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Pellegrino all Oratorio della Grotta della Cattedrale

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Un percorso fra le cappelle dell'Oratorio, leggendo lo spazio, decifrando i simboli e scoprendo tesori.

Museo diocesano Albani (Urbino), Urbino, dal 09/04/2020 al 13/04/2020

Museo diocesano Albani (Urbino), Urbino Museo diocesano Albani (Urbino), Urbino

L'Oratorio della Grotta è un luogo centrale nella liturgia della Settimana Santa e più di ogni altro sa raccontare la pietà e la devozione per il Cristo, nella sua passione e morte di croce. Nel rispetto del luogo di culto, l'Oratorio della Grotta è oggi parte integrante del Museo Diocesano Albani, ospitando una sezione della collezione e si propone come sede di mostre temporanee. https://www.museodiocesanourbino.it/#

Questo breve testo accompagna il fedele e il turista a fare "esperienza" di questo luogo unico, attraverso gli occhi di un pellegrino di oggi.

Accolto dai confratelli della Compagnia del Crocifisso che fin dal 1501 custodiscono questi luoghi, scendo i gradini che mi conducono nella pancia della Cattedrale, dove ha sede l'Oratorio della Grotta e faccio memoria delle preghiere che ciascun fedele, il giorno del lunedì di Pasqua ha recitato salendo questa scalinata. Incontro un lungo corridoio che conduce a quattro cappelle, iniziando dalla Natività del bolognese Emilio Taruffi dipinta nel 1682 e mi unisco alla festa degli angeli che annunciano la nascita di Cristo. Nella Cappella successiva, quella del Crocifisso, l'attuale assetto in stile neoclassico si deve all'architetto incaricato della ristrutturazione del Duomo, Giuseppe Valadier, dopo il crollo della cupola e la caduta del soffitto nel 1789. Alzo gli occhi verso il cielo a volta e leggo gli emblemi della passione nei riquadri in stucco. Ancora qualche passo e mi fermo davanti al commovente gruppo scultoreo in marmo e pietra della Pietà dell'artista fiorentino Giovanni Bandini. È stato commissionato nel 1597 dall'ultimo duca di Urbino, Francesco II Maria della Rovere, per ornare il suo sepolcro, nel luogo scelto come suo mausoleo; essendo la sua morte preceduta da quella del figlio Federico Ubaldo, la Pietà è utilizzata per la tomba di quest'ultimo. Dopo le trasformazioni che il luogo ha conosciuto nei secoli, il mio pellegrinaggio cittadino si conclude con il monte del Calvario, all'interno del quale era originariamente posizionato il gruppo scultoreo attualmente collocato davanti al Golgota stesso, dieci sculture a grandezza naturale che raccontano il Compianto sul Cristo morto, opera realizzata da una bottega emiliano-romagnola nel II/III decennio del XVI secolo. Maria e la Maddalena mi chiamano a partecipare all' "esperienza del sepolcro", invitandomi a sperimentare il loro dolore.

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