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La nuova Scuola di Paleografia E Storia (SPES) parte online

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Imparare la paleografia attraverso la documentazione conservata nell'Archivio Generale del Monastero di Santa Rosa

Archivio Generale della Federazione delle Clarisse Urbaniste d'Italia (Viterbo), Viterbo, dal 20/04/2020 al 25/06/2020

Archivio Generale della Federazione delle Clarisse Urbaniste d'Italia (Viterbo), Viterbo Archivio Generale della Federazione delle Clarisse Urbaniste d'Italia (Viterbo), Viterbo

SPES: è questo l'acronimo della nuova "Scuola di Paleografia E Storia", nata in questo tempo in cui la "speranza" rischia di svanire. SPES vuole essere un testimone del futuro, un sasso lanciato oltre il fiume in piena per aiutarci a scorgere l'oltre. Attraverso le carte e i documenti conservati presso l'Archivio Generale della Federazione delle Clarisse Urbaniste d'Italia, con sede nel Monastero di Santa Rosa in Viterbo, infatti, dieci professori stanno offrendo gratuitamente un approfondimento paleografico e storico a numerosissimi iscritti.

I corsi online sono partiti il 20 aprile e proseguiranno fino al mese di giugno, suddivisi in due differenti moduli: il primo elementare, rivolto agli studenti dell'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo (un centinaio di iscritti), per far apprendere in modo pratico con la lettura delle fonti i primi rudimenti della paleografia; il secondo, di livello avanzato, per oltre trecento iscritti (studenti, archivisti, insegnanti, ecc.) che inaspettatamente hanno manifestato il desiderio di cimentarsi con la paleografia e lo studio del documento. La fortuna è anche che l'Archivio Generale conserva un patrimonio eccezionalmente integro dalla sua fondazione (1236) ai nostri giorni, variegato di tipologie documentarie: lettere papali, testamenti, consilia, processi, abbadessati, uffici liturgici.

SPES è un progetto ideato dal Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus, a cui è affidata la tutela e gestione del medesimo Archivio, congiuntamente alle Università della Tuscia, degli Studi di Napoli "Federico II" e di Chieti "Gabriele d'Annunzio", insieme al Centro Studi frate Elia da Cortona, al Centro Europeo Ricerche Medievali (CERM) e al Centro Studi S. Giacomo della Marca.

Un esempio, dunque, di sinergia, di rete e di collaborazione tra varie istituzioni per la valorizzazione di un tesoro altrimenti inesplorato e con uno sguardo proiettato in avanti, che getta verso il futuro nuovi ponti di "speranza".

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