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Un'arma di "famiglia"

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Una storia dal Museo diocesano di Vicenza

Museo diocesano Pietro G. Nonis (Vicenza), 21/07/2020

I musei sono depositari di storia e storie raccontate dalle opere che conservano ed espongono... non solo dipinti o sculture ma ancora di più -se possibile- le manifatture, veri e propri custodi di squarci di vita delle persone che le possedevano.
Facciamo un esempio... in #museodiocesanovicenza conserviamo un rarissimo esempio di spada trecentesca appartenuta con ogni probabilità a Giampietro Proti, cavaliere vicentino, uno dei fautori della pacifica cessione di Vicenza alla Serenissima.
La spada, così come gli sproni databili poco prima dell'anno 1400, sono stati rinvenuti all'interno dell'arca, conservata in Cattedrale, assieme alle spoglie del cavaliere.
Si tratta di una tipica arma a due fili riferibile al 1345 ca., con pomo a disco bottonato. Secondo lo studioso Mario Scalini, la spada è assai particolare perchè dimostra adattamenti d'uso apportati nel tempo (la lama fu alleggerita e resa più confacente alla moda) con modificazioni avvenute fino allo scadere del XV secolo.
Insomma, la spada di Giampietro Proti è un eccezionale oggetto di studio, un'arma di "famiglia" tramandatasi attraverso più generazioni quale simbolo di status!

(testo e immagine dal post Facebook del Museo diocesano di Vicenza, 21 luglio 2020)

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