Grundriss

1. Altare

2. Altare maggiore con tabernacolo non utilizzato

3. Ambone

4. Cattedra

5. Sede

6. Fonte battesimale

7. Custodia eucaristica

Data del rilievo: 2002

Liturgische anpassung

L’adeguamento liturgico del presbiterio della cattedrale di Gorizia è stato progettato dall’arch. G. Riavis nel 1974. L’intervento, “tenuto presenti le indicazioni della Commissione Diocesana di Arte Sacra”, comportò: la parziale rimozione e modifica della balaustra novecentesca. Il prolungamento dell’area presbiteriale (oltre sei metri dall’arco santo) entro le prima campata della navata centrale. I tre gradini e la pavimentazione furono realizzati in marmo rosso. La collocazione di nuovi arredi liturgici (altare, ambone), anch’essi in marmo, il cui elaborato disegno richiama decisamente quello della balaustra. L’altare al popolo, posto quasi al limite della nuova pedana marmorea, si compone di una mensa rettangolare di cm 210 per 90 poggiata su quattro esili pilastrini angolari e si ispira ad un evidente intento progettuale di “trasparenza”. Assai più significativo, per forma e dimensione, appare invece l’ambone, posto alla destra dell’altare in posizione leggermente più arretrata. I due elementi superstiti della balaustra chiudono lateralmente, con il loro breve profilo mistilineo, la parte più arretrata del nuovo presbiterio. Al momento dell’adeguamento, come si evince anche dai disegni di progetto e dalle immagini fotografiche conservate presso l’archivio parrocchiale, la cattedra vescovile, dotata di baldacchino, era collocata, su di una pedana lignea alta quattro gradini, alla base sinistra dell’arco santo i cui pilastri risultava completamente occultati dall’elaborato rivestimento ligneo che introduceva al novecentesco coro dei canonici. Una seconda pedana, in legno intarsiato e alta un gradino, venne invece realizzata dalla parte opposta per la sede ordinaria, rivolta all’assemblea. Alcuni anni dopo (1984) il vescovo A. V. Bommarco, al fine di rimettere in luce l’arco santo gotico, spostò la seduta della cattedra lignea sulla predella dell’altare maggiore, in posizione quindi decisamente più arretrata, facendo realizzare un ulteriore pedana lignea ed un fondale, anch’esso in legno, che, posto dietro la cattedra, occultava completamente il paliotto dell’altare. Pedana e fondale sono stati rimossi nel 1999. La sede ordinaria è stata invece addossata alla base destra dell’arco santo. Il vescovo Bommarco ipotizzò anche un completo ridisegno dell’area presbiteriale con l’arretramento dei gradini del Riavis (per riportare in avanti i banchi), la collocazione dell’altare sotto l’arco santo e la realizzazione di un nuovo ambone utilizzando i pannelli scultorei settecenteschi del pulpito che doveva quindi essere demolito; il progetto non ebbe però seguito. Nel 1984 venne chiusa, con un serramento vetrato a tutta altezza, la cappella del Santissimo che viene regolarmente utilizzata per l’adorazione eucaristica e come cappella feriale. Il fonte battesimale, posto sul fondo dell’antica chiesetta di S. Acazio (navata laterale sud), non viene mai adoperato ed i battesimi si celebrano sul presbiterio ricorrendo all’uso di una bacinella. La collocazione consueta della corale è sulla cantoria, vicino all’organo monumentale. Solo durante alcune celebrazioni animate dai giovani il coro si dispone in navata vicino al secondo organo.