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100 1 |aLima, Eduarda
240 1 2 |aO protesto|9VIA0438303
245 1 3 |aLa protesta /|cEduarda Lima
260 |aModena :|bFranco Cosimo Panini,|c2020
300 |a1 volume (senza paginazione) :|bill. ;|c29 cm
336 |aTesto|btxt|2rdacontent
337 |asenza mediazione|bn|2rdamedia
338 |aVolume|bnc|2rdacarrier
341 0 |avisivo
505 0 |aEtà di lettura da 6 anni
520 |aSolo tre colori - rosso, blu e turchese – in tutte le possibili variazioni di tono e di estensione, sono sufficienti all’autrice per creare immagini incisive e alternative, rispetto alla realtà più scontata. Nel mondo raffigurato non c’è idillio, né rassicurante tranquillità. Gli animali protagonisti hanno un’espressione cupa e irritata, pur essendo tra loro solidali e determinati a inscenare la loro sacrosanta protesta. Al seguito del primo gabbiano che decide di tacere, tutti gli uccelli smettono di cantare. Si allineano, in una sorta di comune alleanza, i gatti che non miagolano più, i cani che non abbaiano...Anche sul piano della produzione si avvertono le prime conseguenze negative di questo sciopero: le galline non chiocciano e non fanno più le uova e perfino i gorilla allo zoo, per non farsi fotografare, girano le terga ai visitatori, lanciando su di loro le bucce di banana. In tutto il mondo, a diverse latitudini, la protesta si diffonde e si moltiplica. La notizia della rivolta produce un’eco impressionante sulla stampa internazionale. Per di più, alla protesta del mondo animale, si aggiunge la rivolta dei bambini, che smettono improvvisamente di andare a scuola e perfino di giocare. In due pagine aperte, completamente bianche, un’unica frase descrive l’apocalittica situazione: “Il mondo sprofondò nel silenzio”. E tace anche il libro, nel quale, come nei silent book, scompare il testo e solo le immagini ci raccontano il vero motivo della protesta. Quel primo gabbiano non poteva garrire, perché strozzato da uno dei tanti tappi di plastica scartati dagli uomini, che non si limitano a questo, ma inondano i campi di velenosi pesticidi, emettono fumo tossico dalle loro navi, dagli aerei, dalle fabbriche, sversano scarti di carburante inquinando i mari.
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