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Un racconto d'estate: l'amico ritrovato

Giovanni XXIII e mons. Paolo Pappalardo

Archivio storico della Congregazione camaldolese di Monte Corona (Monte Porzio Catone), 29/07/2022

Fortemente suggestionata dal famoso romanzo di Fred Uhlman, "L'amico ritrovato", ho voluto dare lo stesso titolo anche a questa mia modesta ricerca d'archivio, che mi ha permesso di ricostruire una preziosa tessera del già ricco e variegato mosaico che fu l'esistenza del papa san Giovanni XXIII (1881-1963).

Mentre il protagonista del romanzo di Uhlman dovette attraversare l'Oceano Atlantico per lasciarsi coinvolgere in un doppio viaggio -alla ricerca dell'amico e di se stesso- il mio protagonista, il 19 giugno del 1959, dovette attraversare il Tevere e spostarsi pochi chilometri fuori Roma per recarsi presso l'Istituto san Carlo di Nancy a Frascati, dove era ricoverato il suo amico mons. Paolo Pappalardo (1903-1966), con il quale da giovane aveva condiviso il silenzioso, faticoso e spesso ignorato servizio nella diplomazia vaticana.

Assolto il "primo viaggio"  anche il nostro protagonista intraprenderà il suo "secondo viaggio", recandosi al vicino Sacro Eremo camaldolese di Monte Corona (Monte Porzio Catone, Roma), per ritrovare l'austera cella nella quale si era preparato nel lontano 1905 per intraprendere la sua missione sacerdotale.

Ricostruire tutta questa vicenda, magari ignorata dalla storiografia ufficiale che ha avuto per protagonista Giovanni XXIII, ha comportato che anche io rifacessi personalmente lo stesso itinerario recandomi nei luoghi di quel "doppio viaggio": ho consultato i rispetti archivi, rintracciato le cronache del tempo e parlato con coloro che ancora avevano ancora vivo il ricordo di quella memorabile giornata.

Fra tutto il materiale che durante la mia ricerca ho potuto consultare, il frutto più prezioso mi è apparso tutta una serie di foto del tempo che con il forte e suggestivo linguaggio delle immagini, offre la più eloquente descrizione non solo di ciò che avvenne -luoghi e personaggi- , ma soprattutto offrendoci atteggiamenti, espressioni e comportamenti molto più chiari di qualsiasi possibile ricostruzione storiografica. 

I.M.       

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