Houses of worship
- Castelfranco Emilia (MO)
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Parrocchia di Santa Maria Assunta di Castelfranco Emilia
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Diocese
Bologna
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Ecclesiastical region
Emilia Romagna
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Typology
chiesa
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Qualification
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Giacomo
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La chiesa di San Giacomo Maggiore è una struttura ad aula con cappelle laterali e profondo coro che, un tempo, ospitava le funzioni degli Agostiniani. L’architettura interna, la decorazione, le tinte utilizzate e la distribuzione della luce costituiscono un insieme molto armonioso nel quale si inserisce bene l’organo antico, posizionato a destra del presbiterio. La chiesa sorge lungo il lato sud del tratto urbano della via Emilia che, all’interno del paese, prende il nome di Corso Martiri. L’edificio è preceduto da un ampio sagrato lastricato e affiancato da un portico che corre lungo tutto il lato nord, verso la via Emilia, e termina in prossimità del basso campanile quadrato, inserendo così l’edificio ecclesiastico nel tessuto urbano caratterizzato dal lungo svolgersi dei portici che, quasi senza soluzione di continuità, affiancano i due lati della via Emilia.
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- contesto
- La chiesa di San Giacomo, già parrocchiale, è inserita nel tessuto urbano della parte sud della via Emilia che costeggia con il fianco sinistro lungo il quale corre un porticato che, non interrompendo la linea prospettica dei portici che affiancano la via Emilia, connota l’edificio ecclesiastico come un edificio armonico rispetto al contesto.
- impianto planivolumetrico
- La chiesa costituisce un unico volume con il portico a nord, il campanile nell’angolo nord-est, i bassi edifici addossati al lato sud all’interno dei quali si apre la sagrestia.
- esterno
- L’ingresso della chiesa è preceduto da un ampio sagrato lastricato il cui ingresso a rampa, a ovest, è delimitato da fittoni lapidei. La facciata è suddivisa in due ordini caratterizzati dalla presenza di lesene con capitelli ionici e colletto dentellato e specchiature sagramate. Il portale è sormontato da una targa sagomata con la dedicazione e le tappe principali della storia dell’edificio; il tutto è inquadrato da una cornice ad arco. Scandiscono la facciata quattro lesene, due per parte, intervallate da specchiature sagramate; a sinistra della facciata si apre il portico ad arco a tutto sesto mentre a destra una apertura rettangolare dà accesso ad un corridoio aperto. Chiude l’ordine inferiore una cornice marcapiano aggettante ornata da una fascia dentellata e sormontata da una fascia uniformemente intonacata. L’ordine superiore è caratterizzato da una finestra centrale centinata e sormontata da un fregio con oculo; ai lati si ripete il motivo delle lesene con capitelli ionici che inquadrano specchiature sagramate e, alle estremità laterali, lo slancio verticale delle lesene sottostanti si conclude con due piccole volute sulle quali sono posate due terminazioni a piramide. La cimasa è costituita da un frontone triangolare a base spezzata. Il fianco sinistro è caratterizzato dal portico ad arco a campate regolari sotto il quale si aprono due ingressi laterali; l’ordine superiore è ritmato da quattro finestre – tre nel corpo principale della chiesa e una all’altezza del presbiterio. Al termine del portico, addossato all’abside, si alza il campanile in laterizio faccia a vista. L’abside poligonale è caratterizzato da due finestre rettangolari. Il lato destro dell’edificio è in parte schermato da un edificio più basso, di recente costruzione, su portico a pilastri; è comunque apprezzabile l’ordine superiore della chiesa nel quale si evidenziano le stesse aperture rettangolari presenti sul lato nord. L’edificio è interamente in laterizio in parte intonacato; la copertura a capriate lignee è finita da un manto in coppi.
- pianta
- Chiesa ad aula unica orientata.
- interni
- Si accede alla chiesa dall’unico portale privo di bussola; altre due porte laterali si aprono lungo la navata a sinistra, prima e dopo la sequenza degli altari laterali; a destra le due aperture simmetriche introducono rispettivamente ad una piccola nicchia oggi usata come confessionale (presso l’ingresso) e ad una seconda nicchia con porta. Il finestrone che si apre sopra il portale è inquadrato, in controfacciata, da un’elegante decorazione in stucco. L’aula è pavimentata in cotto moderno, ha pareti in laterizio intonacato e volte a padiglione che ripetono la sequenza ritmica degli altari laterali inquadrati in nicchie voltate a tutto sesto e poco profonde, rialzati di un gradino in marmo rosso di Verona rispetto al piano di calpestio dell’aula. Le pareti sono decorate da profili in stucco a rilievo e lesene rudentate con capitelli corinzi, in alto corre un cornicione modanato sopra il quale si aprono le finestre contornate da una cornice in lieve aggetto. La zona absidale, sopraelevata di due gradini in marmo rosso di Verona rispetto all’aula e parimenti pavimentata in cotto moderno, è introdotta da un arco sottolineato da due colonne libere che ripetono, in negativo, il motivo della scanalatura delle lesene, con capitelli corinzi; ai lati sono innestate due cantorie di cui quella a destra ospita un organo che ne occupa interamente lo specchio. La volta di questa sezione è a cupola ribassata dalla pianta a ovale molto schiacciato. Altre due colonne libere identiche alle prime e concluse da capitelli corinzi introducono al diaframma murario, o arco trionfale voltato a sesto ribassato, davanti al quale è posizionato l’altare odierno e dietro il quale trova posto la sede e, in fondo all’abside semicircolare, un coro ligneo. Il coro è voltato a botte lunettata.
- impianto strutturale
- Struttura in laterizio.
- apparati liturgici
- Assemblea ordinata frontalmente al presbiterio con panche lignee disposte su due file e ordinate a battaglione. Sotto le cantorie sono ospitate poche sedie disposte trasversalmente rispetto all’aula, laterali rispetto alla nuova disposizione dell’altare. Mensa d’altare in marmo sopraelevata di altri due gradini rispetto alla zona presbiteriale; altare spostato in avanti in osservanza alle norme conciliari. Sedile del celebrante e concelebranti a tre stalli posizionato alle spalle dell’altare, sotto l’arco che introduce al coro. Tabernacolo o sede della custodia eucaristica non visibile; in chiesa non è presente il Santissimo quando non ospita celebrazioni. Ambone a consolle, all’estremità sinistra della zona presbiteriale; vasca battesimale in bronzo, mobile, posizionata all’estremità destra del presbiterio presso i gradini che vi danno accesso. Confessionali antichi, in legno, con due semplici inginocchiatori per il penitente, posizionati in controfacciata ai lati dell’ingresso; l’attuale penitenzieria è collocata in una nicchia laterale, entrando a destra. Sacrestia a destra del coro, moderna, con accesso diretto dalla strada e porticina che introduce alla zona absidale.
- contesto
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- 1252 ‐ 1252 (impianto intero bene)
- Non è certa la data di edificazione della chiesa di San Giacomo Maggiore ma sembra di poter far risalire l’impianto al 1252 circa. Si sa infatti che all’epoca esistevano due chiese parrocchiali in Castelfranco, una a nord della via Emilia (la chiesa di Santa Maria Assunta, attuale chiesa parrocchiale, sottoposta al plebanato di San Giovanni in Persiceto) e la chiesa di San Giacomo, a sud della via Emilia, sottoposta al plebanato di Monteveglio.
- 1527 ‐ 1568 (ricostruzione intero bene)
- Il passaggio dei Lanzichenecchi di Carlo V per Castelfranco, nel 1527, portò alla distruzione della chiesa di San Giacomo e del convento degli Agostiniani; nel 1529 fu concessa agli Agostiniani ormai privi di sede per la gestione della parrocchia: nel 1532 la chiesa era già ricostruita – almeno in parte – anche se di dimensioni più modeste: raggiunse le dimensioni attuali nel 1568 quando il priore, F. Guarnaschelli, la fece ingrandire erigendo la cappella maggiore, quattro altari e il fonte battesimale.
- 1602 ‐ 1775 (ampliamento intero bene)
- Dopo un primo restauro nel 1602, accennato dalle fonti ma di cui non si sa nulla, seguì un ampliamento nel 1728, del quale parimenti la bibliografia non fornisce ulteriori dettagli. Una analisi stilistica dell'aula tuttavia suggerisce che si debba a questo intervento la decorazione in stucco delle cornici delle finestre, dei cornicioni, delle lesene e delle colonne, elementi che caratterizzano ancora oggi l'intero ambiente che risulta, nell'insieme, coerente ed elegante. Data al 1775 il rifacimento del portico.
- 1804 ‐ 1804 (rifacimento presbiterio)
- Nel 1804 fu risistemato il presbiterio.
- 1910 ‐ 1910 (rifacimento facciata)
- L'ultimo intervento riguardante la struttura fu il rifacimento della facciata, commissionato nel 1910 da Mons. Vincenzo Tarozzi.
- 1949 ‐ 1949 (ricostruzione ala destra)
- Nel 1949 fu ricostruita l’ala destra, distrutta da una bomba durante il secondo conflitto mondiale.
- 1252 ‐ 1252 (impianto intero bene)
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- altare ‐ intervento strutturale (1965)
- Altare preconciliare spostato verso la zona assembleare su gradini fissi in marmo.
- altare ‐ intervento strutturale (1965)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocese of Bologna)