggi economici non sono rilevanti e la chiesetta continua a restare aperta al culto.
- 1814 ‐ 1814 (preesistenze carattere generale)
- Nel 1814, con il passaggio ai beni camerali del Ducato Estense, l'edificio è occupato temporaneamente da una famiglia di falegnami, che rimettono in funzione il vicino mulino; ma successivamente ritorna al culto. Il progressivo stato di deperimento della struttura, che minaccia rovina, impone di rinunciare all'esercizio delle funzioni religiose e, in alternativa a costosi lavori di restauro, il parroco suggerisce all'Intendenza di Modena di cederla ad una Congregazione in aiuto, come ricovero, agli infermi della Parrocchia ed alle famiglie più bisognose.
- 1841 ‐ 1859 (restauro copertura, presbiterio, muri esterni)
- Occorre attendere fino al 1841 perché il Governo decida la rinuncia della ostruzione ormai fatiscente alla Fabbriceria della Parrocchia di san Felice. E' così possibile, con le offerte dell'Arciprete e dei fedeli, realizzare i lavori più urgenti, come il rifacimento del tetto, la sistemazione del presbiterio e di una parte dei muri esterni. Due anni più tardi si può tornare a officiare nella chiesa (1859).
- 1861 ‐ 1861 (restauri intero bene)
- Negli anni Sessanta, dopo l'Unione d'Italia, dopo un incendio che provocò gravi danni alla chiesa, il tenace parroco don Giovanni Paltrinieri, ottiene dal comune e dai fedeli un sussidio per riparare i danni. Tra le opere più significative, il rifacimento di parte delle murature, di tutte le vele delle tre navate, il nuovo pavimento in laterizio, l'erezione di una tribuna per l'organo, il sopralzo del campanile di tre metri e il prolungamento del presbiterio concluso da un coro semicircolare.
- 1878 ‐ 1878 (restauro intero bene)
- L'intitolazione a San Giuseppe si afferma esclusiva con i lavori del 1878.
- 1878 ‐ 1878 (riapertura al culto carattere generale)
- La chiesa viene benedetta e solennemente riaperta al culto il 27 ottobre 1878.
- 1930 ‐ 1930 (restauro intero bene)
- Negli anni Trenta del Novecento si compie un'altra fase di restauri all'interno e all'esterno dell'edificio. Oltre al rinforzo di alcuni elementi strutturali, si mette in opera un pavimento in mattonelle di cemento, si ricolora la cappella maggiore e il coro, si sistema la facciata e viene rifatto l'antistante marciapiede.
- 1960 ‐ 1960 (ricollocamento campane)
- Nel 1960 si ricollocano due nuove campane.
- 1971 ‐ 1972 (restauro copertura, vetrate, facciata)
- Dal 1971 al 1972 si rinnova completamente il tetto e le vetrate, e si adegua l'altare maggiore alle esigenze della liturgia post conciliare. Infine si tinteggia la facciata, che viene decorata da una lunetta in mosaico policromo.
- 2012 ‐ 2012 (danni da sisma intero bene)
- Nel 2012 due potenti scosse sismiche, il 20 e il 29 maggio, hanno causato gravi danni all'edificio che al momento è tuttora inagibile.
- 1423 ‐ 1485 (preesistenza carattere generale)
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Data di pubblicazione
20/09/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocese of Modena - Nonantola)