Il luogo e l'epoca in cui è vissuta santa Barbara, a causa delle numerose leggende sorte intorno al suo nome, non sono chiaramente identificabili, ma il suo culto è attestato presso le comunità cristiane d'Oriente e Occidente sin dal VI-VII secolo e conosce una grande popolarità nel Medioevo grazie alla Legenda Aurea. Il racconto agiografico vuole che, all’inizio del IV secolo, la giovane nobile è rinchiusa dal padre in una torre in attesa di essere data in sposa al più ricco pretendente. Nel corso della prigionia Barbara studia le Sacre Scritture e si converte tanto che chiede anche di aprire una terza finestra nella stanza in cui trascorre più tempo, come riferimento alla Santissima Trinità. Quando il padre, devoto agli dei pagani lo viene a sapere, la condanna a morte. Durante la violenta fustigazione la frusta si trasforma nella penna di un pavone. Un episodio analogo narra dell’apparizione di un angelo che la copre con un manto bianco per proteggerla. Subito dopo la decapitazione il padre che si è sostituito al boia, muore incenerito da un fulmine. L’iconografia la vede raffigurata con la palma del martirio in mano e la torre sullo sfondo, talvolta con il particolare delle tre finestre ben evidente. Spesso riccamente abbigliata e acconciata all’orientale, indossa anche una corona. Significativi sono anche gli elementi legati al martirio, cioè la penna del pavone, il manto bianco o ancora il fulmine.