Il II Circolo Didattico "Maria Sanseverino" di Nola in collaborazione con l'Archeoclub d'Italia (sezione di Nola) e la Diocesi di Nola (ufficio Beni Culturali ecclesiastici/Museo Diocesano) ha organizzato l'evento "Nola porte aperte" che ha coinvolto, come protagonisti, gli alunni delle classi di quarta elementare, che per due giorni (sabato 4 e domenica 5 maggio, al mattino e al pomeriggio) saranno "piccoli ciceroni" a piazza "Giordano Bruno", l'antica insula medievale della città, dove sono presenti importanti monumenti civili e religiosi.
Gli alunni guideranno i visitatori alla riscoperta dell'assetto originario dell'isolato racchiuso da mura e torri; dalla porta cittadina che conduceva verso Napoli, e che consentiva a chi entrava in città di passare davanti all'imponente palazzo comitale degli Orsini, la potente famiglia romana che tenne il governo della città sin dal 1293, e che vantava tra i suoi membri cardinali e papi. Accanto alla dimora orsiniana, i piccoli condurranno i visitatori al palazzo della nobile famiglia Albertini, i cui membri rivestirono notevoli incarichi, soprattutto di cancellieri, presso gli Orsini. Il percorso coinvolgerà, soprattutto, due importanti siti religiosi , espressione proprio della sensibilità spirituale della famiglia Orsini, la chiesa di San Francesco, fondata sin dalla fine del Duecento da Anastasia de Montfort e suo marito Romano Orsini, ferventi sostenitori del francescanesimo e che assolverà alla funzione di chiesa comitale, dove saranno sepolti i suoi membri, ma anche la sede delle più importanti famiglie nolane, gravitanti nell'orbita della corte comitale. A pochi passi dalla chiesa di San Francesco, sarà possibile ammirare, con la guida dei "piccoli ciceroni" la chiesa del Gesù, edificata dai padri gesuiti a partire dal 1568 e grazie alla donazione di Maria Sanseverino, moglie dell'ultimo conte di Nola, Enrico Orsini del proprio palazzo, i gesuiti dopo averlo riattato al nuovo uso religioso ne presero possesso.
Il progetto ha appassionato gli alunni e le insegnanti. La stessa scuola, poi, ha sede in un antico convento, dismesso a seguito delle leggi eversive, per cui la dirigente la professoressa Tania Iasevoli ha voluto che gli alunni della sua scuola realizzassero, insieme all'ufficio Beni culturali della diocesi e all'Archivio Diocesano un progetto di riscoperta della storia dell'antico convento, che sarà presentato a fine anno, con una piccola mostra documentaria.