In occasione delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico l'Archivio diocesano "Card. G. Garampi", la Biblioteca diocesana "Mons. E. Biancheri" e il Museo diocesano "Tesoro della cattedrale" di Rimini, con il patrocinio dell'ISSR"Alberto Marvelli", promuovono, nel settantesimo anniversario dell'arrivo in diocesi (1953-1976), il ricordo del vescovo Emilio Biancheri, nella convinzione che proprio le radici di quello che oggi definiamo inclusione e partecipazione vadano cercate negli anni del suo episcopato.
Durante il suo episcopato, tra comprensibili difficoltà economiche, vennero costruite ben ventun parrocchie. Egli volle che intorno alla chiesa ci fosse spazio sufficiente per costruire aule di catechismo, sale per attività culturali e ricreative, campi sportivi. Insomma quei beni che ancora oggi permettono alle nostre parrocchie di essere comunità territoriali inclusive. L'altra grande realizzazione fu quella del Seminario diocesano, anche questa in una prospettiva nuova. Lo volle come centro pastorale e culturale. Ancora oggi, la biblioteca del seminario, che fu da lui fatta ordinare secondo criteri scientifici e alla quale donò testi importanti, non è solo luogo dove conservare il materiale, ma vive per approfondire una conoscenza della nostra storia, che possa portare tutti ad un sentirsi parte di essa.
Lo stile di povertà che lo caratterizzava lo portò ad essere particolarmente attento alle difficoltà vissute da chi gli stava intorno. Sono sue le lettere pastorali che denunciano lo sfruttamento dei lavoratori stagionali. Fu lui a istituire nel 1953 la giornata della Caritas riminese, a porre nel 1958 la prima pietra della Casa Madonna delle vette ad Alba di Canazei, che fu anche la prima pietra della futura Papa Giovanni XXIII e a lui si deve se il palazzo donato nel 1959 alla Diocesi dalla famiglia Zavatta, perché divenisse un asilo per bimbi, venne invece utilizzato per attività formative e al lavoro, un centro di addestramento professionale, di sostegno all'inserimento lavorativo, per i giovani che escono dalle medie e per gli adulti che, per mille ragioni, sono senza lavoro. Caritas, Papa Giovanni XXIII, Centro Zavatta ingranditisi nel tempo continuano a lavorare perché tutti siano inclusi e nessuno si senta "invisibile".
Fu lui tra i primi in Italia a istituire il Consiglio pastorale diocesano, per favorire la partecipazione dei laici. Questo, nel fermento del 1968 favorì il moltiplicarsi dei gruppi. Con una metafora il vescovo spiegava che la diocesi doveva essere come un mazzo di fiori: ciascuno col suo colore e col suo profumo. Anche di fronte al più preoccupante versante delle scelte partitiche dei cattolici, spesso opinabili e caratterizzate da un atteggiamento polemico, continuò a sostenere che i laici dovevano assumersi le loro responsabilità, senza coinvolgere l'autorità della Chiesa, del Vescovo, dei sacerdoti.
Il convegno si svolgerà giovedì 18 maggio, dalle ore 16:00 alle ore 18:00, presso la sala Sant'Agostino, in via Cairoli 36, Rimini.
Nella mattinata di sabato 20 maggio è prevista, dalle ore 11:00 alle ore 12:00, una visita guidata al Museo "Tesoro della Cattedrale", in via IV Novembre, Rimini. Per l'occasione saranno esposti oggetti liturgici e taccuini d'appunti appartenuti al vescovo Biancheri.